Forze Armate e di Polizia, il nuovo Governo fa meglio di Salvini: riordino delle carriere e straordinari pagati

Antonio Cosenza

21/09/2019

21/09/2019 - 23:32

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Riordino delle carriere: i correttivi saranno approvati entro il 31 dicembre 2019 grazie a nuove risorse stanziate dal Governo Conte Bis. In arrivo anche il saldo degli straordinari per le Forze di Polizia.

Forze Armate e di Polizia, il nuovo Governo fa meglio di Salvini: riordino delle carriere e straordinari pagati

Riordino delle carriere per le forze di polizia e le forze armate: il progetto va avanti e - ha promesso il premier Conte - verrà portato a termine entro e non oltre il 31 dicembre del 2019.

A pochi giorni dal suo insediamento il Governo è tornato a parlare di temi prioritari per le forze dell’ordine, quali ad esempio i correttivi del riordino e il pagamento degli straordinari. Lo ha fatto in un tavolo convocato nei giorni scorsi, al quale hanno preso parte - oltre al Premier Giuseppe Conte - anche i Ministri dell’Interno (Luciana Lamorgese), della Difesa (Lorenzo Guerini), della Giustizia (Alfonso Bonafede) e dell’Economia (Roberto Gualtieri).

Un incontro che è servito per fare il punto su alcune questioni rimaste in sospeso, come appunto l’approvazione dei correttivi per il riordino delle carriere di Forze Armate e di Polizia e il pagamento degli straordinari. Tutti aspetti su cui l’uscente Ministro dell’Interno Matteo Salvini - nonostante le promesse fatte al personale in divisa - non è riuscito ad intervenire.

Ecco perché il Governo Conte Bis - che almeno al momento non sembra godere delle simpatie del personale in divisa - intende fare meglio di quanto fatto nel precedente mandato intervenendo, fin da subito, così da risolvere alcuni dei problemi irrisolti per Forze di Polizia e Forze Armate.

Riordino delle carriere: il Governo dice sì all’introduzione di correttivi

La sicurezza dei cittadini è una delle responsabilità maggiori di un Governo. [...] Abbiamo compiuto un importantissimo passo in tal senso”. Con queste parole il Ministro della Giustizia- Alfonso Bonafede - ha annunciato che il Governo - “pur essendo in carica da appena due settimane” - ha deciso di esercitare la delega per difesa e sicurezza entro i tempi previsti.

Nella stessa occasione è stata autorizzata l’individuazione di nuove risorse economiche da utilizzare in questa fase del processo così da completare il percorso normativo per il riordino dei ruoli e carriere del personale delle Forze Armate e di Polizia entro la data del 31 dicembre 2019.

Si parla comunque di cifre importanti: del miliardo stanziato dai Governi di Centrosinistra, infatti, sono rimasti poco più di 110 milioni di euro; risorse ad oggi insufficienti per approvare tutti i correttivi proposti dai sindacati, i quali a tal proposito non hanno mancato occasione per far sentire la loro voce.

Pagamento degli straordinari: Salvini ha fallito, il Governo Conte ci riprova

La trattativa però è pronta per ripartire con l’individuazione di nuove risorse da destinare al progetto. Risorse saranno necessarie anche per finanziare il pagamento degli straordinari per le Forze di Polizia, per i quali ci sono più di un anno di arretrati.

Nel dettaglio, per gli straordinari servono almeno 100 milioni di euro, ai quali si aggiungono i 4 milioni e 654 mila euro previsti per il periodo compreso tra il 1 luglio e il 31 dicembre 2019 per incrementare le ore di straordinario compensabili per i militari (circa 7.000) impegnati nelle operazioni di Strade Sicure.

Insomma, Conte ha intenzione di far meglio rispetto alla precedente esperienza di Governo. Lo confermano alcune dichiarazioni delle parti interessate che in più di un’occasione hanno fatto riferimento - pur mai citandolo espressamente - a Matteo Salvini.

Se da una parte il Ministro della Giustizia ha dichiarato che “per il nuovo Governo la sicurezza dei cittadini oltre a rappresentare una priorità è priva di qualsiasi colore politico”, dall’altra Roberta Pinotti - ex Ministro della Difesa e oggi responsabile sicurezza del PD - ha osservato che siamo passati dalla “politica della felpa a quella dei fatti”.

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