Ecco un titolo di Stato in euro dall’anima verde ma cedola bassa e rendimento alto

Stefano Vozza

4 Luglio 2025 - 18:09

Valorizzare un proprio capitale in termini di ritorno investendo in opere di tutela ambientale ed efficientamento energetico

Ecco un titolo di Stato in euro dall’anima verde ma cedola bassa e rendimento alto

Come spesso accade nei casi di estremi eventi naturali avversi, tipo il caldo torrido di questi giorni, il tema ambientale torna prepotente nei dibattiti dell’opinione pubblica. La questione è nota, forse pure le soluzioni, ma invertire il trend non è semplice per più ragioni che qui non tocchiamo e che lasciamo agli addetti ai lavori.
Veniamo al tema degli investimenti che ci è più familiare, e consideriamo un BTP Green emesso nel 2021. Bene, ecco un titolo di Stato in euro dall’anima verde ma cedola bassa e rendimento alto.

I titoli del Tesoro buoni per investire nel settore green

Dalla primavera del 2021 anche il Dipartimento del Tesoro del MEF ha iniziato a emettere titoli sovrani dall’”animo verde”, i BTP Green appunto. Si tratta di bond sovrani al pari degli altri BTP ma aventi precise finalità di spesa. Il capitale raccolto da queste emissioni viene impiegato in precisi ambiti fissati dallo stesso emittente. Tipo nelle opere a tutela dell’ambiente, l’economia circolare, l’efficientamento energetico, la mobilità green, l’uso sostenibile delle risorse idriche, gli interventi contro l’inquinamento, etc.
In altri termini, si tratta di uno stock di debito pubblico con cui lo Stato finanzia, lì dove e come può, un preciso filone di interventi teso a migliorare il mondo in cui viviamo.

Il BTP Green Tf 1,45% con scadenza nel 2045

Al netto dei progetti e delle spese pubbliche ammesse ad essere finanziate, poi funzionano come gli altri BTP. Visto con gli occhi del piccolo investitore, invece, la questione è un’altra: convengono?
Superato il personalissimo (a discrezione del risparmiatore) ”esame” sulla finalità di spesa del bond, poi c’è che anche i BTP Green si adeguano alle leggi di mercato. Vediamo prima la scheda tecnica del prodotto e poi la situazione attuale del titolo.
Il BTP Green Tf1,5% Ap45 è il primo della famiglia dei Verdi con data emissione marzo 2021, cui se ne aggiunse una seconda nell’ottobre dello stesso anno. L’obbligazione ha codice ISIN IT0005438004 e data scadenza al 30 aprile del 2045, cioè tra poco meno di 20 anni (anni residui:19,74).
Un “difetto” del titolo risiede nella sua cedola nominale pari “solo” all’1,50% annuo lordo, l’1,3125% al netto della ritenuta fiscale. Se poi ci togliamo anche l’imposta di bollo e le spese di gestione bancaria e l’inflazione di periodo dal 2021 ad oggi, il risultato è amaro. Il rendimento reale dei primi 4 anni di vita è negativo.

Quando investire in titoli di Stato per massimizzare il ritorno?

In verità la cedola del BTP Green Tf1,5% Ap45 non è un “difetto” ma in linea con il costo del denaro al tempo dell’emissione. A quella data il tasso BCE era allo 0,00%, poi è passato a 0,5% il 27/07/’22, all’1,25% il 14/09/’22 e così via fino al picco del 4,50% del 20/09/’23. Il primo taglio è giunto il 12/06/’24 (4,25%) a cui ne sono seguiti altri fino al 2,15% dello scorso 11 giugno. In pratica man mano che è schizzata l’inflazione sono saliti i tassi e quando il carovita è sceso la BCE ha limato il costo del denaro.
Del resto i manuali di finanza non hanno dubbi nel sostenere che l’affare sul reddito fisso lo si fa principalmente quando:

  • (e/o) i tassi di riferimento sono ai loro massimi di periodo;
  • (e/o) l’inflazione è ai suoi livelli più alti e se ne attende un rientro;
  • (e/o) lo spread sui bond sovrani è sostenuto e il mercato si attende interventi ad hoc da parte delle Autorità competenti per raffreddarlo.

L’ideale sarebbe investire quando si combinano più fattori perché in tal caso l’emittente è costretto a pagare di più chi gli presta i soldi. E difatti i rendimenti più alti del recente passato si sono avuti a ottobre ’23. Certo, se gli yield salgono vuol dire che anche il rischio a cui si va incontro ha avuto medesima dinamica.

Ecco un titolo di Stato in euro dall’anima verde ma cedola bassa e rendimento alto

Tornando al Green ISIN IT0005438004 c’è che da emissione in poi i suoi corsi sul MOT sono sprofondati sotto cento e lì vi sono rimasti. Ad oggi il massimo di sempre è stato a 103,31 l’11/03/’21, alla nascita, mentre ai primi di ottobre ’23 ha segnato un minimo storico quasi a metà di quel massimo, a 52,35. Al termine della seduta di giovedì ha chiuso a 66,70 centesimi, per uno yield effettivo a scadenza del 4,02% lordo (dati: Borsa Italiana).
È stata una debacle per i sottoscrittori della prima ora che si ritrovano con il capitale incagliato e una cedola risibile con quanto il mercato ha offerto poi nel biennio successivo. Se oggi decidessero di liquidarlo monetizzerebbero una forte perdita in conto capitale, manco fosse stato un investimento in azioni andato male.
Non solo, ma al momento il mercato non crede più di tanto a una rapida risalita delle quotazioni. La BCE in un annetto ha più che dimezzato il costo del denaro, ma i titoli lunghi come questo con cedole “avare” hanno fatto quasi spallucce alle mosse BCE. C’è tanto debito pubblico in giro per il mondo e tanto altro ne arriverà da qui a futuro prossimo. Morale, gli operatori restano prudenti e si spingono più sul medio-corto.

Conviene acquistare il BTP Green 2045?

Chi lo ha acquistato nel recente passato o comunque a questi corsi, invece, è sicuro di averlo caricato a sconto e con un robusto rendimento effettivo a scadenza. Certo, non è affatto sicuro di averlo acquistato al suo minimo di sempre o giù di lì, ma questo lo sapremo tutti solo nell’aprile del 2045, a scadenza.
Ora, da qui a 3 o 6 o 9 anni, per esempio, il titolo potrebbe tornare in area 100, restare ai prezzi attuali o ripiegare ancora verso nuovi minimi. Solo in un caso su tre, quindi, ripagherebbe alla grande la fiducia riposta sul bond (il ritorno sulla parità molto prima del termine) con un ricco ritorno effettivo alla rivendita. Negli altri si tratterebbe di gestire al meglio la situazione cercando di non “fare danni” al portafoglio.
Discorso a parte, invece, per il cassettista che compra e tiene fino a scadenza non curandosi più di tanto delle dinamiche dei prezzi prima del rimborso finale.
Infine due ultime osservazioni. La prima è che questi titoli attraggono gli investitori ESG, per cui non mancano di interessi e/o di potenziali acquirenti. La seconda riguarda la duration modificata, al momento pari al 15,76.

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