Viaggiare e intanto comodamente caricare l’auto elettrica? Non sarà più soltanto un sogno, arrivano le strade a ricarica wireless.
L’idea di ricaricare le auto elettriche in movimento, direttamente attraverso il manto stradale, non è affatto nuova ma non siamo mai stati così vicini a farla diventare una realtà. Al giorno d’oggi ci sono diversi progetti di questo genere attivi in Europa e anche strade funzionanti in grado di ricaricare i veicoli elettrici in marcia.
Una conquista tecnologica che non manca di un certo fascino futuristico, se pensiamo che non sarà più necessario fermarsi per rifornimento e ricarica quando sarà sufficiente guidare per strada senza nessuna preoccupazione. Certo, siamo ancora molto lontani da questo obiettivo, visto che la realizzazione di questi sistemi è molto costosa, per quanto il meccanismo possa rivelarsi conveniente sul lungo termine. Intanto, però, sono stati raggiunti traguardi imprescindibili: le strade che ricaricano le auto in movimento funzionano, si possono realizzare e sono sicure.
Le strade che ricaricano le auto elettriche in Europa
In Europa (ma in generale nel mondo) non c’è niente di paragonabile alla strada di ricarica wireless dei veicoli elettrici di Trøndheim, in Norvegia. Qui c’è già un tratto di 100 metri in cui i veicoli elettrici si ricaricano in movimento, senza necessità di fermarsi presso le stazioni di ricarica o fare delle soste. Per riuscire a catturare l’energia attraverso il manto stradale sui veicoli devono essere installati preventivamente dei sensori appositi, che rappresentano di fatto una delle principali sfide di questi progetti. In ogni caso, l’iniziativa di Trøndheim, a cura della compagnia israeliana Electreon, sta dando risultati meravigliosi.
Per il progetto pilota sono stati infatti eseguiti numerosi test con gli autobus elettrici, alcuni anche di produzione cinese come quelli delle società Yutong e Higer, che hanno funzionato al meglio e dimostrato piena affidabilità. Il coinvolgimento degli autobus non è affatto casuale ovviamente, perché il nuovo sistema norvegese punta soprattutto al trasporto pubblico, dove effettivamente si può beneficiare maggiormente della ricarica.
La tecnologia in uso è quella induttiva, con bobine di rame installate al di sotto del manto stradale per creare un campo elettromagnetico che viene intercettato dai ricevitori installati sui veicoli. L’obiettivo è quello di estendere l’installazione di questi sensori, contestualmente all’allungamento delle strade idonee, ai vari veicoli elettrici del trasporto pubblico, ai taxi e ai mezzi commerciali. La buona riuscita della sperimentazione norvegese è molto incoraggiante in questo senso, anche perché il modello di ricarica wireless è stato messo alla prova in uno dei contesti di applicazione più difficili.
Il clima rigido e freddo della Norvegia rappresentava infatti un considerevole fattore di rischio per il buon funzionamento della tecnologia, che invece ha restituito risultati ottimali. Se la ricarica si è rivelata efficace e funzionale nonostante il freddo, la neve e il ghiaccio che imperversano sulle strade norvegesi è pressoché adatta a qualsiasi posto del mondo. L’ostacolo principale in tal senso è rappresentato dal costo delle infrastrutture e delle modifiche richieste dai veicoli elettrici, limite principale all’espansione del sistema nel mondo.
Il governo norvegese, che fa della transizione all’elettrico una priorità, ha investito per il momento un totale di 2,12 milioni di dollari nel progetto di ricarica. Esempi simili, nel frattempo, cominciano ad affacciarsi anche su altre strade europee. Dallo stesso genio israeliano nasce anche un tratto dell’autostrada francese A10 a ricarica wireless, rete che il Paese intende espandere ad almeno 9.000 chilometri entro il 2035.
Electreon è infatti coinvolta in svariati progetti internazionali, anche in Stati Uniti, Svezia e Israele. Anche Germania e Italia non mancano di eseguire dei test, visto che questo genere di ricarica sembra essere un passaggio cruciale del futuro a una circolazione più sostenibile, pratica e anche economica. Per arrivarci, tuttavia, sono richiesti impegni considerevoli che non permettono di fare pronostici temporali certi.
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