La guerra finirà presto (e male per l’Ucraina): l’indizio arriva dalla Germania

Alessandro Cipolla

25 Agosto 2023 - 08:27

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La guerra in Ucraina potrebbe cessare in inverno mesi e non nel migliore dei modi per Kiev: a fare la spia c’è anche la decisione della Germania di non aumentare la spesa militare.

La guerra finirà presto (e male per l’Ucraina): l’indizio arriva dalla Germania

Quando finirà la guerra in Ucraina? Una domanda questa che da oltre un anno e mezzo tiene banco nelle cancellerie di tutto il mondo ma ora, oltre due mesi dopo l’inizio della controffensiva di Kiev, appare essere sempre più chiaro che presto potrebbero iniziare delle trattative diplomatiche degne di tal nome.

L’ammissione degli 007 americani in merito all’impossibilità dell’Ucraina di riprendere il possesso di Melitopol, obiettivo principale di questa controffensiva visto che si andrebbe a spezzare il corridoio russo che unisce il Donbass alla Crimea, potrebbe rappresentare la svolta di questa guerra.

Negli Stati Uniti infatti, dove a breve si aprirà la campagna elettorale che porterà alle elezioni presidenziali del novembre 2024, si stanno susseguendo le voci di un Joe Biden che avrebbe espresso delle critiche in merito alle strategie militari di Kiev.

In sostanza per la Casa Bianca la controffensiva finora sarebbe stata un flop a causa della volontà dell’esercito ucraino di non mettere in conto un numero maggiore di morti, anche se negli ultimi mesi al fronte c’è stato un autentico bagno di sangue su entrambi i fronti.

La guerra per procura così a breve potrebbe cessare, vista l’impossibilità da parte degli ucraini di scalfire le tre linee difensive russe e la necessità per Biden di non presentarsi alle urne con il conflitto ancora in corso.

Le colpe del fallimento così potrebbero essere scaricate su Volodymyr Zelensky che, nonostante i proclami, a breve potrebbe essere costretto a siglare una tregua dove il piatto forte è la cessione di alcuni territori alla Russia.

Nel caso sarebbe un’autentica sconfitta per Zelensky, con il presidente che sempre ha ribadito come la guerra finirà solo quando l’Ucraina riprenderà il controllo di tutti i suoi territori, Crimea compresa.

Se gli Usa però decideranno di chiudere i rubinetti dei finanziamenti a Zelensky non resterebbe che “obbedire” alle volontà di Washington, con le trattative diplomatiche che potrebbero prendere il via nei prossimi mesi come ipotizzato di recente anche da Stian Jenssen, il direttore dell’ufficio privato del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

La guerra finirà presto: l’indizio dalla Germania

Dopo le rivelazioni del Washington Post in merito allo scetticismo dell’intellingence americana sulla buona riuscita della controffensiva ucraina, Kiev si è affrettata a smentire le difficoltà specificando che la guerra andrà avanti ancora a lungo.

Le ultime voci che arrivano dagli Stati Uniti però sembrerebbero confermare quella convinzione che da settimane serpeggia tra i media d’Oltreoceano: entro la fine dell’anno, quando la spinta della controffensiva sarà terminata visto che in inverno sarà materialmente impossibile avanzare con i mezzi in Ucraina, si arriverà a una “tregua coreana”che andrà a cristallizzare la situazione, con la Russia che manterrà il controllo dei territori occupati e Kiev la certezza di essere difesa dall’Occidente in caso di un nuovo attacco.

A rafforzare questa ipotesi ci sono le ultime notizie che arrivano dalla Germania dove il governo, mettendo in atto un’autentica marcia indietro, ha spostato il limite temporale per raggiungere il 2% del Pil per la spesa militare a “entro cinque anni” e non più a entro il 2025.

Con una guerra in corso nel cuore dell’Europa che, da un momento all’altro, potrebbe degenerare in un conflitto mondiale potenzialmente nucleare, se la Germania ha deciso di prendersela comoda nell’aumentare la spesa militare vuol dire che, con ogni probabilità, presto in Ucraina potrebbe arrivare un cessate il fuoco.

L’Italia invece ha confermato la sua volontà di arrivare al più presto a spendere il 2% del Pil per le spesi militari: al pari di Berlino però anche noi non raggiungeremo l’obiettivo nel breve termine, visto che al nostro governo più che la volontà mancano i soldi in cassa.

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