Dopo il fallimento, arriva l’inevitabile chiusura per un gran numero di punti vendita. Ma tra gli esperti di settore c’è fiducia: la società può riemergere
Forever 21 sta chiudendo almeno 200 tra i suoi punti vendita. La mossa fa parte del piano di ristrutturazione della compagnia dopo il fallimento dello scorso mese.
L’azienda, caricata da affitti, un andamento di mercato poco redditizio e continue problematiche riscontrate nel suo sistema di shopping online, è diventata l’ultima vittima nel commercio al dettaglio.
Ma le possibilità di cadere in piedi e continuare l’attività sono in gran parte nelle mani di proprietari e fornitori. Al momento, l’obiettivo resta quello di uscire dagli onerosissimi contratti di locazione attuali, e rendere il meno costoso possibile il processo di chiusura dei punti vendita.
Forever 21 paga un affitto per quasi tutti i suoi negozi, che in totale sono 549 negli Stati Uniti e 251 in altri Paesi, per un costo annuale superiore ai 450 milioni di dollari.
Forever 21 chiude 200 negozi
La società può tuttora contare su un significativo sostegno da parte dei proprietari, così come confermato da Jim Van Horn, avvocato fallimentare di Barnes & Thornburg che ha familiarità con la questione:
“Si tratta di una situazione in grossa parte diversa rispetto ai più comuni fallimenti. Per questi motivi, credo ci siano ottime possibilità che Forever 21 emerga dalla bancarotta”.
Solo nella prima metà del 2019 hanno chiuso più negozi al dettaglio di quelli chiusi nel corso dell’intero 2018, secondo i dati segnalati dall’agenzia di settore Coresight Research.
Molti negozi Forever 21 si trovano all’interno di grossi centri commerciali, motivo per cui una diminuzione dell’affluenza generale di utenti ha portato a un calo delle vendite nei canali prevalenti delle aziende.
Nonostante gli sforzi per adattarsi all’e-commerce, la compagnia rimane ancorata all’eccesso di spazi attualmente occupati tramite affitti stipulati ormai dieci anni fa, in mercati ora non più redditizi.
Eppure, molti fornitori continuano a sostenere l’azienda, che ha stipulato oltre 130 accordi di supporto:
“Questa è una componente fondamentale, che alimenta la loro capacità di rimanere vitali e uscire dalla bancarotta. Siamo in quel periodo dell’anno in cui le persone delineano i rispettivi inventari prima delle vacanze, e un accordo con i fornitori è fondamentale per fornire loro respiro nel quarto trimestre”,
ha dichiarato Philip Emma, analista senior presso Debtwire.
Intanto la previsione della compagnia è quella di uscire dalla maggior parte dei mercati internazionali, tra cui Canada, Europa e Asia, emergendo dalla bancarotta come azienda decisamente più snella e ridimensionata, focalizzandosi su una base di negozi più piccoli negli Stati Uniti, in Messico e in America Latina.
In questo modo, i restanti punti vendita potrebbero generere un profitto significativamente più alto di prima, lasciando Forever 21 con una struttura di liquidità più forte e un più solido finanziamento.
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