Le bottiglie di plastica cambiano ancora. Ecco come saranno entro il 2030

Alessandro Nuzzo

20 Novembre 2025 - 21:41

Ancora una novità per le bottiglie di plastica. Ecco l’ultima mossa per ridurre l’inquinamento.

Le bottiglie di plastica cambiano ancora. Ecco come saranno entro il 2030

Ogni anno in Europa si consumano circa 46 miliardi di bottiglie di plastica. Indovinate quale nazione è al primo posto? L’Italia. Il nostro Paese consuma in media circa 208 litri di acqua in bottiglia all’anno a testa, posizionandosi al primo posto in Europa e al secondo a livello mondiale. Questo equivale a circa 14 miliardi di bottiglie consumate ogni anno sul territorio nazionale, un dato che continua a crescere nonostante le campagne di sensibilizzazione.

Poiché la plastica è uno dei materiali più inquinanti al mondo e ogni anno una quota enorme finisce negli oceani e negli ecosistemi, da qualche tempo si sta cercando una soluzione a livello comunitario per ridurne l’uso e soprattutto incentivare il riciclo, limitando la dispersione nell’ambiente. Si stima che circa il 70% dei materiali inquinanti presenti in mare sia rappresentato da bottiglie o involucri in plastica. Inoltre, solo la metà delle bottiglie viene effettivamente avviata al riciclo, con un impatto significativo sulla salute degli ecosistemi marini.

La prima mossa per invertire il trend può sembrare banale, inutile e per molti fastidiosa, ma evita la dispersione dei tappi di plastica. Si tratta dell’obbligo, entrato in vigore lo scorso anno, di fissare il tappo alla bottiglia per impedire che possa staccarsi e finire nell’ambiente. La novità è stata criticata perché rende più scomodo bere dalla bottiglia. Tuttavia, la misura è importante: i tappi smarriti finiscono in grandi quantità nell’ambiente e le autorità europee ritengono che questa modifica riduca sensibilmente i rifiuti nelle acque e negli ecosistemi, soprattutto lungo le coste.

Una percentuale di plastica nelle bottiglie deve essere riciclata

Da gennaio è entrata in vigore una nuova disposizione della Direttiva n. 904 del 2019 sulla plastica monouso, relativa alla percentuale di plastica riciclata che devono obbligatoriamente contenere le bottiglie per bevande. In pratica, da quest’anno le bottiglie in PET prodotte dovranno contenere almeno il 25% di plastica riciclata. Per effettuare il calcolo occorre considerare il peso complessivo delle componenti plastiche, quindi corpo, tappo ed etichette, così da rendere più trasparente il processo produttivo.

Ma non è tutto, perché dal 2030 arriverà un’ulteriore novità: la percentuale di plastica riciclata dovrà salire ad almeno il 30%. L’obiettivo è chiaro: aumentare gradualmente la quota fino a ottenere bottiglie realizzate interamente con plastica riciclata e favorire un’economia totalmente circolare, riducendo la dipendenza da materie prime vergini e limitando la pressione sull’ambiente.

Le differenze non riguarderanno sicurezza e qualità del prodotto, che resteranno invariate. Si noteranno soltanto alcune variazioni nell’aspetto: le bottiglie con plastica riciclata potranno apparire più opache, meno trasparenti e con una colorazione leggermente irregolare, segno visibile di un processo più sostenibile. Questi cambiamenti estetici non devono però essere percepiti come un difetto, ma come il risultato concreto di un percorso collettivo verso un modello di consumo più responsabile. In futuro, riconoscere una bottiglia più opaca potrebbe diventare un simbolo di impegno ambientale, dimostrando che anche piccoli gesti quotidiani possono contribuire a ridurre l’inquinamento globale.

Argomenti

Iscriviti a Money.it