Google I/O 2023: tutte le novità sull’intelligenza artificiale generativa

Niccolò Ellena

10 Maggio 2023 - 22:43

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Alla Google I/O 2023 le più importanti novità riguardano il modello PaLM2 e l’intelligenza artificiale generativa, che entra nella ricerca e in Workplace.

Google I/O 2023: tutte le novità sull’intelligenza artificiale generativa

Le aspettative non sono state tradite: durante l’annuale conferenza Google I/O 2023, l’azienda guidata da Sundar Pichai ha presentato molte novità davvero interessanti. Durante la conferenza gli aspetti toccati sono stati molti, tuttavia, com’era pronosticabile, si è parlato soprattutto e tanto di intelligenza artificiale.

Google I/O 2023: annunciato PaLM 2

Indubbiamente la novità più importante tra quelle annunciate da Sundar Pichai, Ceo di Google, durante l’annuale conferenza nella Silicon Valley è quella relativa a PaLM 2, il modello di intelligenza artificiale su cui si baserà anche Bard, il chatbot destinato a rivaleggiare con ChatGPT.

Ma le novità non riguardano solo Bard (di cui comunque si è parlato) bensì anche molti altri software dell’azienda.

In apertura, Pichai ha parlato di alcuni degli strumenti che integreranno la nuova intelligenza artificiale made in Google, come per esempio quelli afferenti a Google Workspace.

Gli strumenti che usiamo quotidianamente per lavorare - ha spiegato - sfrutteranno l’intelligenza artificiale per aiutare le persone a rispondere in maniera più semplice, veloce ed efficace alle email grazie alla funzione «help me write». Per farlo, basterà inserire un prompt nella sezione per la scrittura e premere su «crea», per avere un testo completo basato sulle nostre esigenze.

Pichai ha poi parlato dell’applicazione dell’intelligenza artificiale a Google Maps, spiegando che, grazie a questa nuova tecnologia, entro la fine dell’anno sarà possibile vedere i tragitti da fare e le mappe con una qualità mai vista prima.

Questa funzione sarà disponibile in 15 città entro la fine dell’anno, tra queste ci saranno Amsterdam, Berlino, Dublino, Las Vegas, Londra, Los Angeles, New York, Miami, Parigi, Seattle, San Francisco, San Jose e Tokyo.

Il manager ha poi introdotto Magic Editor, una software che permetterà rendere le modifiche delle foto ancora più precise. Grazie ad esso sarà possibile spostare ed eliminare dettagli interni alle foto in maniera davvero impercettibile.

PaLM 2 potrà essere sfruttato in molti modi, ha spiegato Pichai. Partendo da questo modello, ad esempio, Google ha realizzato Med-PaLM 2, un grande modello linguistico (LLM) specializzato nel settore medico. Grazie ad esso, i medici negli ospedali potranno avere un assistente in più nel momento in cui avranno bisogno di un’informazione o dovranno fare una diagnosi.

Google Bard: rimossa la lista d’attesa, ecco come funzionerà

La lista di attesa per utilizzare Google Bard è stata rimossa, sarà quindi presto a disposizione degli utenti in 180 Paesi nel mondo. Inizialmente sarà disponibile soltanto in inglese, coreano e giapponese, ma presto potrebbe arrivare anche in italiano.

Con esso sarà possibile fare moltissime cose, come per esempio programmare. Come spiegato durante la conferenza, con Bard si potrà ottenere rapidamente del codice inserendo un prompt, correggere quello che abbiamo scritto in maniera autonoma oppure chiedere al chatbot delle spiegazioni, in modo che da migliorare il modo da apprendere nuove nozioni di programmazione.

Bard in questo senso sarà incredibilmente versatile: potrà programmare in circa 20 linguaggi, tra cui C++, Go, Python e molti altri ancora. Il codice potrà inoltre essere esportato altrove con pochi semplici click, rendendo l’operazione ancora più agile e collaborativa.

La funzione esporta sarà disponibile anche verso altri software, come per esempio Gmail e Docs, cosicché, qualora un utente voglia utilizzare una risposta di Bard per rispondere a una email o per scrivere un testo possa farlo in scioltezza.

Bard sarà poi integrato all’interno di altri software, come per esempio Google Lens. Se per esempio un utente vorrà cercare una didascalia adatta per un’immagine, sarà sufficiente caricarla sul software e inserire il prompt «suggerisci una didascalia».

In generale sarà disponibile in tutti gli strumenti di lavoro che utilizziamo ogni giorno, da Google Fogli, a Slides, fino a Google Docs. Con Bard si potrà infatti chiedere direttamente all’intelligenza artificiale di creare delle slide, di redigere un documento o di completare una tabella. Una volta ottenuto il risultato, in caso di insoddisfazione, sarà possibile chiedere direttamente al software di apportare per noi delle modifiche.

Grazie inoltre alla futura integrazione di Adobe Firefly, Bard sarà presto in grado anche di creare immagini sfruttando l’intelligenza artificiale generativa, proprio come app ormai celebri come Midjourney.

Ad ogni modo, le immagini create sfruttando l’intelligenza artificiale di Google avranno al loro interno un watermark, ossia una specie di simbolo che permetta di capire che esse non sono originali, bensì frutto del lavoro di un software.

Google search si rinnova grazie all’intelligenza artificiale

Di tutti i prodotti di Google, Search non poteva proprio mancare. L’ondata di novità portata dall’intelligenza artificiale ha investito anche lui.

D’ora in poi, inserendo un prompt nella ricerca di Google, l’intelligenza artificiale offrirà una risposta scritta rapida e precisa, non soltanto i risultati della tradizionale ricerca. L’intelligenza artificiale non si limiterà poi a fornire delle risposte ai dubbi degli utenti, ma fornirà loro anche le fonti in modo che essi possano documentarsi in maniera autonoma.

Qualora poi il risultato offerto dall’intelligenza artificiale non dovesse soddisfare l’utente, sarà possibile chiedere un follow-up, invece che impostare una nuova ricerca, inserendo maggiori dettagli. In questo modo, il sistema darà una risposta più precisa. In alternativa, l’intelligenza artificiale offrirà dei prompt pronti per essere inseriti, così da mettere a disposizione nuovi spunti.

Nel corso di tutto l’evento e a più riprese, Google non ha mancato di ripetere quanto per l’azienda sia importante la privacy, spiegando che nello sviluppare tutte le nuove soluzioni la tematica dei dati personali è rimasta costantemente in primo piano.

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