I dazi statunitensi cambiano le abitudini di acquisto globali

Redazione Money Premium

19 Novembre 2025 - 06:37

Il 40% dei consumatori nel mondo dichiara di aver ridotto intenzionalmente gli acquisti di prodotti americani, con il Canada in testa.

I dazi statunitensi cambiano le abitudini di acquisto globali

Negli ultimi anni, la politica commerciale degli Stati Uniti ha conosciuto un progressivo irrigidimento, segnato da un incremento dei dazi e delle barriere tariffarie verso numerosi partner economici. Queste misure, pensate per proteggere la produzione interna e riequilibrare la bilancia commerciale, stanno tuttavia generando una reazione imprevista: i consumatori di molti Paesi stanno scegliendo di ridurre volontariamente l’acquisto di prodotti statunitensi, trasformando una decisione politica in un fenomeno culturale e commerciale di vasta portata.

Secondo i dati di luglio 2025 raccolti da Morning Consult, il 40% dei consumatori globali dichiara di aver deliberatamente speso meno per beni e servizi di origine americana. A guidare questa tendenza è il Canada, dove oltre sette cittadini su dieci (71%) affermano di aver cambiato abitudini di acquisto in risposta ai dazi imposti da Washington. Seguono la Cina (60%) e il Messico (50%), due Paesi che da tempo intrattengono rapporti commerciali complessi con gli Stati Uniti e che oggi mostrano una crescente volontà di diversificare le proprie fonti di approvvigionamento.

In mercati come India, Brasile e Francia, il sentiment anti-dazio è più sfumato ma comunque presente, con una quota compresa tra il 40% e il 45% di consumatori che dichiara di aver già ridotto la spesa per marchi americani. Questi dati indicano una graduale ma costante erosione dell’attrattiva dei brand statunitensi, un tempo percepiti come sinonimo di innovazione e qualità globale. Nei Paesi europei come Italia, Germania e Regno Unito, la propensione all’azione diretta è più contenuta, ma cresce la percentuale di chi “sta considerando di farlo”, segno che l’impatto dei dazi potrebbe ancora estendersi nei prossimi mesi: in Italia il 38% dei consumatori già sta comprando meno prodotti USA. [...]

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