Ecco perché il mercato boccia Flavio Cattaneo, il nuovo Ceo di Enel. Gli analisti sono «buy», ma valuteranno le sue capacità di guidare la transizione ecologica.
Enel (-3,81%), la più grande utility italiana e una delle maggiori compagnie elettriche del mondo, crolla a Piazza Affari dopo l’annuncio della nomina di Flavio Cattaneo come nuovo amministratore delegato. Nonostante Cattaneo abbia una vasta esperienza nel settore energetico e abbia avuto successo nella gestione di altre aziende italiane, come Terna e Italo, sembra che gli investitori non abbiano accolto con entusiasmo la sua nomina ad Enel.
Ma perché il mercato boccia Cattaneo? Secondo alcuni analisti, una delle preoccupazioni degli investitori è legata al suo orientamento politico, avendo in passato svolto incarichi importanti sotto il governo Berlusconi e attualmente in quota Lega. Inoltre, Cattaneo è noto per il suo attaccamento all’italianità e alla produzione interna, suscitando timori tra gli investitori che potrebbe privilegiare la gestione nazionale dell’azienda rispetto alla sua espansione globale e alle sue performance economiche.
Nonostante Enel abbia avuto un anno difficile a causa della pandemia, l’azienda ha fatto registrare risultati positivi grazie alla sua strategia di transizione energetica, che mira ad aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili e a ridurre le emissioni di gas serra. Gli investitori sembrano temere che la nomina di Cattaneo possa compromettere questa strategia, favorendo invece la produzione di energia a base di combustibili fossili, che sarebbe più in linea con le posizioni della Lega.
Nonostante le preoccupazioni degli investitori, Cattaneo si è detto entusiasta di assumere la guida di Enel e di lavorare per raggiungere gli obiettivi dell’azienda. Sarà interessante vedere come Cattaneo gestirà la sfida di guidare una delle maggiori compagnie elettriche del mondo in un momento di grande transizione energetica e di incertezza economica.
Vediamo nel dettaglio chi è Flavio Cattaneo e i giudizi degli analisti.
Enel, chi è Flavio Cattaneo
Gli investitori di Enel bocciano la scelta del governo, ma la premier Meloni, dopo aver ceduto alle pressioni di Lega-Fi, ribadisce che le nomine sono il risultato di un attento processo di valutazione delle competenze e non delle appartenenze politiche, dimostrando il lavoro di squadra del governo. Il compito dei nuovi amministratori, Cattaneo come Ceo e Scaroni come presidente, è quello di ottenere risultati economici solidi e duraturi nell’interesse della nazione.
La nomina di Cattaneo è stata una sorpresa poiché, da indiscrezioni di stampa circolate negli ultimi giorni, sembrava in pole position per la poltrona di amministratore delegato Stefano Donnarumma, attuale numero uno di Terna.
Ma chi è Flavio Cattaneo?
Flavio Cattaneo, attuale vicepresidente esecutivo di Italo-Ntv e già ad di Terna tra il 2005 e il 2014, è un nome di spicco tra i dirigenti d’azienda e pubblici, con una vasta esperienza nella gestione di grandi società industriali operanti in vari settori. Tra i suoi incarichi precedenti si annoverano la presidenza di Fiera Milano e la direzione generale della Rai. Nel 2005 approda a Terna, dove resta come amministratore delegato fino al 2014. Nel 2016, viene nominato amministratore delegato di Telecom Italia e successivamente diventa vice presidente esecutivo di Italo nel 2018.
Flavio Cattaneo è nato a Rho il 27 giugno 1963 e si è laureato in Architettura presso il Politecnico di Milano. Successivamente, ha conseguito una specializzazione in Finanza applicata al Real Estate presso l’Università Bocconi di Milano. Grazie alla sua formazione multidisciplinare, Cattaneo ha iniziato una carriera di successo nella gestione di grandi società industriali sia nel settore privato che pubblico, operanti in diverse aree tra cui costruzioni, comunicazioni, energia, infrastrutture, trasporti e telecomunicazioni.
Nomine Enel: analisti «buy»
Gli analisti di Equita hanno confermato la raccomandazione di «Buy» sulle azioni di Enel con un target di prezzo di 6,6 euro, nonostante la nomina di Cattaneo fosse inaspettata. Hanno sottolineato che Cattaneo ha avuto esperienze positive come amministratore delegato di Terna e di Telecom Italia e che attualmente è vicepresidente di Italo NTV e membro del consiglio di amministrazione di Generali.
Gli analisti di Intermonte hanno espresso un giudizio positivo sulle azioni di Enel, con un obiettivo di prezzo di 6,5 euro, nonostante siano stati sorpresi dalla nomina di Flavio Cattaneo come CEO dell’azienda. La candidatura di Cattaneo ha preso tutti di sorpresa, in quanto il suo nome è emerso solo negli ultimi giorni, superando la candidatura di Stefano Donnarumma, che sembrava in pole position per la posizione. Tuttavia, gli analisti di Intermonte hanno evidenziato il passato esperienziale di Cattaneo come CEO di Terna e Telecom Italia e come vice presidente di Italo NTV, oltre alla sua attuale appartenenza al consiglio di amministrazione di Generali. Nonostante la nomina di Cattaneo rappresenti una novità, gli esperti hanno sottolineato l’importanza di valutare la strategia che il nuovo CEO adotterà, sia per quanto riguarda le dismissioni che gli investimenti nella transizione energetica.
Gli analisti di Equita e Intermonte hanno espresso la necessità di monitorare la strategia che Cattaneo adotterà per le dismissioni e gli investimenti nella transizione energetica di Enel. Il piano di Francesco Starace prevede cessioni per 11,3 miliardi già nel 2023, ma Cattaneo dovrà anche snellire la presenza internazionale e concentrarsi sui settori strategici per l’indipendenza energetica in Italia. Nonostante la nomina di Cattaneo sia stata una sorpresa per molti, gli analisti di Equita e Intermonte hanno confermato le loro raccomandazioni di «Buy» e «Outperform» per le azioni di Enel, con target price rispettivamente a 6,6 e 6,5 euro.
Inoltre, il ritorno di Paolo Scaroni in Enel come presidente del consiglio di amministrazione rappresenta una mossa interessante. Scaroni aveva guidato l’azienda come amministratore delegato dal 2002 al 2005, portando avanti il processo di dismissioni e riduzione del debito dopo l’era Tatò. Successivamente, ha guidato Eni dal 2005 al 2014. La nomina di Scaroni come presidente del consiglio di amministrazione può portare ulteriore esperienza ed expertise al management di Enel.
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