Huawei, il CEO: possiamo sopravvivere a lotta con USA

Marco Ciotola

23 Gennaio 2020 - 21:45

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Il fondatore e CEO di Huawei ha diffuso un messaggio di fiducia a politici e leader riuniti a Davos: la sua azienda può resistere anche a una maggiore ostilità da parte statunitense. I dettagli

Huawei, il CEO: possiamo sopravvivere a lotta con USA

Il fondatore e CEO di Huawei, Ren Zhengfei, è sicuro: la sua compagnia può resistere a una lotta anche più dura con gli Stati Uniti.

Di fronte a politici e leader delle principali realtà aziendali riuniti a Davos, Zhengfei ha voluto diffondere un messaggio di forte fiducia circa futuro e possibilità della sua azienda, spiegando che il persistere ormai annuale della diatriba USA-CINA ha garantito esperienza alla sua compagnia:

“Sono contrasti che vanno avanti dallo scorso anno, e l’abitudine a porre contromisure e combatterli ha fatto sì che creassimo una squadra più forte; penso che adesso più che prima siamo sicuri di poter sopravvivere a ulteriori attacchi”.

Malgrado la fragile tregua commerciale sull’asse Pechino-Washington, con l’accordo firmato la scorsa settimana, le due maggiori economie del mondo restano bloccate in una battaglia per la supremazia tecnologica, con Huawei pienamente al centro di quella lotta.

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Huawei, il CEO: possiamo sopravvivere a lotta con USA

Lo scorso anno Trump ha spinto affinché Huawei fosse inserita in una blacklist sul fronte esportazione, limitando le possibilità per la compagnia cinese di acquistare componenti da fornitori americani.

Il Presidente USA sta anche spingendo alleati come il Regno Unito e la Germania a escludere le apparecchiature Huawei dalle loro reti 5G. Funzionari statunitensi sostengono che la società rappresenti una minaccia alla sicurezza nazionale, accusa sempre negata con forza da parte cinese.

Eppure Ren Zhengfei, nell’ambito della conferenza di Davos dal titolo A Future Shaped by a Technology Arms Race, ha dichiarato che l’attività dell’azienda è rimasta solida anche dopo l’inserimento nella lista nera americana:

“Non ci ha penalizzato più di tanto, credo che ci siamo mostrati capaci di resistere alle sfide e che l’impatto sulla nostra attività finora non sia stato significativo”.

Un dirigente Huawei a dicembre ha fatto sapere che i ricavi dalle vendite per il 2019 sono cresciuti del 18% rispetto all’anno precedente, anche se ha ammesso che il 2020 potrebbe rivelarsi più difficile.

Ma ciò non toglie che la compagnia resta in una posizione politicamente molto delicata. Meng Wanzhou, figlia di Ren e direttrice finanziaria dell’azienda, questa settimana affronterà il tribunale di Vancouver, in un’udienza che potrebbe determinare la sua estradizione negli Stati Uniti, dove è accusata di frode bancaria e violazioni delle sanzioni.

Il suo arresto, poco più di un anno fa, rimane uno dei punti chiave nelle relazioni Washington-Pechino. Anche il ruolo del Canada nel trattenere Meng ha complicato i rapporti tra Ottawa e Pechino.

Nella prestigiosa e super-attenzionata cornice di Davos, Ren ha garantito ai partecipanti che la crescente lotta sul fronte tech porterà a due sistemi distinti controllati da potenze mondiali separate:

“La scienza riguarda una verità, e lo sviluppo della tecnologia non prende mai le parti né del male né del bene”.

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