Governo approva Def: crescita all’1,5%, debito in calo

Francesca Caiazzo

26 Aprile 2018 - 14:28

Nel documento, che si limita a fotografare la situazione attuale, non sono contenute linee programmatiche né riforme. Padoan e Gentiloni soddisfatti del lavoro fatto in questi anni, che ha permesso all’Italia di uscire dalla crisi.

Governo approva Def: crescita all’1,5%, debito in calo

Come annunciato, il Documento di economia e finanza approvato oggi dal Consiglio dei ministri non contiene alcuna linea programmatica ma solo elementi tecnici: si limita a fotografare la situazione esistente.

Diversamente non poteva essere, visto che l’Italia è ancora priva di un governo politico, cui spetta proporre eventuali riforme in materia.

Il premier uscente, Paolo Gentiloni ha confermato uno scenario positivo ribadendo che la crescita nel 2017 c’è stata e che si prevede possa rimanere stabile anche nell’anno in corso.

Italia fuori dalla crisi

Il Def licenziato oggi dal governo è dunque un documento tecnico, che

“fotografa della situazione tendenziale dell’economia italiana ed emerge un quadro positivo che riflette il buon lavoro fatto in questi 5 anni”

ha annunciato ai giornalisti al termine della riunione del Cdm, Gentiloni.

Il premier uscente, soddisfatto di quanto realizzato dal governo fino ad oggi, aggiunge che nel Def è illustrato

“un quadro che ci dice che l’Italia è uscita finalmente dalla crisi economica più difficile dal dopoguerra, che la crescita è ripresa e si è andata consolidando, che il lavoro dall’inizio della legislatura è cresciuto recuperando circa un milione di posti di lavoro, che il deficit si è ridotto da circa il 3 a attorno al 2 e che anche il debito cresciuto enormemente tra il 2007 e il 2012-2014 si è stabilizzato e comincia a scendere”.

Crescita all’1,5%

E che la crisi non morda più come qualche anno fa, lo conferma il dato sulla crescita che secondo quanto ribadito dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nel 2017 si è attestata all’1,5%, dato che dovrebbe mantenersi stabile anche per l’anno in corso. Nel 2019 la crescita del Pil viene stimata all’1,4%, mentre l’anno successivo all’1,3%.

Per quanto riguarda, invece, il rapporto deficit/Pil si mostra in rialzo sulle previsioni: è al 2,3% per il 2017 rispetto all’1,9% stimato in precedenza. Nell’anno in corso, il dato viene stimato in calo con un rapporto all’1,6%.

In diminuzione, secondo il titolare del Tesoro, anche il debito pubblico che passerà dal 130,8% del Pil nel 2018 al 128% e al 124,7% rispettivamente per il 2019 e il 2020.

“Un dato estremamente importante in un contesto in cui negli anni passati continuava a crescere ed era considerato come uno dei principali fattori di rischio dell’unione monetaria”

ha osservato Padoan.

Dati incoraggianti

Nel suo complesso, Padoan e Gentiloni ritengono che i dati siano “incoraggianti” a tal punto da poter spingere il Pil “oltre le cifre che osserviamo adesso, almeno al 2%”.

Il Def, spiegano ancora i rappresentanti del governo in conferenza stampa, mostra una

“over-performance della finanza pubblica dovuta ad una accurata gestione, che nulla ha tolto agli stimoli alla crescita”.

In particolare, anche il calo del debito pubblico, sottolinea Padoan, conferma che

“la strategia è quella giusta non è necessario deviare o pensare a misure eccezionali”.

Lo scenario appare, dunque, più stabile anche se va ulteriormente rafforzato. Ma questo spetterà nuovo governo.

Le cose da fare

Nonostante il Def non contenga riforme o linee programmatiche, il ministro indica il percorso da seguire per non vanificare gli sforzi fatti.

Intanto, la crisi ha lasciato in eredità un Paese diviso, in cui le disuguaglianze aumentano. Per questo, il tema

“deve essere oggetto di strategie di politiche economiche e sociali da subito. Il governo in carica ha varato misure importanti come il Rei, bisognerà continuare su questa strada”.

Ma il prossimo esecutivo dovrà occuparsi anche delle clausole di salvaguardia sugli aumenti Iva che nel Def

“sono tenute dentro, nell’aspettativa che, come in passato, il prossimo governo presenti misure per rimuoverle”.

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