Guerra, per l’Ucraina si mette male: il brutto segnale che arriva dagli Usa

Alessandro Cipolla

29/09/2023

Guerra in Ucraina, per Zelensky le brutte notizie arrivano dagli Stati Uniti: i Repubblicani hanno rimosso i fondi a Kiev dalla bozza sul rifinanziamento dello Stato federale.

Guerra, per l’Ucraina si mette male: il brutto segnale che arriva dagli Usa

La guerra in Ucraina si sta avvicinando al triste traguardo dei seicento giorni e ancora non si vede un barlume di luce in fondo al proverbiale tunnel. Anche se di recente il conflitto in corso nel cuore dell’Europa non ha conquistato le prime pagine dei giornali e le aperture dei tg, gli scontri tra i due eserciti nei punti più caldi del fronte continuano a essere violentissimi.

Nel cercare di fare una sorta di punto della situazione della guerra in Ucraina occorre fare una premessa: in verità sappiamo poco di cosa stia veramente accadendo al fronte, visto che sia Kiev sia Mosca non gradiscono la presenza di giornalisti e osservatori internazionali sul campo di battaglia.

La propaganda perpetrata da ambo le parti di conseguenza annacqua l’informazione degna di tal nome sulla guerra: l’ultimo esempio è quello dell’ammiraglio russo Viktor Sokolov, dato per morto in Crimea dall’Ucraina e invece ora riapparso in video.

Da quello che sappiamo la controffensiva ucraina sta procedendo lentamente nella direzione di Melitopol, il grande obiettivo delle truppe di Zelensky, mentre la Russia sta provando a riconquistare il villaggio di Robotyne tentando al tempo stesso di avanzare a Avdiyivka, Maryinka, Shakhtarske e Zaporizhzhia. A Bakhmut invece i mercenari del gruppo Wagner sarebbero tornati in città dopo la diaspora a seguito del tentato golpe e la misteriosa morte del proprio leader Yevgeny Prigozhin.

Progressi significativi sul campo però non si registrano: lo stallo degli ultimi mesi prosegue e questa sanguinosa guerra di attrito e logoramento sembrerebbe scivolare verso la stagione invernale dove, a causa delle condizioni del terreno, sarà più difficile avanzare.

Volodymyr Zelensky di conseguenza spera sempre in un ulteriore sforzo da parte dell’Occidente - ovvero degli Stati Uniti - per avere a disposizione armi più moderne e offensive. A riguardo, le notizie che arrivano dagli Usa non sembrerebbero essere positive per Kiev.

La guerra in Ucraina e le elezioni negli Usa

In questo scenario dove entrambi gli eserciti si fronteggiano duramente senza riportare particolari successi, il convitato di pietra della guerra in Ucraina sono le elezioni presidenziali americane che si terranno a novembre 2024.

Anche se manca più di un anno all’appuntamento elettorale più importante al mondo, a gennaio Oltreoceano prenderà il via il complesso e lungo percorso delle primarie per la definizione del candidato dei Democratici e del Gop.

Al momento tutto farebbe pensare a un replay della sfida tra Joe Biden e Donald Trump, anche se nei dem starebbe emergendo la figura del governatore della California Gavin Newsom che, nel caso il Presidente dovesse optare per un passo indietro visto l’avanzare dell’età, potrebbe scendere in campo e correre per la Casa Bianca.

Al momento però i sondaggi danno in vantaggio Donald Trump rispetto a Joe Biden ma la sfida appare essere apertissima. La domanda a questo punto sorge spontanea: cosa potrebbe succedere alla guerra in Ucraina se il tycoon dovesse vincere le elezioni?

Il ruolo dei Repubblicani

In questi mesi Trump spesso ha criticato duramente Biden, accusandolo di stare trascinando il Paese verso una terza guerra mondiale e assicurando al tempo stesso che se fosse lui il presidente il conflitto finirebbe in pochi giorni.

L’Ucraina che senza il sostegno degli Usa non andrebbe avanti a lungo contro la Russia, di conseguenza tra un anno potrebbe vedersi chiudere i rubinetti degli aiuti americani se Trump dovesse vincere le elezioni.

A riprova che questa posizione sulla guerra sia particolarmente diffusa tra i Repubblicani, è arrivata la notizia diffusa da Agenzia Nova che “la maggioranza repubblicana alla Camera dei rappresentanti del Congresso federale Usa ha rimosso la voce relativa allo stanziamento di altri 300 milioni di dollari di aiuti all’Ucraina dal testo del disegno di legge sul rifinanziamento dello Stato federale”.

All’interno del Gop così starebbero crescendo “le perplessità e le resistenze in merito alla prosecuzione del sostegno economico e militare incondizionato a Kiev”. Una scelta questa che di certo non avrà fatto piacere a Volodymyr Zelensky.

Mentre al fronte i soldati continuano a morire, il destino della guerra in Ucraina appare essere legato a doppio filo agli sviluppi delle elezioni Usa 2024, con l’Europa che nel frattempo resta a guardare e a subire le conseguenze economiche di questo conflitto.

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