Tutti i numeri relativi agli utili, ai premi, dividendi e buyback. Generali punta al superamento degli obiettivi strategici prefissati.
Azioni Generali tra i titoli Top del Ftse Mib di Piazza Affari nella giornata di oggi, giovedì 13 novembre 2025, dopo la pubblicazione dei conti da parte del colosso assicurativo italiano guidato dal CEO Philippe Donnet.
Conti che si sono confermati decisamente solidi e che sono stati apprezzati dal mercato e dagli analisti.
Il Leone di Trieste in primis ha annunciato di avere concluso i primi nove mesi del 2025 indicando “ la forte crescita del risultato operativo e dell’utile netto normalizzato ” e confermando “la solida posizione di capitale”.
Generali annuncia crescita utile netto +14% a 3,3 miliardi in primi 9 mesi 2025
Dai conti di Generali è emerso che, nei primi nove mesi del 2025, l’utile netto normalizzato è salito a € 3,3 miliardi (+14%) grazie alla forte performance operativa, con l’EPS normalizzato che ha registrato un aumento significativo a € 2,16, balzando del 16%.
In forte crescita il risultato operativo, avanzato a € 5,9 miliardi (+10,1%), grazie alla performance del Danni (+23,9%) definita “eccellente” dal Leone di Triestte.
I premi lordi di Generali sono cresciuti del 3,7% a € 73,1 miliardi (+3,7%), sulla scia sempre della crescita della divisione danni (+7,2%), mentre la raccolta netta Vita ha riportato un rialzo a € 10,4 miliardi, “in particolare grazie alle linee di business prioritarie, puro rischio e malattia e ibridi e unit-linked”.
La solida posizione di capitale del Leone di Trieste è stata confermata dal Solvency Ratio, in crescita al 214% (210% a fine 2024), grazie alla solida generazione normalizzata di capitale, che include il programma di riacquisto di azioni proprie, dunque l’operazione di buyback, da € 500 milioni.
Generali ribattezzata Trono di Spade, per il governo Meloni la fortezza dei risparmi degli italiani pro BTP
Peso massimo di Piazza Affari, il colosso assicurativo Generali guidato dal CEO Philippe Donnet è stato definito nei mesi precedenti perfino “Game of Thrones”, o “Trono di Spade”, in quanto vero oggetto del desiderio di diversi player della finanza italiana.
Secondo diverse ricostruzioni stampa, la stessa offensiva lanciata dal Monte dei Paschi per acquisire Mediobanca sarebbe stata orchestrata per consentire ad alcuni azionisti, tra i principali sia di MPS, che di Mediobanca e della stessa Generali, ovvero la holding della famiglia Del Vecchio Delfin e l’imprenditore romano Francesco Gaetano Caltagirone di avere più voce in capitolo nella gestione del Leone.
Di Generali si è parlato nel corso di quest’anno anche in relazione a quell’intesa che ha fatto saltare subito sulla sedia, a quanto pare, lo stesso governo Meloni, che ha temuto un esodo dei risparmi degli italiani dai BTP - Generali si conferma importante acquirente dei Titoli di Stato italiani - ad asset di diversa nazionalità, nel caso specifico made in France.
Non sono mancati gli avvertimenti del vicepremier, leader della Lega e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini sulla necessità di blindare il ruolo di Generali, anche e nonostante le rassicurazioni del Leone, che più volte ha rimarcato tutta la sua intenzione di continuare a fare da scudo al debito pubblico italiano, dunque ai BTP & Co. Ma proprio oggi Generali ha annunciato l’intenzione di continuare a puntare sul dossier francese, ovvero sull’alleanza con Natixis.
Lo ha detto il CFO di Generali, Cristiano Borean affermando che, per quanto riguarda il progetto di joint venture con Natixis nell’asset management, “le trattative tra Generali e BPCE proseguono per cercare di trovare una soluzione”.
Il direttore finanziario ha preannunciato a tal proposito che “eventuali novità in tal senso saranno comunicate entro il 31 dicembre”, confermando che Generali e la banca francese a cui fa capo Natixis, ovvero BPCE, “hanno rinunciato a qualsiasi forma di penale legata a un eventuale recesso dall’operazione”. Obiettivo: dar vita a un nuovo gigante europeo della gestione patrimoniale.
Niente paura per i BTP, a quanto ammontano gli investimenti di Generali nei Titoli di Stato italiani
Nessuna paura, tuttavia e a dispetto dei ripetuti allarmi lanciati dal governo Meloni, per quanto riguarda i BTP italiani.
È stato sempre il direttore finanziario del gigante italiano, Cristiano Borean, ad annunciare la cifra degli investimenti in Titoli di Stato italiani da parte di Generali, rendendo noto che l’esposizione verso il debito pubblico italiano da parte del Leone ammonta ai valori di mercato a quota 41,9 miliardi di euro.
