Fondi di solidarietà 2017: limiti e regole Inps

Irene Mancuso

22 Settembre 2017 - 17:10

Sull’argomento fondi di solidarietà interviene nuovamente l’Inps con alcuni chiarimenti riguardo i limiti della prestazione contenuti nel messaggio n. 3617 del 20 settembre 2017.

Fondi di solidarietà 2017: limiti e regole Inps

I fondi di solidarietà erogano la prestazione di sostegno al reddito, secondo quanto stabilito dall’Inps.

In un nuovo Messaggio, il n. 3617 del 20 settembre scorso, l’Istituto di previdenza ne chiarisce i limiti, specificando anche quale sia la finalità dei fondi solidarietà bilaterali.

Essi infatti sono finalizzati alla tutela dei lavoratori colpiti da sospensioni delle attività, purché dipendenti di datori lavoro che non rientrino nell’ambito dell’applicazione della cassa integrazione.

I fondi solidarietà sono anche utilizzati per il finanziamento di programmi formativi di riconversione o riqualificazione del personale.

Ecco tutti i chiarimenti contenuti nel messaggio Inps n. 3617 del 20 settembre 2017.

Fondi di solidarietà: i limiti posti dall’Inps

Tra le precisazioni dell’Inps in merito ai fondi di solidarietà c’è quella che interessa il limite massimo della prestazione di sostegno al reddito.

La prestazione infatti, erogata dal fondo, non può superare il tetto dei contributi dovuti dal datore di lavoro. I fondi dunque, operano solo con le risorse oggettivamente disponibili.

Le risorse a cui si fa riferimento, restano pur sempre contributi dovuti per regolamento. Non si fa riferimento ai contributi versati, in quanto la regolarità contributiva non è richiesta per l’erogazione delle seguenti prestazioni.

Casi particolari di Fondi solidarietà

Nello stesso messaggio l’Inps dichiara che i seguenti fondi:

  • Fondo di solidarietà del Credito
  • Fondo del Credito Cooperativo
  • Fondo del Trasporto pubblico
  • Fondo del Trentino
  • Fondo di Bolzano – Alto Adige
  • Fondo degli Assicurativi
  • Fondo di Solimare e del Fondo di integrazione salariale,

prevedono nel proprio regolamento un meccanismo relativo al tetto aziendale.

Ciascun datore di lavoro può usufruire della prestazione in base alla contribuzione dovuta in un preciso arco temporale, e in alcuni casi deve tener conto “delle prestazioni già deliberate e degli oneri di gestione e amministrazione del Fondo stesso.

Se invece dovesse avvenire la chiusura di un’azienda? L’Inps a tal proposito ne riporta un esempio.

Nel caso di cessione di un’azienda, ove ci sia la chiusura totale dell’attività e il passaggio di tutti i dipendenti nella nuova, i contributi possono essere inseriti nel bilancio dell’azienda acquirente.

Per quanto riguarda invece il FIS, e cioè il Fondo di integrazione salariale, l’Inps informa che per determinare il tetto aziendale bisogna scomputare le prestazioni a cui si ha già avuto accesso nel biennio mobile.

Il FIS, lo ricordiamo, oltre l’assegno di solidarietà, eroga anche l’assegno ordinario per i datori che danno lavoro in media a più di 15 persone.

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