Vediamo quando l’eredità è priva di vincoli e quanta parte può essere lasciata liberamente a persone diverse dagli eredi individuati dal Codice civile.
Anche se potrebbe sembrare strano, non è possibile gestire l’eredità in modo del tutto libero, nonostante si tratti in fin dei conti del proprio patrimonio personale. Questo perché la legge prevede una serie di chiamati all’eredità, ai quali è garantita una quota di legittima che nessuno può negare o ridurre. La misura di questa quota è determinata dal numero di eredi legittimari presenti e dalla loro parentela con il defunto. In assenza di questi eredi l’eredità è priva di vincoli, ma in ogni caso esiste una parte (la quota disponibile) che può essere gestita in libertà.
La libertà del testatore è in qualche modo limitata poiché un testamento che viola le quote di legittima può essere impugnato dai soggetti interessati, i quali hanno così diritto a ottenere la restituzione di quanto gli spetta. Di conseguenza, almeno formalmente, è possibile lasciare l’eredità a chiunque, ma non si può evitare la futura possibilità degli eredi di impugnare il testamento, a meno che vi siano sentenze di indegnità a succedere.
Quando l’eredità è priva di vincoli
L’eredità è priva di vincoli soltanto quando non c’è nessun erede legittimario fra quelli previsti dal Codice civile. In questi casi, esistono comunque delle regole successorie che seguono i legami di parentela, ma sono applicate soltanto in mancanza del testamento o comunque a suo completamento, mai in contrario.
L’eredità si può definire prima di vincoli quando:
- Il defunto non era sposato;
- il coniuge superstite aveva subito l’addebito della separazione;
- il coniuge del defunto è anch’egli deceduto;
- il defunto aveva divorziato:
- il defunto non aveva figli o sono deceduti;
- i genitori del defunto e in loro assenza gli altri ascendenti non sono più in vita.
In queste ipotesi, non esistono eredi legittimari a cui sia garantita una specifica quota dell’eredità, quindi qualsiasi testamento è valido e non impugnabile. È vero che nelle ipotesi di decesso di questi eredi subentrano altri familiari per il principio di rappresentazione, ma quest’ultimo non costituisce alcuna priorità per i chiamati all’eredità.
Quanta parte dell’eredità puoi lasciare a chi vuoi
Se non sono presenti tutti i requisiti sopracitati, l’eredità non è del tutto libera, appunto per la presenza di uno o più eredi legittimari. In questa ipotesi, tuttavia, è solo una parte del patrimonio ereditario a essere in qualche modo vincolata, mentre la restante è in piena disponibilità del defunto.
Si parla, infatti, di quota disponibile, indicando la totale libertà del testatore riguardo alla sua ripartizione. In assenza di testamento, comunque, la quota disponibile va comunque ai legittimari, andando ad accrescere proporzionalmente le loro rispettive quote. Per questa ragione, chi vuole includere nell’eredità altri parenti, estranei o associazioni deve assicurarsi sulla misura della quota.
Così è possibile evitare l’impugnazione del testamento e la seguente riduzione dell’eredità lasciata agli altri, evitando così una procedura che comunque comporterebbe una notevole perdita di tempo. La quota disponibile non è determinabile a priori, in quanto dipende dalle quote di legittima presenti a seconda degli eredi presenti. Di seguito il calcolo delle quote, ricordando che i diritti successori del coniuge sono equiparati a quelli dell’unito civilmente.
- Soltanto il coniuge è presente: 50% dell’eredità disponibile;
- coniuge e un figlio: 1/3 dell’eredità è disponibile;
- coniuge e più figli: il 25% dell’eredità è disponibile;
- coniuge e genitori (o ascendenti) in mancanza di figli: 25% dell’eredità disponibile;
- un solo figlio: 50% dell’eredità disponibile;
- due o più figli presenti, in assenza del coniuge: 1/3 dell’eredità è disponibile;
- solo genitori o ascendenti: è disponibile il 75% dell’eredità è disponibile;
- in assenza di figli, genitori e coniuge: l’intera eredità è disponibile.
La porzione di quota disponibile può essere gestita dal testatore come preferisce, scegliendo eventualmente di accrescere la quota di altri eredi o scegliendo altre persone non previste dal Codice civile. È però importante, ai fini del calcolo di quote sul patrimonio ereditario, tenere conto anche delle donazioni effettuate in vita.
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