Così Borean, stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa Ansa, nel rispondere a una domanda sulle prospettive dell’economia italiana:
“Direi che per i primi nove mesi parla anche il mercato. Anche la strategia del gruppo è stata fortemente positiva e supportiva, tanto che l’esposizione aumentata ai titoli di Stato ne rappresenta la fiducia per quale che riguarda l’andamento dell’economia, coerentemente a come si sta comportando il mercato. Questo comporta una posizione ulteriore di rafforzamento rispetto ad altre economie che in questo momento stanno avendo una risposta di mercato lievemente diversa. Detto questo siamo sempre molto attenti allo sviluppo anche del PNRR perché è una delle componenti importanti per la crescita del prodotto interno lordo che erano attese e sono anche una spinta importante alla trasformazione e alla sostenibilità”.
Proprio di recente, intanto, è arrivato il via libera della BCE alla richiesta dell’imprenditore romano Francesco Gaetano Caltagirone di salire ulteriormente nel capitale di Generali.
Il commento del CFO Borean sui conti di Generali. Fiducia in superamento target
Così il direttore finanziario CFO di Generali, Cristiano Borean, nel commentare i conti del colosso assicurativo:
“I risultati dei nove mesi di Generali confermano l’ottimo avvio del nuovo ciclo strategico. Tutti i segmenti di business hanno contribuito positivamente alla crescita molto forte del risultato operativo. Il segmento Vita ha registrato un’elevata raccolta netta, grazie in particolare alle linee di business predilette dal Gruppo. L’ottima crescita del risultato del segmento Danni, con un ulteriore miglioramento del Combined Ratio non attualizzato, è una conferma dell’eccellenza tecnica del Gruppo. Dopo due anni di significativi impatti da catastrofi naturali, il 2025 ha visto finora un andamento favorevole, con un impatto ai nove mesi pari a € 573 milioni, corrispondente a poco più della metà del budget annuale di catastrofi naturali. Abbiamo dunque deciso di trarre vantaggio da tale dinamica positiva, rafforzando ulteriormente il nostro bilancio e aumentando la nostra fiducia nel superamento degli obiettivi strategici prefissati, a conferma del costante impegno all’implementazione del piano strategico ‘Lifetime Partner 27: Driving Excellence’. L’utile per azione normalizzato in aumento del 16%, le nostre fonti diversificate di generazione di cassa e la sempre più forte solidità patrimoniale e finanziaria ci consentiranno di continuare a creare valore per tutti i nostri stakeholder”.
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La guidance di Generali su utili, cassa e aumento dividendi
Generali ha ricordato che, attraverso il piano “Lifetime Partner 27: Driving Excellence”, il gruppo si impegna a realizzare nel triennio 2025-2027 ambiziosi target:
- Forte crescita degli utili: 8-10% CAGR dell’EPS.
- Solida generazione di cassa: con più di € 11 miliardi di flussi di cassa netti cumulativi.
- Aumento del dividendo per azione : > 10% CAGR del DPS con ratchet policy.
Nel rimarcare l’ulteriore focus sui rendimenti per gli azionisti, Generali ha rimarcato l’obiettivo di continuare a fare la gioia degli azionisti:
- Più di € 7 miliardi di dividendi cumulativi (2025-27).
- Impegno al riacquisto di azioni proprie per almeno € 1,5 miliardi nell’arco di piano.
- Buyback pari a € 500 milioni per il 2025, approvato dall’Assemblea degli Azionisti 2025 e avviato il 6 agosto 2025.
Il commento sui conti degli analisti di Equita. La view sulle azioni di Generali
Sotto i riflettori la reazione degli analisti ai conti di Generali. In evidenza la nota di Equita SIM, che ha una visione neutrale sulle azioni Generali, a fronte di un target price pari a 33 euro, inferiore rispetto ai livelli testati dal titolo, che già ieri aveva chiuso a 33,8 euro e che oggi sale a quota 34,4 euro circa.
Equita ha fatto notare che i risultati dei primi nove mesi del 2025 della compagnia si sono rivelati in crescita e migliori delle attese, riferendosi in particolare alla dinamica dei premi, che continua a mostrare una crescita sostenuta (+7%
su base annua, sostanzialmente in linea con quanto stimato). Il Combined Ratio 9M25 si è attestato inoltre, ha messo in evidenza la SIM, al 92,3%, migliore dei 92,7% attesi principalmente per un più basso expense ratio (29.0% vs 29.3% exp).
“Il significativo miglioramento del Combined Ratio rispetto al 94% del 9M24 è attribuibile principalmente a un minore loss ratio (63,3% vs 65,5% 9M24), anche grazie a un minore impatto da NatCat (ovvero da Catastrofi Naturali) (2,2p.p. rispetto ai 3,8p.p. nell’anno precedente)”.
Tra l’altro, ha spiegato Equita, proprio alla luce dell’andamento favorevole sul fronte delle catastrofi naturali, Generali ha deciso di rafforzare ulteriormente il bilancio, limitando dunque i rilasci da anni precedenti (a soli 1,6 punti percentuali, rispetto ai 2,5p.p attesi e 2 p.p. dell’anno precedente).
La SIM ha parlato di un capitale di Generali a livelli di eccellenza, con SII (Solvency II ratio, indicatore chiave di solidità patrimoniale per le compagnie assicurative), aumentato al 214%, rispetto al 212% del secondo trimestre del 2025.
Detto questo, Equita ha spiegato la sua view neutrale sottolineando che le azioni Generali scambiano a un valore Prezzo/Utili atteso per il 2026 pari a 11 volte, “sostanzialmente in linea con la media di settore ”.
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