ESG, cosa fanno le Big Tech: azioni, risultati e progetti

Niccolò Ellena

07/06/2022

Il digitale è il perno su cui si sta trasformando il pianeta: ecco come le grandi aziende tecnologiche vogliono avere un ruolo di responsabilità nella società e verso la sostenibilità

ESG, cosa fanno le Big Tech: azioni, risultati e progetti

Tutto il mondo in passato ha guardato con diffidenza le Big Tech: il fatto che avessero un impatto negativo sull’ambiente e che facessero un uso ambiguo dei dati in loro possesso ha attirato su di loro le critiche di molti.

Se oggi le Big Tech hanno acquisito l’importanza che hanno, lo devono principalmente al momento storico in cui ci troviamo, ossia quello della transizione digitale. Questo fenomeno sta contribuendo a cambiare profondamente la società in cui viviamo.

Questo cambiamento è avvenuto però a spese soprattutto dell’ambiente, motivo per cui oggi queste aziende hanno deciso di fare da apripista alle altre in ambito ESG, ossia promuovendo un comportamento ambientale, sociale e aziendale più sostenibile.

La loro speranza è quella di far capire al mondo che, nonostante in passato siano state aziende molto inquinanti e non sostenibili, la loro intenzione oggi è quella di cambiare e dare il buon esempio, dato il loro ruolo centrale nella transizione digitale.

Oggi molte aziende hanno dunque deciso di interessarsi al ESG, investendo cifre importanti in progetti sulla protezione dell’ambiente, sulla promozione dell’uguaglianza sociale e dell’etica lavorativa. Questo ha avuto e sta avendo un impatto molto positivo su numerose comunità colpite da catastrofi ambientali e disuguaglianza sociale.

Quest’articolo presenta brevemente i risultati raggiunti e i piani in ambito ESG delle principali aziende del panorama tech mondiale.

Cosa stanno facendo in ambito ESG le principali Big Tech

L’impegno di Jeff Bezos e Amazon per un domani più green

Amazon, né il suo fondatore Jeff Bezos hanno deciso di tirarsi indietro rispetto alla lotta contro il cambiamento climatico. La loro prontezza non è stata però dimostrata solo a parole, ma anche con i fatti: sono stati recentemente inaugurati il Climate Pledge Fund, dal valore di due miliardi di dollari e il Bezos Earth Fund, dal valore di un miliardo di dollari.

La mela di Apple sta diventando più green, un buon segno?

Apple si è resa conto che i prezzi del mercato immobiliare statunitense e in particolare di quello californiano sono fuori controllo. Per cercare di arginare questa problematica, l’azienda di Cupertino ha lanciato un programma da 2,5 miliardi di dollari chiamato «Affordable Housing Initiative», con l’obiettivo di immettere sul mercato immobili accessibili per coloro che desiderano acquistare una prima casa.

Da San Francisco verso un mondo sostenibile: Cisco takes ESG

Lo slogan di Cisco, «Power an inclusive future for all», è tutt’altro che casuale, l’azienda sta infatti facendo grandi passi avanti in ambito ESG. Uno degli investimenti più importanti per realizzare il piano aziendale è l’iniziativa «Access To Education», dal valore di 50 milioni di dollari, che consente a moltissimi individui appartenenti a minoranze di costruirsi un futuro solido. Ma non solo, l’azienda sta anche lavorando duramente per integrare un maggior numero di persone appartenenti a minoranze a livello dirigenziale che, secondo il piano, dovrebbero diventare il 75% entro il 2023.

Un futuro green per i Noogler di domani?

Chi ha detto che i prodotti ricondizionati sono difficili da vendere? Google nel 2017 ne ha venduti ben 2.1 milioni, soprattutto grazie alla propria governance aziendale, che prevede di rimettere sul mercato i prodotti usati una volta ricondizionati. Sebbene la strada sia ancora lunga, l’azienda non ha nessuna intenzione di fermarsi: il prossimo obiettivo è utilizzare almeno il 50% di plastica riciclata nei propri prodotti entro il 2025.

Lavorare per Meta da qualunque luogo, purché in modo sostenibile

Di recente Meta non ha soltanto cambiato il proprio nome, ma anche molto altro. Negli ultimi anni, infatti, la compagnia di Mark Zuckerberg è diventata molto più attenta all’uso che fa dell’energia e al suo impatto ambientale, arrivando a utilizzare il 100% delle energie rinnovabili nel 2020 e immettendo in circolo ben 2,2 milioni di litri d’acqua, per combattere le crisi di origine idrica.

Decarbonizzando si impara, il percorso sostenibile di Microsoft

Anche Microsoft non si è tirata indietro quando è stata chiamata a prendersi delle responsabilità dal punto di vista ambientale, sociale e aziendale, infatti, la società di Redmond ha uno storico di investimenti ESG molto solido.

Recentemente Microsoft ha stipulato un importante contratto per rimuovere 2,5 milioni di tonnellate di Co2 dall’atmosfera. Ma non solo, uno degli ambiti in cui sicuramente Microsoft si sta imponendo è quello della gestione idrica, un esempio di ciò è dato dal fatto che grazie ai vari progetti a cui l’azienda partecipa: nel 2021 ha aiutato quasi 100.000 persone a mettersi in sicurezza contro i rischi di origine idrica e punta ad aiutarne 840.000 nel 2023.

Stoicamente a fianco dei più deboli. Oracle per una società inclusiva

Fra le iniziative lanciate da Oracle in ambito ESG, una delle più interessanti e innovative è sicuramente «Oracle Cares», un programma di raccolta fondi realizzato dai dipendenti per i dipendenti che vivono una situazione economica difficile. Solo nel 2020 l’iniziativa ha raccolto circa 92.000 dollari, che sono sono serviti per portare un po’ di sollievo specialmente alle famiglie che hanno avuto a che fare con il Covid-19.

Cento milioni di alberi per salvare il mondo: il progetto green di Salesforce

Piantare cento milioni di alberi può essere sufficiente per fermare il cambiamento climatico? Probabilmente no, ma Salesforce ha comunque deciso di imbarcarsi su questo ambizioso progetto per combattere la deforestazione e l’inquinamento. Ad oggi l’azienda è sulla buona strada, essendo arrivata a 43 milioni e puntando a raggiungere l’obiettivo entro il 2030.

L’ufficio come luogo di socializzazione, il progetto di VMware

Con lo scoppio della pandemia di Covid-19 sono cambiati molti paradigmi lavorativi: se prima era la normalità recarsi quotidianamente in ufficio, ora ciò non è più obbligatorio in molte aziende. Lo sa bene VMware, che ha adottato delle politiche che rendono i dipendenti liberi di scegliere da dove lavorare. Quello che differenzia però l’azienda dai suoi competitor è la quantità di spazi dedicati alla socializzazione piuttosto che al mero lavoro: nell’ufficio di Milano gli spazi di lavoro comuni ricoprono il 70% della superficie totale, così da incentivare i dipendenti a socializzare tra loro.

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