La settimana dei mercati si apre con i riflettori accesi su Cina, Regno Unito, venti di recessione e corsa del dollaro. Il sentiment resta cauto, mentre si analizzano le parole di Xi al congresso.
I mercati oggi iniziano una settimana importante e all’insegna della prudenza, con la Cina e il suo congresso di Partito in primo piano. Anche il Regno Unito e le turbolenze di mercato restano in evidenza, oltre alle valutazioni su potenziali scenari di recessione globale.
Gli indici azionari asiatici scivolano stamane, mentre gli investitori si preparano a un ulteriore drastico inasprimento delle condizioni finanziarie, con tutti i rischi di rallentamento che comporta.
Le preoccupazioni per la stabilità finanziaria si sono aggiunte al mix corrosivo, con tutti gli occhi puntati sulle obbligazioni del Regno Unito, ora che il piano straordinario di acquisti di emergenza della Bank of England (BoE) è finito.
In questo contesto complesso, gli investitori devono fare i conti con le notizie da Pechino, dove il presidente Xi Jinping ha affermato che la potenza globale della Cina non si arresta, mentre avverte di “tempeste pericolose” in arrivo.
Dalla Cina al Regno Unito con il focus sul dollaro: mercati pressati
Durante il fine settimana, il presidente cinese Xi Jinping ha pronunciato un discorso alla cerimonia di apertura del 20° Congresso nazionale del Partito Comunista Cinese al governo, in cui ha messo in guardia contro “interferenze da parte di forze esterne” su Taiwan, affermando che non rinuncerà all’uso della forza per la riunificazione.
Ci sono stati anche pochi segnali su un possibile allentamento nella campagna Covid-Zero o nelle politiche per il mercato immobiliare, che stanno pesando sull’economia. Xi ha anche affermato che la Cina prevarrà nella sua lotta per lo sviluppo di una tecnologia strategicamente importante, soprattutto nell’ottica delle crescenti tensioni con gli Stati Uniti.
Lo yuan offshore ha esteso i guadagni rispetto al dollaro, anche se il biglietto verde rimane il perno del mercato valutario. Al momento in cui si scrive l’indice del dollaro segna un lieve calo a 112 punti. Nel Forex, lo yen resta molto penalizzato e è stato particolarmente colpito dal fatto che la Banca del Giappone si attiene alla sua politica estremamente accomodante e il dollaro è accelerato oltre il livello di 148,00 ai massimi di 32 anni.
All’inizio di lunedì, il biglietto verde è salito a 148,73 yen e si è diretto verso il prossimo obiettivo a 150,00.
Mentre si scrive, gli indici asiatici sono in rosso, tranne i cinesi Shenzhen e Shanghai che stanno recuperando, così come il Kospi della Corea del Sud. Da segnalare che il Taiex di Taiwan è sceso fino al 2,39% all’inizio degli scambi dopo che il presidente cinese Xi Jinping ha affermato che la Cina si riserva il diritto di adottare “tutte le misure necessarie” contro “l’interferenza di forze esterne” sulla questione di Taiwan.
Le azioni di Taiwan Semiconductor Manufacturing Company sono affondate di oltre il 3%, trascinando verso il basso l’indice più ampio.
Altrove, gli investitori guardano al Regno Unito. La decisione del primo ministro Liz Truss di licenziare il suo ministro delle finanze potrebbe aiutare a rassicurare gli investitori, ma tutto resta incerto. ll governatore della BoE Andrew Bailey ha avvertito durante il fine settimana che i tassi di interesse potrebbero ora dover aumentare più di quanto si pensasse solo un paio di mesi fa.
“La BoE stava effettuando acquisti di obbligazioni di emergenza tecnicamente identici al QE con una mano, mentre aumentava furiosamente il tasso di riferimento con l’altra”, hanno affermato gli analisti di ANZ in una nota.
L’azione di mercato di lunedì fornirà un test, non solo per la sopravvivenza della visione di bassa tassazione di Truss, ma anche per il suo futuro politico, hanno aggiunto. La coppia GBP/USD estende i guadagni settimanali verso 1,1300 tra le speranze di un quadro fiscale davvero efficace dal nuovo Cancelliere Hunt.
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