Negli USA si spende più di tutti per la sanità, ma le morti da cause trattabili restano elevate. Le proposte di Lawson Mansell (Niskanen Center) per un sistema più efficiente e meno specialistico.
Il paradosso persistente del sistema sanitario statunitense è che la spesa pro capite per la sanità negli Stati Uniti è di gran lunga superiore a quella di qualsiasi altro paese, ma i risultati in termini di benefici per la salute della popolazione non sembrano essere all’altezza. Lawson Mansell descrive il problema e propone alcune soluzioni nel saggio “Health Care Abundance: A Supply-Side Agenda” (Milken Institute Review, Terzo Trimestre 2025, pp. 36-47).
Per illustrare il problema, si può prendere in considerazione la categoria delle “morti trattabili”, una statistica elaborata dai ricercatori dell’OCSE. L’idea è quella di escludere tutti i decessi che avvengono oltre i 75 anni, concentrandosi solo su quelli che avrebbero potuto essere evitati tramite interventi sanitari più tempestivi ed efficaci. È importante notare che si tratta di una categoria distinta da quella delle “morti prevenibili”. L’OCSE scrive:
La principale causa di mortalità trattabile nel 2021 sono state le malattie cardiovascolari (soprattutto infarti e ictus), responsabili del 37% dei decessi prematuri evitabili con trattamento. Cure efficaci e tempestive per i tumori, come quelli al colon-retto e al seno, avrebbero potuto evitare un ulteriore 23% dei decessi da cause trattabili. Anche le malattie respiratorie come la polmonite e l’asma (11%), così come il diabete e altre patologie del sistema endocrino (10%) rappresentano cause significative di morte prematura trattabile. [...]
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