Tutte le dichiarazioni del CEO di ENI Descalzi, che parla di risultati eccellenti. Azioni in cima al Ftse Mib di Piazza Affari post annuncio conti e remunerazione soci.
Risultati eccellenti per il colosso petrolifero italiano ENI guidato dall’AD Claudio Descalzi, che ha annunciato oggi, venerdì 24 ottobre 2025, i conti relativi al terzo trimestre e ai primi nove mesi del 2025.
Il gruppo ha chiuso i primi 9 mesi dell’anno con utili netti per un valore di 2,518 miliardi mentre, nel corso del terzo trimestre 2025, l’utile netto è balzato del 54% su base annua, a 803 milioni.
Con la diffusione dei conti del cane a sei zampe è arrivata anche una ottima notizia per gli azionisti, visto che ENI ha deciso di aumentare di €0,3 miliardi il programma 2025 di acquisto di azioni fino a €1,8 miliardi, “sulla base dei rilevanti progressi strategici compiuti e di una stima più elevata di generazione di cassa ad anno intero, con una seconda revisione al rialzo nel 2025 nonostante gli effetti negativi della flessione dei prezzi dell’energia e debolezza del dollaro USA”.
ENI ha dunque rivisto al rialzo la guidance.
ENI forte degli utili alza la guidance
Di seguito le nuove previsioni aggiornate dal gruppo guidato da Descalzi:
- Il flusso di cassa operativo atteso nell’anno (rettificato prima dei movimenti del capitale circolante) è incrementato a €12 miliardi, rispetto alla precedente stima di €11,5 miliardi allo scenario aggiornato. Ciò rappresenta un miglioramento gestionale di €1,3 miliardi rispetto alla guidance originaria del piano.
- La produzione attesa di petrolio e gas è incrementata in un intervallo di 1,71-1,72 milioni di boe (barili equivalenti di petrolio) al giorno, con un livello previsto di circa 1,8 milioni di boe/giorno nel quarto trimestre.
- La proiezione ad anno intero dell’EBIT proforma adjusted di GGP (Global Gas & LNG Portfolio è incrementata a oltre €1 miliardi grazie alle ottimizzazioni di portafoglio.
- Incrementate a €4 miliardi dai precedenti €3 miliardi le iniziative di cassa e le altre misure organiche attuate per mitigare gli effetti dello scenario.
Il trend dell’EBIT proforma e del flusso di cassa. I dividendi e l’indebitamento del cane a sei zampe
Tornando ai conti di ENI che sono stati annunciati, di seguito le altre informazioni emerse dal bilancio relativo al terzo trimestre del 2025:
- L’EBIT proforma adjusted del Gruppo è stato solido a €3 miliardi, nonostante la flessione del 14% del prezzo del petrolio e l’apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro USA (+6%), i cui effetti sono stati mitigati dalla crescita dei volumi e dalle azioni di efficienza. Il Gruppo ha generato €1,2 miliardi di utile netto adjusted con un tax rate del 42%.
- Il flusso di cassa operativo “CFFO adjusted” di €3,3 miliardi, ampiamente superiore agli investimenti di €2 miliardi, mostra un incremento del 14% rispetto all’anno precedente nonostante lo sfidante scenario.
- Il flusso di cassa discrezionale di €1,3 miliardi è stato incrementato dalle iniziative di cassa finalizzate a ottimizzare il capitale circolante (contributo di €2,1 miliardi nei nove mesi), nonché da incassi da gestione del portafoglio di circa €1,1 miliardi, relativi principalmente alla cessione del 30% nel progetto Baleine e altri asset non strategici in Congo.
- Questi flussi hanno finanziato €1,3 mld di cassa agli azionisti (prima tranche del dividendo 2025 per €0,78 miliardi e il riacquisto di azioni per €0,56 miliardi nell’ambito del piano 2025).
- L’indebitamento finanziario netto è sceso a €9,9 miliardi, in flessione rispetto a giugno 2025, determinando un rapporto di leva contabile del 19%, ovvero 12% su base proforma considerando gli incassi delle operazioni non ancora finalizzate alla chiusura del trimestre.
