ESG, cosa sta facendo Meta: le idee, i programmi e i fatti concreti

Niccolò Ellena

2 Giugno 2022 - 14:44

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Lavorare da qualsiasi luogo, sicurezza su tutta la supply chain e lotta al disboscamento: sono alcune delle sfide che Meta sta affondando per un futuro ecologico e sostenibile

ESG, cosa sta facendo Meta: le idee, i programmi e i fatti concreti

Tutti conoscono Meta: forse ancora qualcuno ancora la ricorda con il suo nome precedente, ossia Facebook.

L’azienda fondata da Mark Zuckerberg nel corso degli anni ha acquisito altre piattaforme social come Instagram e Whatsapp, dalla grande diffusione popolare.

È evidente che realtà importanti come Meta non sono chiamate semplicemente ad avere un bilancio in ordine, ma hanno anche responsabilità più grandi, come ad esempio quelle che vanno di pari passo con i criteri ESG, ossia ambientali, sociali e aziendali.

Ma come si comporta Meta in questo frangente?
Secondo l’ultimo report sulla sostenibilità disponibile, l’azienda sta lavorando per migliorare anno dopo anno il proprio score ESG, cercando di perdere quei connotati che spesso fanno apparire le grandi aziende nemiche della sostenibilità.

Dall’America all’Africa, i nuovi progetti per la sostenibilità

Sono molti i traguardi già raggiunti da Meta nel 2020 e nel report per la sostenibilità annuale è possibile averne una testimonianza: nel 2020 l’azienda è riuscita dopo solo tre anni di lavoro a raggiungere il net-zero nelle emissioni di gas serra nelle operazioni, lavorando sulla riduzioni di queste ultime e finanziando progetti per la rimozione del carbonio dall’atmosfera.

Alcuni dei progetti a cui Meta ha partecipato in questo contesto si trovano in Africa orientale e lungo la valle del lago Mississippi, dove l’azienda ha contribuito a rimuovere dall’atmosfera 145.000 metri cubi di carbonio.

Guardando al futuro, l’azienda punta a continuare in questa direzione, collaborando con aziende no-profit ed esperti per cercare di avere sempre un impatto minore sull’ambiente in termini di emissioni.

L’obiettivo concreto è quello di raggiungere le zero emissioni lungo tutta la catena del valore aziendale, così come suggerito dagli scienziati per rallentare il più possibile il cambiamento climatico.

L’azienda è inoltre riuscita a raggiungere l’obiettivo di avere a disposizione e utilizzare il 100% di energie rinnovabili per le proprie operazioni, essendo passati dal 75% del 2018 al 100% del 2020 in soli due anni.

I progetti in ambito energetico di Meta hanno avuto un peso decisivo anche in ambito sociale: grazie ai 7,4 miliardi di dollari investiti dall’azienda in progetti per creare energie rinnovabili, l’azienda ha creato lavoro per oltre 40.000 persone.

Anche dal punto di vista della gestione idrica Meta ha fatto grandi passi avanti: nel 2020 l’azienda è riuscita a rimettere in circolo quasi tanta acqua quanto quella che ha consumato, 2.2 milioni di litri a fronte di un utilizzo leggermente più alto (2.3 milioni). Il consumo è avvenuto principalmente a causa dell’enorme quantità di acqua che è necessaria per i data center aziendali, usati per conservare i dati gestiti dall’azienda.

Non solo: nel 2020 l’azienda è riuscita, grazie ai progressi fatti in questo ambito, a risparmiare più di 380.000 galloni d’acqua. Il tutto testimoniato e certificato da aziende terze che potessero a loro volta testimoniare gli sforzi compiuti in questo ambito.

Altri progetti nell’ambito ambientale sono stati realizzati in New Mexico, dove dal 2018 vengono rimessi in circolo circa 123.000 metri cubi d’acqua, in California, dove Meta ha contribuito a combattere la deforestazione dovuta agli incendi con la piantagione di 70.000 nuovi alberi; e nello Utah, dove Meta si sta tuttora impegnando per mettere al sicuro lo Stato contro il rischio idrico dovuto alla siccità.

Infine, uno degli ultimi progetti messi in atto da Meta in ambito ESG è il “Meta Boost: Guide To Green”, lanciato contestualmente all’Earth day 2022, è un progetto in collaborazione con Legambiente che ha l’obiettivo di guidare le Pmi verso un modello di business più sostenibile.

Monitoraggio della supply chain e inclusività per una società migliore

Uno dei settori in cui Meta è più impegnato in ambito sociale è quello della supply chain. L’azienda ha infatti nel corso dell’anno stretto relazioni sempre più strette con i propri fornitori per assicurarsi che questi rispettino le politiche stabilite.

Fra queste è possibile trovare un codice di condotta, all’interno del quale sono sottolineati gli standard in materia di diritti dei lavoratori, di sicurezza sul luogo di lavoro, etici e ambientali che i fornitori devono rispettare per collaborare con Meta.

Nel 2020 i progressi sono arrivati grazie a una comunicazione continuativa con i propri fornitori, il che ha permesso di monitorarne più da vicino il lavoro e la condotta. Una volta identificati i punti migliorabili, Meta si è messa in gioco fornendo il proprio supporto attraverso corsi di formazione per rendere i fornitori conformi alle politiche aziendali.

Un’altra iniziativa assolutamente innovativa di Meta che ha avuto luogo dal 2020 è stata quella di organizzare degli hackathon per coinvolgere maggiormente i dipendenti e incoraggiarli a mettere a disposizione nuove idee per creare prodotti maggiormente sostenibili. Il risultato è stato quello di avere nuove idee e soprattutto quello di far sentire il dipendente messo al centro, obiettivo fondamentale per l’azienda.

Un ruolo centrale in ambito ESG per Meta è giocato, infine, dalla diversità: dalla fine del 2017 l’azienda ha infatti lanciato una campagna per il coinvolgimento nella sua catena di approvvigionamento di fornitori appartenenti a minoranze sul quale ha investito 1,1 miliardi di dollari.

La nuova politica del lavoro da qualsiasi luogo

Il lavoro più importante da parte di Meta dal punto di vista della governance aziendale è stato fatto senza dubbio sull’ambiente lavorativo e sul tenore di vita dei propri dipendenti.

Un progetto decisamente degno di nota è stato lanciato dall’azienda contestualmente allo scoppio della pandemia di Covid-19, l’azienda ha infatti offerto la possibilità ai propri dipendenti di seguire una serie di webinar in cui erano spiegate alcune abitudini da inserire nel proprio lifestyle per avere una vita più sostenibile nel periodo di quarantena. Questo ha permesso ai dipendenti di mantenersi in salute e al sicuro durante un periodo tutt’altro che semplice.

Meta si è dimostrata infine molto sensibile verso i suoi dipendenti, implementando una policy lavorativa di “work from anywhere” che consente loro di scegliere se lavorare da casa oppure recarsi in ufficio.

Quelli ad essere presi in considerazione dalla governance aziendale non sono però solo i suoi diretti dipendenti ma tutti quelli che lavorano lungo la catena di approvvigionamento aziendale, in particolare a quelli che sono inseriti in contesti lavorativi più a rischio, ai quali è dedicato un particolare attenzione nell’ottica del rispetto dei diritti umani e del lavoro.

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