Ecco quando hai diritto al rimborso (o al risarcimento) per i lavori eseguiti in condominio.
I proprietari di immobili devono sostenere diverse spese, tra cui quelle per la manutenzione dell’edificio, indispensabili per mantenere lo stabile in buone condizioni e talvolta obbligatorie per legge. Per chi abita in un condominio, poi, la questione può risultare ancora più complicata, perché bisogna partecipare anche agli interventi relativi alle parti comuni e in generale alle necessità che riguardano tutti i condomini. D’altra parte, ci sono anche delle situazioni in cui i proprietari hanno diritto al rimborso da parte del condominio per gli interventi sostenuti a proprie spese. Si tratta di circostanze particolari, ma più frequenti di quanto si potesse pensare.
C’è infatti da dire che non tutti i proprietari sono così solerti e la gestione della manutenzione, ordinaria e soprattutto straordinaria, lascia a desiderare in alcuni contesti. Capita così che un solo condomino (o comunque una percentuale ridotta di proprietari) debba farsi carico interamente degli interventi necessari allo stabile, soprattutto se ci sono delle esigenze di sicurezza che non possono essere posticipate. Proprio in queste situazioni è legittimo chiedere che gli altri condomini rimborsino parte della spesa in relazione alla propria quota di proprietà, anche se non hanno partecipato alla decisione. Bisogna però fare molta attenzione, perché se la spesa non rispetta i requisiti previsti dal Codice civile non sarà possibile pretendere alcun ristoro.
Questo principio è stato recentemente richiamato dalla Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 16351/2025. Quest’ultima ha negato il rimborso a tre condomini, i quali hanno per l’appunto eseguito a proprie spese dei lavori, convinti di avere diritto al rimborso pro quota da parte degli altri. In realtà, la partecipazione altrui è stata negata anche nell’ultimo grado di giudizio, proprio perché i lavori non rispettavano i criteri definiti dalla legge. Facciamo chiarezza.
leggi anche
Cosa fare se il vicino non ripara il guasto

Per questi lavori hai diritto al rimborso dal condominio
Come anticipato, ci sono alcune spese per le quali i proprietari hanno diritto al rimborso dal condominio, pur avendole eseguite e stabilite in autonomia. Come si può immaginare, deve trattarsi di interventi a beneficio di tutti o, altrimenti, dovuti a responsabilità comuni. È opportuno distinguere tra le due situazioni, che attengono a fattispecie differenti. La prima casistica è regolamentata dall’articolo 1134 del Codice civile, che tratta appunto la “gestione di iniziativa individuale”, definendo quanto segue:
Il condomino che ha assunto la gestione delle parti comuni senza autorizzazione dell’amministratore o dell’assemblea non ha diritto al rimborso, salvo che si tratti di spesa urgente.
Questo principio viene richiamato anche dall’articolo 1110, che ribadisce:
Il partecipante che, in caso di trascuranza degli altri partecipanti o dell’amministratore, ha sostenuto spese necessarie per la conservazione della cosa comune, ha diritto al rimborso.
Si parla quindi di spese necessarie e urgenti relative alle parti comuni dell’edificio. Deve trattarsi perciò di manutenzione straordinaria, indispensabile per la sicurezza e la stabilità dell’edificio e delle persone che lo abitano e soprattutto indifferibile. Per pretendere il rimborso pro quota, il condomino deve provare che l’intervento era strettamente necessario e che non è stato possibile attendere la decisione dell’assemblea (o che in alternativa non è stato approvato il lavoro pur essendo indispensabile).
Se si presentano queste circostanze è possibile pretendere il rimborso, eventualmente agendo legalmente con una causa civile. Ciò comunque non esclude che, di comune accordo, gli interventi possano essere approvati in via successiva e ripartiti con il rimborso. Come confermato dalla Cassazione, le spese urgenti devono riguardare lavori necessari a evitare possibili pregiudizi, da valutare secondo la “diligenza del buon padre di famiglia”, o obbligatori secondo le ordinanze comunali.
Quando hai diritto al risarcimento
C’è poi una situazione completamente differente in cui il proprietario può ottenere un risarcimento dal condominio per i lavori eseguiti. Ciò accade quando il condominio è responsabile del danno, per colpa o negligenza nella manutenzione delle parti comuni. È quindi possibile rivolgersi all’amministratore o ai singoli vicini responsabili per un risarcimento del danno patrimoniale, quindi tutte le spese sostenute e documentate, e non patrimoniale. In caso di rifiuto sarà necessario avviare una causa civile per il risarcimento danni.
leggi anche
Infortunio in condominio, chi paga i danni?

© RIPRODUZIONE RISERVATA