Il mercato del lavoro Usa va a gonfie vele: cosa significa per la Fed

Violetta Silvestri

3 Febbraio 2023 - 15:24

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I dati sul mercato del lavoro Usa hanno sorpreso e lanciato nuovi messaggi alla Fed proprio mentre si speculava su un allentamento della politica monetaria.

Il mercato del lavoro Usa va a gonfie vele: cosa significa per la Fed

Sorpresa Usa: la crescita dei posti di lavoro è rimbalzata inaspettatamente a gennaio, poiché l’economia ha continuato a registrare ottimi risultati nonostante gli sforzi della Federal Reserve per frenare la domanda.

Nello specifico, i datori di lavoro negli Stati Uniti nel primo mese dell’anno hanno aggiunto più assunzioni del previsto, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al minimo di 53 anni, sottolineando la resilienza del mercato del lavoro nonostante la più aggressiva campagna di inasprimento della banca centrale.

Mercoledì Powell ha ribadito che esiste ancora un percorso possibile per portare l’inflazione sotto controllo senza una dolorosa recessione economica e un’eccessiva perdita di occupati, sebbene abbia notato che sarebbe necessario un «ammorbidimento» del mercato del lavoro.

Usa: mercato del lavoro al top, messaggio alla Fed?

I datori di lavoro nella più grande economia del mondo hanno aggiunto 517.000 posti nel primo mese dell’anno, quasi il doppio della cifra di dicembre, che è stata rivista fino a 260.000.

Il tasso di disoccupazione è sceso al minimo storico del 3,4%. La retribuzione oraria media è aumentata di un altro 0,3% da dicembre, traducendosi in un ritmo annuo del 4,4%.

I dati hanno battuto tutte le stime in un sondaggio Bloomberg di economisti, che aveva fissato un aumento di 188.000 posti di lavoro e un tasso di disoccupazione al 3,6%.

Le cifre mostrano la resilienza del mercato del lavoro nonostante l’aumento dei costi di indebitamento, un calo della domanda dei consumatori e una prospettiva economica complessivamente incerta. La domanda di lavoratori continua a superare l’offerta, minacciando di mantenere forte la crescita dei salari e di alimentare ulteriormente l’inflazione.

Non appena sono usciti i nuovi numeri, i rendimenti dei Treasury sono aumentati, mentre i futures sull’indice S&P 500 sono crollati e il dollaro è salito. Gli operatori di swap vedono il picco del ciclo di rialzo della Fed a quasi il 5% intorno a metà anno.

Il nodo lavoro è fondamentale per la Fed. Pur riconoscendo che il processo disinflazionistico era iniziato, Powell ha infatti avvertito che era ancora nelle fasi iniziali e che le pressioni sui prezzi sono rimaste troppo intense, soprattutto quelle legate a un mercato del lavoro “estremamente teso”.

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