ESG, cosa sta facendo Amazon: le idee, i programmi e i fatti concreti

Niccolò Ellena

1 Giugno 2022 - 12:15

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Diritti umani, decarbonizzazione e diversità, sono queste le tre «D» che stanno portando Amazon sempre più in alto nel panorama ESG, dove sta indirizzando ambiziosi investimenti

ESG, cosa sta facendo Amazon: le idee, i programmi e i fatti concreti

Nel mondo delle vendite poche aziende, se non addirittura nessuna, sono in grado di competere con Amazon. La compagnia di Jeff Bezos, conosciuta da molti e utilizzata da tutti, è oggi una delle realtà maggiormente affermate nel panorama mondiale.

Con 1.3 milioni di dipendenti in tutto il mondo, l’impatto che l’azienda può avere sull’ambiente è decisamente importante, motivo per cui ha deciso di abbracciare i valori ESG per provare a imporsi come uno dei principali player anche in questo settore.

Ma può una grande azienda come Amazon cambiare e diventare sostenibile in termini ambientali, sociali e aziendali? Secondo il loro ultimo report sulla sostenibilità, pubblicato a giugno 2021, .

Le iniziative green: il Bezos Earth Fund e il Climate Pledge Fund

Sia Amazon sia il suo fondatore Jeff Bezos hanno dimostrato di avere molto a cuore la questione del cambiamento climatico. Alle parole, che troppo spesso vengono utilizzate e non applicate in ambito ESG, sono seguiti fatti concreti. Jeff Bezos ha deciso, ad esempio, di donare 1 miliardo di dollari per la salvaguardia dell’ambiente e delle specie animali attraverso il Bezos Earth Fund, fondato nel 2020.

Anche la sua azienda, allineata con la medesima filosofia, ha deciso di investire massivamente in questo ambito per migliorare le proprie performance, stabilendo di voler raggiungere il net-zero entro il 2040. I risultati non si sono fatti aspettare: nel 2020, ad esempio, l’azienda ha raggiunto l’obiettivo di utilizzare energia rinnovabile al 65% e punta ad arrivare al 100% entro il 2025.

Allo stesso modo, l’azienda ha sancito l’obiettivo di raggiungere il net-zero delle proprie operazioni entro il 2030. Ma non solo: l’azienda stessa ha deciso, nel 2020 di fondare un proprio fondo, chiamato Climate Pledge Fund, dal valore di 2 miliardi di dollari, per combattere il cambiamento climatico e salvaguardare gli animali a rischio di estinzione.

Essendo un’azienda che conta molto sulla pratica del delivery, ossia consegnare a casa di coloro che acquistano i prodotti sul proprio sito e-commerce, Amazon si è anche mobilitata per utilizzare veicoli meno inquinanti di quelli tradizionali, motivo per cui sta progressivamente utilizzando sempre più veicoli elettrici, a giugno 2021, erano più di 20 milioni i pacchi consegnati utilizzando mezzi alimentati a elettricità.

Amazon sta lavorando duramente anche per rendere il proprio cloud sempre meno impattante sull’ambiente, infatti, consapevole ad esempio della quantità d’acqua che i suoi data center richiedono per essere mantenuti a una temperatura idonea, l’azienda ha deciso di utilizzare soltanto acqua non potabile, fino al momento in cui non implementerà una strategia più efficace.

Allo stesso modo, per cercare di sopperire all’uso dell’acqua che viene fatto per i suddetti scopi, Amazon ha deciso di investire in maniera importante su numerosi progetti di gestione idrica. Tra questi risaltano le collaborazioni con Water.org e WaterAid in India e Indonesia, dove verranno implementati progetti che porteranno 250.000 galloni d’acqua per anno a più di 165.000 persone.

Nessuno escluso: il percorso per una società più equa

In Amazon la responsabilità sociale si declina in molti modi, uno sicuramente dei più rilevanti è la diversità all’interno non solo nell’ambito dei dipendenti, ma anche manageriale.

Questa presa di responsabilità emerge dando uno sguardo a come è cambiato l’organigramma manageriale dell’azienda, che nel corso degli ultimi anni ha visto raddoppiare le persone appartenenti a minoranze tra i suoi direttori e vice-presidenti. Sempre su questa linea, con l’aumentare della diversità etnica è andata diminuendo quella salariale, infatti nel corso dell’anno l’azienda è riuscita inoltre ad annullare il divario basato sul sesso, raggiungendo la parità.

Sempre in questo frangente, Amazon ha stabilito l’obiettivo, poi nettamente superato, di impegnarsi ad assumere 25.000 figure tra coniugi di militari in missione e veterani di guerra; alla presentazione del rapporto annuale, il numero stabilito era quasi raddoppiato, arrivando a 40.000.

Non solo: data la difficoltà di molte famiglie a pagare un alloggio, Amazon ha finanziato la costruzione di più di 20.000 case, poi rivendute a prezzi competitivi, per una spesa iniziale di 2 miliardi di dollari.

Infine, una delle battaglie per cui Amazon si è maggiormente esposta è quella sulla lotta allo sfruttamento delle persone e alla difesa dei diritti umani. Per far ciò, l’azienda ha collaborato con numerose realtà sparse per il mondo, grazie al quale ha potuto dare il proprio contributo. Alcune di queste sono, ad esempio, Responsible Labour Initiative, un’iniziativa appoggiata da numerose realtà che ha l’obiettivo di far rispettare i diritti dei lavoratori lungo tutta la supply chain nei Paesi a rischio; Stolen Youth, un’associazione con sede a Seattle che combatte il traffico di bambini nello Stato di Washington e molte altre ancora.

Una buona governance passa dalla formazione continua

Il dibattito sul salario minimo si sa, è un tasto dolente in molti Paesi e in molte culture. Consapevole di ciò, Amazon, ha deciso di realizzare delle scelte che sposano i valori ESG, andando a investire in maniera concreta sui propri dipendenti negli Stati Uniti: l’azienda ha infatti recentemente introdotto un salario orario minimo di 17 dollari all’ora per i propri dipendenti, combattendo inoltre con il sistema federale per innalzare il minimo consentito a 15$.

Un altro tasto spesso dolente è stato gestito da Amazon con grande successo e professionalità: in America, dove molti dipendenti faticano a risparmiare i soldi per potersi pagare un’assicurazione sanitaria completa, Amazon ha stabilito una politica per cui ad oggi il 90% dei suoi dipendenti può ricevere dei benefit sanitari.

Durante il periodo di massima diffusione di Covid-19 Amazon non si è tirata indietro, ha infatti dapprima fornito mascherine in grandi quantità a tutti i propri dipendenti e successivamente ha stabilito un fondo speciale da 25 milioni di dollari per la ripresa post-covid-19 destinato a quei dipendenti che erano stati colpiti dal virus particolarmente da vicino.

Anche la formazione in Amazon gioca un ruolo centrale: l’azienda infatti non solo ha bisogno di raccogliere talenti per rimanere competitiva sul mercato, ma necessita anche di un continuo upskilling dei suoi dipendenti anche per aumentarne il valore e la soddisfazione personale. Tra le discipline maggiormente nei corsi di studio promossi ci sono lo studio dell’intelligenza artificiale e il machine learning che, grazie a un investimento dell’azienda di 700 milioni di dollari, raggiungeranno 100.000 dipendenti entro il 2025.

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