Eredità senza successione, quando è possibile e come fare

Ilena D’Errico

24 Gennaio 2024 - 18:45

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Eredeità senza successione: ecco quando è possibile non presentare la dichiarazione all’Agenzia delle entrate senza conseguenze e come fare.

Eredità senza successione, quando è possibile e come fare

La dichiarazione di successione è un adempimento fiscale che ricade (anche) sugli eredi, i quali devono indicare la composizione del patrimonio ereditario, pagando l’eventuale imposta. Non presentare la dichiarazione quando dovuta è molto rischioso, poiché la sanzione va dal 120% al 240% dell’imposta dovuta. Nessun vantaggio se non è dovuta alcuna imposta: in questo caso si applica una sanzione tra 250 e 1.000 euro.

La dichiarazione di successione è un mero adempimento fiscale, che non implica accettazione dell’eredità, ma nonostante ciò è spesso una grana per molti. Soprattutto perché segue poi l’obbligo di pagamento delle imposte e le relative liti tra coeredi, ma anche perché bisogna rintracciare tutti i beni dell’asse ereditario, cosa non sempre facile.

Eppure, a volte è possibile anche ricevere l’eredità senza successione, ovvero senza presentare la dichiarazione all’Agenzia delle entrate. La successione si apre lo stesso alla morte del defunto, ovviamente, ma non è necessaria alcuna pratica per dichiararla. Non si tratta di una libera scelta degli eredi, ma di alcune casistiche espressamente indicate dalla legge.

Eredità senza successione, quando è possibile

Come anticipato, l’eredità senza dichiarazione di successione è possibile, ma soltanto a determinate condizioni. In particolare, devono sussistere al contempo i seguenti elementi:

  • l’eredità non comprende beni immobili (case, terreni e così via) né diritti reali su immobili (usufrutto, uso, abitazione);
  • l’attivo ereditario non supera il valore di 100.000 euro;
  • l’eredità è devoluta al coniuge, ai figli, ai nipoti o in genere agli ascendenti e discendenti in linea retta.

Per legge, quando sussistono queste condizioni non c’è obbligo di dichiarazione di successione. È però fondamentale che tutti questi requisiti siano presenti, pena l’applicazione della sanzione amministrativa per l’omessa dichiarazione.

Di conseguenza, se l’eredità contiene immobili o diritti su immobili bisogna sempre presentare la dichiarazione di successione, a prescindere dal valore e dal rapporto di parentela con gli eredi. Allo stesso tempo, un patrimonio ereditario privo di immobili e con valore inferiore a 100.000 euro comporta comunque l’obbligo di dichiarazione se a riceverlo è un estraneo o un parente non compreso nei casi di esonero (come un fratello o una sorella).

Come fare?

Quando la legge prevede l’esonero dalla dichiarazione di successione, è possibile far a meno di qualsiasi adempimento sostitutivo. Per ottenere i beni parte dell’eredità, infatti, sarà sufficiente esibire i propri documenti, quelli del defunto, il certificato di morte e - se presente - il testamento.

Nel caso in cui siano presenti più eredi è comunque necessario l’accordo fra tutti o la divisione giudiziale per determinate azioni sui beni ereditari, ma non la dichiarazione.

Altri casi in cui non serve la dichiarazione

Oltre all’eccezione menzionata, si può fare a meno della successione anche in caso di rinuncia all’eredità. Quest’ultima, tuttavia, deve avvenire necessariamente entro 12 mesi dal decesso del de cuius (entro 3 mesi se il chiamato all’eredità è in possesso di alcuni beni del defunto).

Nulla vieta di rinunciare oltre questo termine, la legge concede 10 anni di tempo, ma si perde l’esonero dalla dichiarazione di successione, che è comunque dovuta entro 12 mesi dall’apertura della successione (che di norma si apre al decesso).

Ovviamente, la rinuncia esonera dalla successione e dal pagamento delle imposte soltanto il soggetto che la compie e non tutti gli altri chiamati all’eredità, i quali potrebbero comunque essere tenuti a presentarla.

Infine, non è dovuta la dichiarazione di successione anche nell’ipotesi in cui i chiamati all’eredità o legatari non in possesso di beni ereditari abbiano chiesto la nomina di un curatore speciale dell’eredità.

In entrambe queste ipotesi, però, l’esonero dalla successione deve essere comunicato all’Agenzia delle entrate allegando una dichiarazione di rinuncia all’eredità o l’istanza di nomina del curatore speciale. Adempimento che invece non è necessario quando la dichiarazione non è dovuta per valore inferiore ai 100.000 euro, assenza di immobili e parentela (nei limiti previsti).

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