Evasione fiscale, i dati presenti online e sui social non possono essere usati

Nadia Pascale

24 Ottobre 2025 - 08:55

Deciso cambio di passo. Il Garante privacy sottolinea che è necessario limitare l’uso dei dati online per il contrasto all’evasione fiscale. L’uso di IA e algoritmi sta diventando pericoloso.

Evasione fiscale, i dati presenti online e sui social non possono essere usati

Il contrasto all’evasione fiscale cede di fronte alle esigenze della privacy, non possono essere usati i dati presenti online per determinare il rischio di evasione fiscale. A ribadire il concetto è Pasquale Stanzione, presidente del Garante per la privacy, intervenuto all’audizione presso la Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria.

Il contrasto all’evasione fiscale deve fare a meno dell’uso dei dati presenti online, a dirlo è il Garante della privacy, ecco perché.

Nel contrasto all’evasione fiscale i dati online devono essere usati con cautela

Dietro front, dopo l’abuso dell’uso dell’intelligenza artificiale, iniziano a esserci i primi cambi di rotta, si avverte la pericolosità dell’uso dei dati online in modo indiscriminato, comportamento che sta portando a un vero e proprio mercato dei dati con scarse tutele per i cittadini. A porre i primi freni è il Garante privacy e dopo aver più volte ribadito che non può esserci un accesso indiscriminato ai dati dei conti corrente, ora si punta a limitare anche l’uso di altri dati presenti sul web e che potrebbero essere usati in modo anomalo e dannoso.

La maggior parte delle persone rilascia online dati importanti che riguardano gli acquisti, le abitudini di vita, le frequentazioni. Un’altra importante mole di dati è presente nelle varie banche dati pubbliche, ad esempio quelle dell’Agenzia delle Entrate. Tutto questo materiale diventa “pericoloso” nel caso in cui sia utilizzato in modo improprio, per questo motivo Pasquale Stanzione, presidente del Garante per la privacy, ha cercato di marcare una linea di confine tra i dati presenti nelle banche dati online utilizzabili e i dati che, invece, non possono essere utilizzati costituendo un’indebita profilazione.

Lotta all’evasione fiscale, nel rispetto dell’articolo 5 GDPR

Nodo centrale è l’uso crescente dell’Intelligenza artificiale, IA, e algoritmi che incrociando i dati consentono di elaborare liste di contribuenti da sottoporre a controlli fiscali. In base alle ultime dichiarazioni è necessario dare un taglio a tale uso incrociando esclusivamente dati aggiornati e che possono essere verificati in conformità dell’articolo 5 del GDPR che impone il trattamento lecito, corretto e trasparente dei dati.

Lo stesso articolo 5 richiede che i dati trattati siano adeguati, pertinenti e limitati a quanto necessario rispetto alle finalità per le quali sono trattati.

Inoltre, devono essere esatti e, se necessario, aggiornati; devono essere adottate tutte le misure ragionevoli per cancellare o rettificare tempestivamente i dati inesatti rispetto alle finalità per le quali sono trattati.
Il Garante ha richiesto, inoltre, l’esclusione dei dati pubblicamente disponibili in quanto il rischio è quello di creare un vero e proprio socialometro.

Limiti all’uso dei dati presenti online

Importanti limiti devono essere posti all’uso delle informazioni raccolte online che possono essere utilizzate solo dopo aver riscontrato anomalie, quindi, con l’obiettivo di trovare ulteriore riscontro rispetto alle anomalie già individuate.

Un altro punto debole è la sicurezza delle banche dati anche pubbliche. Diverse volte tali importanti banche dati, contenenti dati personali rilevanti sono state violate e le informazioni in esse contenute sono state vendute e divulgate. Si tratta di un rischio inaccettabile e proprio per questo le attività istruttorie sono concentrate sui sistemi come Serpico, PuntoFisco e Car in modo che siano inaccessibili a soggetti non identificati e autorizzati.

Il primo, Serpico, è acronimo di SERvizi Per Il COntribuente, è una piattaforma tecnologica avanzata, concepita per intensificare la lotta all’evasione fiscale in Italia. Il sistema consente un monitoraggio efficace dei movimenti finanziari, offrendo agli operatori dell’Agenzia delle Entrate gli strumenti per identificare discrepanze e anomalie nei comportamenti fiscali dei contribuenti.

Viene quindi proposto un rafforzamento delle sanzioni per chi viola le normative previste e usa in modo indebito i dati personali.

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