Perché il governo Conte sarà politico al contrario di quello Monti che era tecnico

Alessandro Cipolla

22 Maggio 2018 - 10:44

Di Maio ha ribadito che quello guidato dal professor Conte sarà un governo politico: ecco perché non può essere paragonato a quello presieduto da Monti.

Perché il governo Conte sarà politico al contrario di quello Monti che era tecnico

Fin dalla campagna elettorale Luigi Di Maio e Matteo Salvini si erano sgolati nel precisare che i loro rispettivi partiti mai avrebbero appoggiato un esecutivo presieduto da un tecnico. Appare logico quindi sorridere di fronte alla scelta di affidare a Giuseppe Conte la guida dello storico governo Lega-Movimento 5 Stelle, visto che il premier designato è un professore non eletto.

Come è stato ufficializzato il nome, Di Maio si è affrettato a puntualizzare che quello giallo-verde sarà un governo politico, con Conte che è comunque “era nella mia squadra, lo hanno votato 11 milioni di italiani”.

La verità però è un’altra: Giuseppe Conte è a tutti gli effetti un tecnico così come lo era Mario Monti, ma il suo governo sarà politico a differenza di quello nato nel 2011 perché a prendere tutte le decisioni saranno Luigi Di Maio e Matteo Salvini.

Il governo Conte e quello Monti

Che a Luigi Di Maio piaccia o meno, Giuseppe Conte è un accademico estraneo alla politica il cui nome non era presente nelle liste elettorali dello scorso 4 marzo. Se andrà a Palazzo Chigi, sarà quindi un premier tecnico e non politico.

Senza dubbio poi c’è il fatto che il professore fosse presente già nella ipotetica squadra di governo 5 Stelle presentata prima del voto, ma questo non vuol dire che Conte sia stato in qualche modo votato dai cittadini.

A essere pignoli, durante la kermesse di Pescara Di Maio disse che, nel caso di pareggio alle urne, avrebbe chiesto ad altre forze politiche di appoggiare in blocco il suo governo e il suo programma elettorale.

Due mesi e mezzo dopo, contraddicendo a quanto dichiarato, il capo politico 5 Stelle ha stretto un’alleanza di governo con la Lega, scrivendo il programma a quattro mani con loro per dare vita poi a una squadra di ministri condivisa.

Su una cosa però Di Maio ha ragione: l’ormai imminente nuovo governo sarà politico, l’unica cosa è che per il ruolo di Presidente del Consiglio è stata scelta una figura terza in quanto non si è giunti a un accordo tra Lega e Movimento per un premier politico.

Non ce ne voglia il professor Conte, la cui carriera accademica parla da sola, ma le decisioni non le prenderà lui bensì Salvini e Di Maio, tanto che è stato previsto anche il discusso Comitato di conciliazione per sciogliere i vari nodi.

Un fattore questo che preoccupa anche il Presidente Sergio Mattarella, che ha il timore che la figura del Presidente del Consiglio venga svuotata di significato così come quella del Parlamento.

Quello presieduto da Mario Monti invece era un governo tecnico a tutti gli effetti, con giusto qualche sottosegretario proveniente dai partiti. Di certo però ad avere l’ultima parola non erano i partiti che all’epoca sostenevano l’esecutivo, con premier e ministri che godevano di una certa autonomia.

Non si possono paragonare quindi i due governi: quello Conte seguirà la linea dettata dai vertici dei 5 Stelle e della Lega e sarà quindi un esecutivo politico con un premier tecnico, dal potere però molto limitato con buona pace per la Costituzione.

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