Il cibo per cani e gatti costerà meno dal 2026

Patrizia Del Pidio

18 Novembre 2025 - 08:36

Una proposta di modifica alla manovra di fine anno ipotizza di ridurre l’Iva sul cibo veterinario per animali con bisogni particolari. Vediamo di cosa si tratta e quanto si risparmierebbe.

Il cibo per cani e gatti costerà meno dal 2026

Dal 2026 il cibo di cani e gatti potrebbe costare meno grazie alla Legge di Bilancio 2026. Sono stati presentati emendamenti che mirano a ridurre l’Iva che grava sul cibo per gli animali da compagnia quando cani e gatti necessitano di cibi particolari prescritti dai veterinari.

Attualmente su tutto il cibo per animali grava l’Iva al 22%, l’obiettivo è quello di far confluire il pet food in una fascia di Iva agevolata al 4% per equipararlo ai farmaci o al 10% per equipararlo ad altri beni di prima necessità.

Cibo per animali, genere di prima necessità

Ormai il possesso di animali da compagnia è sempre più diffuso e il ruolo che cani e gatti assumono all’interno del nucleo familiare è sempre più rilevante. L’emendamento che vuole far rientrare il cibo per gli amici a quattro zampe nei beni di prima necessità promuove il benessere dell’animale come valore sociale.

Possedere animali, infatti, è un costo non indifferente per le famiglie, soprattutto se cani e gatti non stanno bene e necessitano di cibo particolare. Per sostenere le fasce sociali più deboli della popolazione (e al contempo il benessere degli animali) la proposta di ridurre l’Iva sui cibi veterinari potrebbe essere un supporto per alleggerire l’onere del carico sulle famiglie.

Una proposta già avanzata

Già prima dell’estate il Partito animalista italiano aveva depositato alla Camera una proposta di legge per ridurre l’Iva sugli alimenti e i prodotti per animali al 4%. La proposta di legge aveva il duplice scopo di sostenere i nuclei familiari con animali da compagnia e di alleggerire il carico economico anche per le associazioni e i volontari che si impegnano sul territorio per accudire gli animali d’affezione.

Riducendo l’Iva dal 22% al 4%, si è stato stimato che comporterebbe un risparmio medio annuo di 600 euro a famiglia che possiede un animale da compagnia. La spesa per il pet food incide in modo significativo sull’economia di un nucleo familiare ed è proprio il peso delle spese una delle cause indirette che porta all’abbandono, soprattutto di animali che necessitano di cibi particolari e, quindi, più costosi.

Le necessità emergenti

Proprio le proposte come la riduzione dell’Iva sul pet food o come il bonus tombe, sono un indicatore delle sensibilità e delle necessità emergenti e portano l’attenzione sulle tematiche che toccano sempre più da vicino gli italiani e la loro vita quotidiana. Il destino di queste proposte “minori” si deciderà nel corso delle prossime settimane con le votazioni prima in Commissione Bilancio e poi in Aula.

La proposta contenuta nell’emendamento è certamente condivisibile e in linea con il ruolo degli animali nei nuclei familiari italiani. Resta, tuttavia, il nodo delle coperture che potrebbe impedire l’inserimento dell’emendamento nel testo definitivo della Legge di Bilancio di fine anno. In ogni caso, se approvata, la misura darebbe un segnale importante a chi, quotidianamente, accudisce animali con condizioni di salute delicate.

Iscriviti a Money.it