MPS, la BCE dice sì a Caltagirone. Obiettivo Generali sempre più vicino

Laura Naka Antonelli

4 Novembre 2025 - 09:49

L’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone ancora più forte in MPS dopo l’ok della BCE. E ora? Le due possibili mosse, puntando al vero target Generali.

MPS, la BCE dice sì a Caltagirone. Obiettivo Generali sempre più vicino

MPS-Monte dei Paschi di Siena sempre più nelle mani di Francesco Gaetano Caltagirone?

Lo scenario è più che probabile, sulla scia dell’ autorizzazione a salire fino al 20% della banca senese.rilasciata dalla BCE all’imprenditore romano.

La notizia è arrivata dopo che, nel mese di settembre, si era appreso che Caltagirone, tra i principali azionisti della banca senese, considerato tra i grandi registi dell’OPS diventata poi OPAS su Mediobanca, aveva superato il 10% del Monte, chiedendo alla Banca centrale europea di superare la stessa soglia.

La BCE accoglie la richiesta di Caltagirone. I due scenari possibili

La richiesta di Caltagirone alla BCE era emersa dalla dichiarazione di intenzioni presentata alla Consob ai sensi dell’articolo 122-ter del Regolamento Emittenti, da cui si era appreso che, nella data del 15 settembre scorso, la quota dell’imprenditore nel Monte dei Paschi di Siena era salita al 12,259%, a seguito dell’offerta di MPS su Mediobanca.

Nel pubblicare la dichiarazione, il costruttore aveva precisato che fino “al rilascio del provvedimento autorizzativo” da parte della BCE, “i diritti di voto eccedenti il 9,9%” sarebbero stati “sterilizzati”. Sterilizzazione dei diritti di voto che, a questo punto, con il sì della Banca centrale europea, ora viene meno, tanto che il quotidiano La Stampa presenta due scenari per la banca senese nelle mani di Caltagirone.

Caltagirone potrà decidere di salire ulteriormente nel capitale della banca toscana guidata da Luigi Lovaglio, ricoprendo il ruolo del ’king maker’, oppure potrà scendere al 9,9% e farsi eventualmente promotore di una lista di maggioranza”.

Con l’ok della BCE a conquistare fino al 20% di MPS scade infatti quell’impegno che, nel chiedere alla BCE a salire ulteriormente nel capitale del Monte, l’imprenditore aveva preso: impegno “a non presentare liste per concorrere alla nomina della maggioranza del membri del consiglio di amministrazione di MPS fino a che la partecipazione sarà sopra la soglia del 10%”, come si leggeva nella dichiarazione di intenzioni presentata alla Consob.

Generali il vero obiettivo di Caltagirone, ora più vicino grazie a successo OPAS su Mediobanca

L’obiettivo Generali per Caltagirone è, in ogni caso, più a portata di mano, considerando che, grazie al successo dell’offerta promossa da MPS su Mediobanca, il pacchetto di maggioranza pari al 13% circa che Piazzetta Cuccia deteneva in Generali, è passato al Monte.

A tal proposito vale la pena di ricordare che Generali, secondo alcune indiscrezioni stampa, si era attivata anch’essa, nei mesi precedenti, chiamando la Consob, per difendersi contro l’asse Caltagirone-Delfin, costituito per l’appunto dall’imprenditore romano e dalla holding della famiglia Del Vecchio, entrambi grandi azionisti non solo di MPS, ma anche di Mediobanca - finita preda di Siena - e, per l’appunto, del Leone di Trieste.

In primis era stata Mediobanca a fare riferimento in via ufficiale alle presunte manovre dei due tra i principali player della finanza italiana, laddove aveva definito l’OPS di MPS ostile e distruttiva di valore, mettendo in evidenza “ rilevanti intrecci azionari di Delfin e Caltagirone ”.

Agli inizi di aprile, il Financial Times aveva riportato poi che il Leone, nel guardare con con sospetto alle mosse di Caltagirone e di Delfin, aveva contattato sia la Vigilanza sulle assicurazioni in Italia, ovvero l’IVASS, che la Consob.

Gli stessi rumor erano stati pubblicati da un articolo de Il Corriere della Sera, che aveva scritto che Generali aveva inviato alla Consob e all’IVASS “ una segnalazione sull’ipotesi dell’esistenza di un concerto che lega i suoi azionisti Caltagirone e Delfin nella partita che non riguarda solo il Leone, ma coinvolge a monte anche Mediobanca e Monte dei Paschi ”.

Aveva aperto di più gli occhi sul dossier la stessa BCE, accedendo un “ faro sugli intrecci azionari sempre di Caltagirone e Delfin in Mediobanca”. La BCE, che ora ha dato semaforo verde alla possibile ascesa di Caltagirone fino al 20% di MPS, rendendo ancora più vicino il vero obiettivo dell’imprenditore. Per l’appunto, il colosso assicurativo triestino, tanto caro prima di tutto al governo Meloni, in quanto roccaforte dei risparmi degli italiani e grande acquirente dei Titoli di Stato made in Italy, ovvero BTP & Co.

Non per niente il piano di conquistare Mediobanca firmato da MPS è stato considerato fin da subito a Piazza Affari come funzionale al governo Meloni e all’asse Caltagirone-Delfin per centrare il target messo nel mirino: per l’appunto, Generali.

Iscriviti a Money.it

Money Awards Logo

Le votazioni ai Money Awards sono aperte!

Registrati su Money.it e vota la tua azienda preferita ai People's Money Awards 2025!

Vota ora