È possibile obbligare i forfettari a fare fattura elettronica?

Francesco Oliva

22 Gennaio 2019 - 07:00

condividi

Fattura elettronica: è possibile “obbligare” i propri fornitori titolari di partita IVA col regime forfettario ad emettere FE pur non esistendo un obbligo giuridico in tal senso?

È possibile obbligare i forfettari a fare fattura elettronica?

Fattura elettronica e regime forfettario: in queste prime settimane di gennaio sta accadendo quello che molti professionisti e commentatori della stampa specializzata avevano previsto nei mesi scorsi.

Molte aziende stanno chiedendo ai propri fornitori che operano con il regime forfettario di emettere fattura elettronica, ancorché questi ultimi non siano attualmente obbligati dalla normativa vigente.

Si tratta, evidentemente, di una richiesta “di cortesia”, nel senso che nessuno può obbligare i forfettari ad emettere fattura elettronica, visto che tale comportamento è facoltativo e non obbligatorio per chi opera tramite una partita IVA agevolata.

Attenzione però: in determinate situazioni si può rischiare davvero di perdere il proprio cliente, soprattutto quando si ha di fronte un’azienda medio grande.

Fattura elettronica 2019: nessun obbligo per i forfettari ma le dinamiche di mercato impongono delle riflessioni

In un precedente intervento in materia di esonero dei contribuenti forfettari dall’obbligo di fatturazione elettronica, avevamo già messo in luce alcuni elementi che a nostro avviso porteranno inevitabilmente all’estensione erga omnes del nuovo obbligo nel giro di breve tempo:

  • le dinamiche di mercato;
  • esigenze di uniformazione e semplificazione contabile dal punto di vista del soggetto che riceve fatture dai forfettari.

Con riferimento al primo punto, in particolare, si era già messo in luce come alcune aziende, operanti soprattutto nel settore “digitale”, pretendano di lavorare solo con fornitori che aderiscono al nuovo sistema.

Per quanto ovvio, ciò non significa che queste aziende possano “obbligare” i forfettari ad emettere fattura elettronica.

D’altra parte però nulla vieta loro di escludere dalle anagrafiche fornitori coloro che non aderiscono a tale sistema.

Fattura elettronica 2019: ancora molti dubbi. Nuovo comunicato di oggi dell’associazione nazionale commercialisti

E mentre gli operatori economici continuano a prendere le misure con il nuovo adempimento, proseguono i dubbi legati al nuovo sistema.

Nella serata di ieri, per esempio, l’associazione nazionale commercialisti ha diramato un nuovo comunicato stampa, in cui vengono sviluppati alcuni ragionamenti in ordine alle cifre ufficiali che l’Agenzia delle Entrate ha reso note nell’incontro organizzato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e dalla Fondazione Nazionale Commercialisti.

Ecco il testo con il comunicato stampa ufficiale di ieri dell’associazione nazionale commercialisti:

34 milioni di fatture elettroniche trasmesse da oltre 600 mila operatori con una percentuale di scarto del 5,6%, dati questi che, resi noti dall’Agenzia delle Entrate lo scorso 15 gennaio in occasione sull’evento promosso dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, possono far pensare che l’operazione fattura elettronica, a due settimane dal suo debutto, stia procedendo ormai spedita e senza intoppi, quando invece, purtroppo, sono innumerevoli i disagi che continuano a gravare su professionisti e imprese, a causa dei disservizi sia della piattaforma pubblica sia di quelle private.

Se leggiamo con attenzione i dati dell’Agenzia delle Entrate – spiega Marco Cuchel Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti – si delinea un trend che, a nostro giudizio, dovrebbe indurre forse a valutazioni più caute, evitando eccessivi entusiasmi.

Sulla base del dato reso noto dall’Agenzia delle Entrate, la media degli invii è di circa 2 milioni di fatture al giorno, tenuto però conto che la platea dei soggetti tenuti ad emettere la fattura elettronica è formata, al netto delle categorie esentate, da oltre 4 milioni di contribuenti, ciò significa che nel complesso sono molti coloro che, pur avendo l’obbligo della fatturazione elettronica, praticamente non stanno emettendo fatture.

Il dato medio di 0,5 fatture al giorno per singolo contribuente – spiega il Presidente Cuchel – è a nostro avviso allarmante, la prova che non sono pochi i soggetti economici, multinazionali comprese, che decidono di non emettere fattura, vuoi perché non ancora adeguatamente attrezzati, vuoi perché non intenzionati a rispettare l’obbligo a fronte degli adempimenti imposti dalle nuove procedure.

Il sistema messo in piedi – conclude Cuchel – è tutt’altro che semplice, le criticità che si registrano continuano ad essere troppe e se pensiamo che con la fine del mese si registrerà verosimilmente un sensibile aumento della mole degli invii, appaiono oltremodo fondate e giustificate le preoccupazioni di tanti professionisti e imprese, preoccupazioni alle quali l’Associazione Nazionale Commercialisti non smetterà di dare voce”.

Iscriviti a Money.it