Evasione fiscale come il terrorismo, al via la caccia sui social

Patrizia Del Pidio

1 Febbraio 2024 - 16:23

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L’evasione fiscale è come il terrorismo, secondo il vice ministro Maurizio Leo. Vanno utilizzati i social media per stanarla. Ecco le ipotesi.

Evasione fiscale come il terrorismo, al via la caccia sui social

La lotta all’evasione fiscale avrà come terreno di indagine anche i social media per professionisti e imprenditori. L’annuncio arriva dal vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo, nel corso di una audizione convocata dalla commissione di Vigilanza. Parlando del nuovo concordato preventivo biennale, Leo paragona l’evasione fiscale al terrorismo affermando che è necessaria la collaborazione di tutti per superare questo problema.

L’evasione fiscale è come un macigno, tipo il terrorismo. Quando abbiamo 80-100 miliardi di evasione fiscale capiamo che si deve tutti collaborare, nel rispetto dei dati personali bisogna fare un passo avanti per permettere all’amministrazione finanziaria di lavorare sul versante del data scraping

Social media contro l’evasione

Quando si parla di data scraping ci si riferisce all’utilizzo dei social media come strumenti per contrastare l’evasione fiscale. Per implementare questa funzione ci sarà bisogno di una collaborazione tra governo, Agenzia delle Entrate e Sogei.
Il vice ministro afferma che

Oggi, molto spesso, professionisti o imprenditori vanno su internet, sui social, e dicono siamo stati in vacanza alle Maldive, siamo stati in quel particolare ristorante

Questi sono elementi che possono essere utilizzati per la proposte avanzate in tema concordato fiscale. Utilizzare questi elementi per comprendere la ricchezza dei singoli, però, richiede anche una invasione della loro privacy e proprio per questo motivo servo un accordo con il Garante della Privacy. Leo spiega:

Abbiamo iniziato a ragionare con il Garante e da parte loro c’è assoluta disponibilità, fermo restando la tutela dei dati personali

Non tutti sono d’accordo

Le dichiarazioni rilasciate da Leo sulla lotta all’evasione fiscale e sull’utilizzo dei social media non trovano l’accordo di tutti e all’interno della stessa maggioranza è polemica.
In particolare Armando Siri, esponente della Lega e consigliere per le politiche sociali del vice premier Matteo Salvini, ha commentato sui social le parole di Leo:

Sono meravigliato delle parole del vice ministro dell’Economia Maurizio Leo. Questo slogan, che sicuramente scalda i cuori ideologici di chi ha sempre scambiato la giusta lotta all’evasione con un’indiscriminata caccia alle streghe, esonda i confini del programma di governo, che in politica economica e fiscale ha l’obiettivo di ridurre il carico fiscale raggiungendo una flat tax al 15% per tutti e semplificare gli adempimenti.

Secondo Siri la vita privata non deve essere perseguita ai fini fiscali. Queste pratiche devono essere lasciati alle ideologie illiberali e a proposito di evasione fiscale l’invito per Leo è quello di studiare

l’approfondito studio del professor Pietro Boria docente di Diritto Tributario all’Università La Sapienza di Roma e del suo team che ha rivelato come i dati sull’evasione fiscale sciorinati fino ad oggi sono totalmente privi di fondamento.

A quanto pare, infatti, secondo questo studio l’evasione fiscale in Italia non supera i 15 miliardi l’anno e, pur trattandosi di una cifra rilevante, è in linea con quella degli altri Paesi Ue.

Ovviamente il fenomeno va sicuramente arginato ma per Siri (e per la Lega) si deve agire abbassando ulteriormente le tasse e semplificando il sistema fiscale.

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