Il CEO Descalzi commenta i conti di ENI, “risultati eccellenti” nel terzo trimestre, oltre le attese
Così il CEO Claudio Descalzi, nel commentare il bilancio:
“I risultati del terzo trimestre sono eccellenti e tutte le principali variabili operative, economiche e finanziarie hanno superato le aspettative. La produzione di 1,76 milioni di barili al giorno è in forte crescita (+6% rispetto allo scorso anno) e ci consente di alzare la guidance annuale sino a 1,72 milioni di barili/giorno, confermando il trend di accelerazione destinato a proseguire nei prossimi mesi grazie ai nuovi campi in sviluppo in Congo, EAU, Qatar e Libia, e all’avvio della combinazione di business in Indonesia e Malesia che costituirà uno dei principali player sul mercato del GNL nel continente asiatico. La valorizzazione dei nostri business continua con l’incasso dalla cessione del 30% del campo di Baleine in Costa d’Avorio, secondo il consolidato dual exploration model, e con l’avanzamento della cessione del 20% della quota di Plenitude al fondo Ares, per il quale tutte le condizioni sospensive sono state completate. Con questa operazione i due business di Enilive e Plenitude hanno determinato incassi per circa €6,5 miliardi negli ultimi due anni
”.
Descalzi ha continuato mettendo in evidenza che “continua anche l’esecuzione della strategia di transizione: il piano di potenziamento dell’hub di Sannazzaro e di conversione di Priolo segnano nuovi progetti di sviluppo della bioraffinazione e contribuiscono al piano di trasformazione del nostro downstream; allo stesso tempo Plenitude ha raggiunto i 4,8 GW di capacità installata di generazione rinnovabile, in linea con l’incremento che traguarda i 5,5 GW entro fine anno”.
“Inoltre”, ha continuato il CEO di ENI, “ è stata avviata la partnership con GIP destinata a massimizzare il potenziale di crescita delle attività di CCUS del nostro portafoglio”.
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Ancora Descalzi: “ In un contesto di prezzi del greggio deboli e di un euro in rafforzamento, la performance economica finanziaria conferma l’efficacia della nostra strategia e del modello satellitare che consente di assicurare una crescita accelerata e dividendi stabili”.
In evidenza, tra le voci della trimestrale che sono state commentate dall’amministratore delegato, “ l’EBIT proforma ”, che è stato “solido a €3 miliardi, così come l’utile netto a €1,2 miliardi, +20% rispetto alle aspettative. Altrettanto significativa la performance di cassa con un CFFO (Cash Flow From Operations, ovvero flusso di cassa operativo) a €3,3 miliardi”.
Tutto, a fronte di “ una leva finanziaria proforma che si è attestata al 12%, un livello che resta ai minimi storici di ENI e con una prospettiva a fine anno del 15-18% ”.
I fattori segnalano, ha fatto notare Claudio Descaldi che, “in un contesto di prezzi più deboli, grazie all’incremento delle stime di cassa operativa, ENI si distingue nel settore aumentando la distribuzione con un incremento del buyback di €300 milioni a €1,8 miliardi, riducendo al contempo l’indebitamento”.
Insomma, remunerazione più alta a favore degli azionisti grazie a più buyback e meno debiti per il colosso dell’oil italiano quotato sul Ftse Mib di Piazza Affari.
Le azioni ENI scattano così in cima al listino benchmark di Piazza Affari, avanzando del 2,5%, a quota 15,982 euro.
Positiva la performance delle azioni negli ultimi 5 giorni di contrattazioni alla borsa di Milano, che hanno visto il titolo balzare di oltre il 7%.
Nell’ultimo mese ENI ha guadagnato quasi +4%, mentre negli ultimi tre mesi di trading il rialzo è stato pari a +8,7%.
YTD, ovvero dall’inizio del 2025, le azioni sono balzate di quasi +22%, mentre nell’ultimo anno il trend è stato di un progresso del 10,5% circa.
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