In vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022, ecco dove si trovano i giovani all’interno dei programmi elettorali dei partiti candidati.
Le elezioni politiche 2022 si giocano sui social attraverso la pubblicazione di post, reel e botta-e-risposta su Twitter, ma nel mondo virtuale abitato dai giovani, quelli meno presi dalla campagna elettorale sono proprio loro. Gli under 35 al voto si calcola saranno meno di 1 su 2. La percentuale è bassissima e la possibilità che i giovani si sentano rappresentati da una politica che non andranno a eleggere è ancora più bassa.
Parte del problema dell’allontanamento dei giovani dalla politica è dovuta anche all’assenza di questi all’interno dei programmi letterali. Quando sono presenti spesso lo sono attraverso tematiche che ai giovani poco interessano. Il mondo del lavoro, la scuola, l’università e l’ambiente sono tutte tematiche care ai più giovani (under 35), ma che declinati nella maniera sbagliata possono rappresentare un forte ostacolo al sentimento politico.
In vista delle elezioni del 25 settembre 2022, di fronte a una percentuale sempre più bassa di giovani alle urne, cerchiamo di capire dove sono i giovani all’interno dei programmi elettorali.
Giovani nei programmi elettorali: coalizione di centrodestra (FdI, Lega, FI)
I giovani nei programmi elettorali non ottengono grande spazio, almeno non in tutti. La coalizione di centrodestra formata da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e moderati dedica ai giovani due paragrafi, quello su «Scuola, università ricerca» e quello su «Giovani, sport e sociale». L’obiettivo previsto nel campo dell’istruzione e della formazione è quello di professionalizzare il percorso scolastico e dare maggior valore al senso meritocratico.
Maggiore attenzione anche agli investimenti nelle infrastrutture, sia scolastiche che universitarie. Questo è un aspetto profondamente critico nell’attuale istituzione scolastica e universitaria, perché l’assenza di strutture idonee spesso può rendere difficile il proseguimento stesso degli studi.
Per l’aspetto lavorativo invece si tenderà a puntare su politiche attive, partendo dalla sostituzione dell’attuale Reddito di cittadinanza con altre misure di inclusione sociale, di formazione e inserimento nel mondo del lavoro. Presente anche un punto sugli incentivi e l’imprenditoria femminile e giovanile, con particolare attenzione al Sud Italia.
Giovani nei programmi elettorali: coalizione di sinistra (Pd, Verdi/Sinistra Italiana)
La coalizione di sinistra punta a un programma con tre grandi sezioni dedicate alla formazione di un Paese a misura di donne e giovani. Si parla di disoccupazione e al diritto di “divenire adulti” grazie anche un sostegno economico e scolastico.
Nel concreto questo coinvolge sia le tematiche del lavoro che della formazione: il programma di sinistra prevede l’obbligo di retribuzione per stage curricolari, l’incentivazione all’apprendistato per l’ingresso nel mercato del lavoro e l’abolizione degli stage extra curricolari (tranne quelli nei 12 mesi successivi la conclusione di un percorso di studi).
Si passa attraverso la costruzione di un fondo nazionale per i viaggi-studio, cioè le gite scolastiche e in generale il tempo libero dopo scuola. S punta anche sull’acquisizione di nuove attrezzature sportive e di strumenti musicali, oltre che a incentivare le ragazze verso scelte di studio di materie Stem.
All’interno del tema dell’istruzione vengono citati tre interventi per azzerare il costo di:
- trasporti pubblici locali per famiglie reddito medio e basso;
- libri di testo in base al reddito e il pieno accesso ai servizi psico-pedagogici per tutti;
- gratuità delle mense scolastiche.
Si aggiungono anche le tematiche dell’edilizia universitaria e il potenziamento dell’offerta culturale nelle periferie della città, garantendo il proseguimento del bonus cultura.
Ma il “diritto di divenire adulti” per la sinistra passa attraverso il sostegno economico per l’indipendenza. Per questo si parla di dotazione di 10.000€ a chi compie 18 anni per istruzione, avvio di un’attività lavorativa o coprire spese relative alla casa. Tale proposta viene affiancata dal potenziamento per il fondo di garanzia mutui per la prima casa e l’istituzione di un contributo affitto per studenti e lavoratori di circa 2000€. Inoltre viene inserito un punto sull’estensione a tutti gli appalti pubblici della clausola di premialità per l’occupazione giovanile.
Le proposte di Verdi e Sinistra italiana aggiungono alcuni punti molto condivisi o discussi (a seconda dell’orientamento politico) come la messa in discussione dell’alternanza scuola-lavoro, l’introduzione dell’educazione sessuale e affettiva laica e libera nelle scuole e la riduzione di numero di alunni per ogni classe.
Giovani nei programmi elettorali: Movimento 5 Stelle
Nei punti del programma del Movimento 5 Stelle si dedica spazio ai giovani sia nel mondo dell’istruzione che in quello dedicato al futuro, il benessere e la stabilità. Nel concreto si traducono in un generale potenziamento di ciò che già c’è, come la riduzione del numero chiuso per l’accesso all’università, un processo già iniziato e che il Movimento 5 Stelle vuole ampliare, o l’introduzione di psicologi e pedagogisti nelle scuole, anche in questo caso già presenti ma non su tutto il territorio. Si cerca poi di investire nelle competenze tecniche e scientifiche, potenziando anche l’insegnamento delle stesse.
Mentre per i giovani che guardano al lavoro si parla di programma pensionistico anche a chi fa lavori intermittenti e del riscatto gratuito della laurea a fini pensionistici. Ma prima del programma pensionistico bisogna incentivare l’imprenditoria giovanile e far pagare meno tasse a chi assume giovani under 36. Nell’idea di stabilità che il Movimento 5 Stelle vuole dare alla vita dei giovani c’è anche quello di permettere l’acquisto di una prima casa attraverso sgravi fiscali.
Giovani nei programmi elettorali: Terzo Polo
Infine, all’interno del programma di Azione e Italia Viva, sono dedicati ai giovani i punti di “Scuola, ricerca e università” e quello sul mondo dei giovani e il lavoro. Nel concreto questo si traduce con diversi tagli a imposte, come:
- zero Irpef per gli under 35;
- Irpef dimezzata per gli under 30;
- zero tasse, per i primi tre anni, per i giovani che avviano un’attività.
Il passaggio tra scuola e lavoro vedrebbe rafforzare il sistema di orientamento, attraverso pratiche che vogliono contrastare la precarietà e promuovendo la flessibilità regolare. Nel programma torna anche il progetto di Garanzia giovani che dovrebbe essere più efficace e quindi migliorato per garantire maggiore occupabilità giovanile.
Nel comparto scuola invece, oltre all’obbligo scolastico fino ai 18 anni, si legge la riqualificazione degli edifici scolastici e l’aumento dell’investimento in ricerca. Piuttosto discusso, infine, il passaggio che fa riferimento alla trasformazione degli atenei in fondazioni di diritto privato.
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