Geely punta su meritocrazia e parità di genere. La nuova filiale italiana del gruppo automobilistico cinese debutta con un management quasi tutto al femminile e politiche di lavoro flessibili.
L’ingresso di Geely nel mercato italiano non passa inosservato. Il colosso automobilistico cinese, che nel 2024 ha registrato un fatturato di oltre 30 miliardi di euro, debutta nel nostro Paese con una squadra dirigente a prevalenza femminile, una configurazione ancora poco diffusa in un settore storicamente caratterizzato da una forte presenza maschile.
Fondata nel 1986 dall’imprenditore Li Shufu, la casa automobilistica di Hangzhou ha costruito la propria crescita attraverso acquisizioni strategiche, portando sotto il suo controllo marchi storici come Volvo, Lotus e Polestar, oltre a brand più recenti come Lynk&Co e Zeekr. Presente anche nel capitale di Mercedes-Benz e Aston Martin, oggi Geely punta con decisione su auto elettriche, innovazione tecnologica e mobilità sostenibile ed è considerata uno degli attori chiave nel panorama dell’automotive globale.
L’approccio scelto in Italia si inserisce in una strategia più ampia che il colosso cinese definisce come un vero e proprio “Rinascimento tecnologico”. In questo contesto si colloca anche la recente inaugurazione in Cina del Geely Safety Centre, il più grande centro di collaudo per veicoli elettrificati e intelligenti al mondo, che ha richiesto un investimento iniziale di 2 miliardi di RMB (più di 240 milioni di euro) ed è già entrata nel Guinness World Record per dimensioni e varietà dei test disponibili.
Il debutto di Geely Italia e le scelte di leadership
Geely Italia debutta nel Paese in una fase di profonda trasformazione dell’industria automobilistica, segnata da elettrificazione, digitalizzazione e dall’evoluzione dei modelli di mobilità. E lo fa con una scelta che, in molti, hanno definito controcorrente per il settore: una governance affidata a 6 manager, di cui ben 5 sono donne.
A chiarire la posizione del gruppo è Marco Santucci, managing director di Geely Italia, che ha sottolineato come le scelte dirigenziali non siano state guidate da logiche di genere, ma dalla valutazione delle professionalità più adatte a interpretare il brand sul mercato italiano. La forte presenza femminile ai vertici aziendali sarebbe quindi una conseguenza naturale di questo approccio.
In un settore dove le donne sono ancora spesso sottorappresentate nei ruoli decisionali, la struttura di Geely Italia assume quindi un valore simbolico non tanto come operazione di immagine, quanto come segnale di un cambiamento possibile in un comparto che fa ancora fatica a rinnovare le proprie dinamiche interne.
Il progetto italiano si sviluppa in collaborazione con Jameel Motors, partner distributivo che condivide una visione improntata su meritocrazia, inclusione e crescita. La partnership consente di adottare modelli organizzativi più flessibili rispetto agli standard tradizionali dell’automotive. Lo smart working, ad esempio, è ampiamente utilizzato e le sedi di Roma e Milano sono concepite come hub collaborativi, più che come uffici “rigidi”. A questo si affiancano politiche di welfare pensate per favorire il benessere dei dipendenti e un migliore equilibrio tra vita privata e lavoro, elementi che Geely considera centrali per valorizzare le persone e sostenere l’innovazione.
La strategia di Geely per il mercato italiano
Durante l’inaugurazione del nuovo showroom di Roma, Marco Santucci ha presentato la strategia del brand per il mercato italiano: “Vogliamo offrire ai clienti non solo automobili innovative, ma un’esperienza completa, che unisca design, sostenibilità e qualità del servizio”, ha spiegato Santucci, sottolineando come il crescente interesse verso il marchio confermi la validità del percorso intrapreso dal colosso automobilistico nel territorio italiano.
Attualmente, i principali modelli in vendita sono due: il SUV elettrico EX5, con un’autonomia di quasi 500 chilometri con una sola ricarica, e lo Starray EM-i Super Hybrid, SUV plug-in hybrid capace di offrire un’autonomia complessiva prossima ai 1.000 chilometri. Sul fronte della distribuzione, Geely può oggi contare su circa 30 concessionarie lungo la penisola. L’obiettivo per il 2026 è però ancora più ambizioso: arrivare a quota 100, garantendo così la presenza di un punto vendita in tutte le principali città italiane.
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