Il regime forfettario nel 2026 potrebbe cambiare ancora. Nuovi limiti per i lavoratori dipendenti che vogliono aderire al regime agevolato.
Il 2026 per i titolari di partita Iva che hanno aderito al regime forfettario potrebbe essere un anno di grandi novità. Oltre la proposta di innalzare il limite dei compensi a 100.000 euro, c’è anche il ripristino della soglia dei compensi per i lavoratori dipendenti.
Il regime forfettario è un regime di favore riservato alle piccole partite Iva, prevede il versamento di un’imposta sostitutiva al 20% (5% per i primi 5 anni di attività). L’aliquota è applicata alla somma dei ricavi e compensi dopo aver applicato il coefficiente di redditività. Non è possibile la deduzione analitica delle spese.
Il limite dei ricavi e compensi è di 85.000 euro, superata la soglia, dall’anno di imposta successivo viene applicato il regime di tassazione ordinario. Per i titolari di partita Iva che in corso di anno superano la soglia dei 100.000 euro c’è la fuoriuscita immediata dal regime forfettario.
Ecco cosa cambia dal 2026 per i lavoratori dipendenti che hanno anche la partita Iva in regime forfettario o intendono aprirla.
Lavoro dipendente e forfettario: limiti per il 2025 e 2026
I limiti ai ricavi e ai compensi non sono gli unici applicabili per il regime forfettario. La partita Iva in regime forfettario può essere aperta anche da lavoratori dipendenti: persone che coniugano il lavoro dipendente con il lavoro autonomo o che hanno deciso di lasciare il lavoro dipendente per avere una partita Iva. In questo caso è però previsto un limite ai redditi da lavoro dipendente: chi nel corso dell’anno precedente ha superato il limite dei 30.000 euro non può adottare il regime forfettario.
L’anno 2025 ha però riservato una novità, infatti la Legge di Bilancio ha previsto al comma 12 dell’articolo 1 che per l’anno di imposta 2025 il limite è innalzato a 35.000 euro. Senza alcun intervento da parte del legislatore, il limite torna automaticamente indietro alla soglia dei 30.000 euro prevista dal 1, comma 57, lettera d-ter), della legge 23 dicembre 2014, n. 190.
Come opera il limite di reddito da lavoro dipendente?
Il limite dei 30.000 euro di reddito da lavoro dipendente costituisce un limite sia all’ingresso nel regime forfettario, sia nella permanenza, quindi, è bene prestare attenzione agli adempimenti.
A oggi non c’è alcuna dichiarazione inerente l’innalzamento del limite. Le uniche dichiarazioni hanno riguardato l’aumento del limite di 85.000 euro di ricavi e compensi a 100.000 euro, ma sono in molti a ritenere che questa modifica sia impossibile a causa delle norme Ue che osterebbero a tale possibilità. In particolare la Direttiva Ue 2020/285 prevede il limite degli 85.000 euro per i regimi fiscali che prevedono un’esenzione Iva, come il forfettario.
Questo potrebbe voler significare che non vi è intenzione di intervenire su tale punto.
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