Emoji su LinkedIn: come si mettono

Piattaforma legata al mondo del lavoro e «sobria», LinkedIn non permette l’inserimento diretto di emoji nel testo. Farlo è però possibile: ecco come

LinkedIn è probabilmente la piattaforma più autorevole e famosa per chi cerca un nuovo lavoro o vuole dare maggiore risalto a quello che sta già svolgendo. Proprio per questo motivo i suoi utenti lo utilizzano in maniera più seria e sobria rispetto a un comune social network.

Eppure anche qui potrebbe essere utile ricorrere all’utilizzo delle emoji, le celeberrime «faccine» che vanno per la maggiore sui vari Instagram, Facebook e WhatsApp. Il modo per farlo, però, non è intuitivo come altrove.

Emoji su LinkedIn: perché usarle e come fare

D’altra parte, a differenza della maggior parte delle altre piattaforme, LinkedIn è un sito di networking professionale, pensato e realizzato per aiutare le persone in cerca di lavoro a trovarlo. Qui si possono inoltre creare connessioni con colleghi, aziende e professionisti interessanti, condividere il proprio CV ed esperienze professionali, intavolare discussioni su temi legati al mondo business. Ma, nel caso lo volessimo, anche inserire emoji.

Il motivo per utilizzare una emoji su LinkedIn è alla fine dei conti lo stesso di qualsiasi altro social network. Un sorriso o un occhiolino aiuta infatti ad alleggerire una comunicazione che potrebbe risultare pesante o «troppo impostata».

Chiaramente, però, bisogna stare attenti a non abusarne se magari stiamo scrivendo un messaggio ufficiale, una presentazione o addirittura una candidatura. Ecco perché la piattaforma non presenta una funzione per inserire le faccine in maniera diretta. Ma farlo lo stesso è possibile.

LinkedIn le scorciatoie per le emoji Windows e su Mac

Per riuscirci, al netto dei classici «copia e incolla» da testi esterni, è necessario utilizzare una combinazione di tasti sul nostro PC. Questa cambia peraltro a seconda del sistema operativo, dato che se utilizziamo Windows dovremo cliccare proprio il pulsante che riporta il logo dell’azienda (si trova solitamente a sinistra della barra spaziatrice, tra «Fn» e «Alt», e per comodità lo indicheremo qui con il simbolo «❖»). Ebbene, per inserire una emoji su LinkedIn dovremo:

cliccare «❖» insieme al punto e virgola (❖ + ;);

questo ci permetterà di accedere a una schermata in cui scegliere la faccina che ci serve.

Il processo cambia invece se stiamo utilizzando un Mac. I dispositivi della Apple presentano infatti parole chiave speciali per inserire una emoji, ma per accedere a un elenco di possibili faccine da utilizzare su LinkedIn esiste anche qui una combinazione di tasti. È infatti sufficiente posizionare il cursore nel punto del testo in cui ci serve la emoji e cliccare contemporaneamente «Command», «Control» e la «barra spaziatrice» (CTRL + CMD + SPACE).

LinkedIn: quali emoji scegliere, quali evitare

Inserire emoji su LinkedIn è diventato ora un gioco da ragazzi, ma ci sembra anche opportuno dare qualche consiglio ulteriore. Proprio perché la piattaforma in questione un gioco da ragazzi non lo è affatto. Come abbiamo detto, infatti, se una faccina sorridente o ammiccante può essere una buona idea, altre soluzioni sono da evitare sempre e comunque.

La principale, è inutile dirlo, è qualsiasi emoji presenti una lingua da fuori. Se anche la inseriamo in un messaggio destinato ad amici o partner, infatti, non dimentichiamoci che stiamo usando una piattaforma di networking professionale. E che quindi potremmo esporre a potenziali datori di lavoro.

Niente linguacce, quindi. E nemmeno risate sguaiate o lacrime a dirotto. Ma è meglio evitare anche faccine che trasmettono sensazione di nausea, confusione, malessere o terrore: anche loro non sono considerate professionali. Borderline, invece, l’emoji triste. Può andare bene per evidenziare un problema o comunicare una brutta notizia, ma è meglio utilizzarla senza esagerare.

Le emoji più indicate per LinkedIn, invece, sono sicuramente quelle con le sigle/bandiere dei vari Paesi (magari quando stiamo scrivendo lo stesso messaggio in più lingue), il «check» per un obiettivo raggiunto (la classica «V» bianca circondata da un quadrato verde) o le rappresentazioni di documenti, grafici, medaglie o libri.

Queste possono dare personalità a ciò che stiamo scrivendo, alleggerendone la fruizione (esattamente come pollici su o giù e dita che indicano). Sì anche a stelle, fulmini e lampadine, purché con parsimonia. Che è consigliata a maggior ragione per i cuoricini, indicati solo in situazioni molto specifiche. Così come il «TOP», che è bene scegliere solo se il nostro lavoro ci permetta una licenza del genere.