Ecco quanti soldi devi investire per diventare il nuovo Sinner

Andrea Fabbri

15 Novembre 2025 - 07:50

Diventare professionisti nel tennis è una strada molto faticosa anche a livello economico. Ecco quanti soldi vanno investiti per seguire le orme di Sinner

Ecco quanti soldi devi investire per diventare il nuovo Sinner

Fino a pochi anni fa quando si parlava di sport per “ricchi”, le prime discipline che venivano in mente erano il golf, l’equitazione, l’automobilismo e il motociclismo.

Oggi, però, a questa lista possiamo aggiungere tranquillamente anche il tennis.

Campioni come Jannik Sinner e Lorenzo Musetti stanno spingendo molti giovani a prendere in mano una racchetta per provare a ripercorrere i loro passi. Un’impresa che, secondo l’ex n.3 al mondo Dominic Thiem, potrebbe richiedere un investimento vicino al milione di euro dai 13 ai 18 anni.

Una cifra enorme che può essere ripagata soltanto con l’ingresso in pianta stabile nei professionisti, e più precisamente tra i primi 100-150 al mondo nella classifica Atp.

Gli studi sulle spese da investire

Le parole di Dominic Thiem hanno fatto molto discutere ma sono basate su indagini approfondite e precise.

Secondo la Federazione Internazionale del Tennis, la ITF, il 96% dei tennisti con almeno una partecipazione a un torneo di livello internazionale è in passivo economico e il pareggio tra entrate e uscite si raggiunge soltanto quando si arriva vicino alla 350esima piazza della classifica mondiale.

Secondo la federazione tennis britannica, invece, un giovane che inizia a giocare a tennis a 5 anni e arriva nei professionisti a 18 (e sono pochi quelli che ce la fanno) costa ai genitori più o meno 300.000 euro. Nel nostro Paese la cifra stimata è di 200.000 euro. Più bassa ma comunque enorme.

L’ultimo dato sul tema lo fornisce la USTA, la federazione USA. Per le loro stime un tennista deve affrontare quasi 150.000 euro di spese all’anno e solo i primi 164 al mondo hanno un bilancio in attivo.

Dove vanno i premi dei tennisti professionisti

I montepremi messi in palio nei tornei più importanti sembrano eccessivi, ma dobbiamo analizzare la realtà dei fatti. Il tennista viene considerato un lavoratore autonomo e non ha i diritti, i benefit e le protezioni di chi pratica uno sport di squadra a livello professionistico.

Ci stupiamo spesso quando vediamo l’entità dei premi vinti ma non calcoliamo che sono gli stessi professionisti a dover pagare gli allenatori, le attrezzature, i medici, i fisioterapisti e i viaggi. E questo avviene per ogni singolo torneo.

Le soluzioni per chi non ha il budget per tentare la strada del professionismo

Per risolvere la situazione delineata nei paragrafi precedenti stanno nascendo delle Academy e delle fondazioni come quelle guidate dallo stesso Thiem e dal nostro Sinner, che hanno come obiettivo quello di aiutare i giovani con molto talento ma senza le risorse economiche necessarie.

Nel corso degli anni, però, si è sviluppata anche un’altra pratica: quella dei tennisti che “investono” privatamente su sé stessi.

Molti aspiranti professionisti cercano finanziamenti per entrare nel tour mondiale e restituiscono le cifre prestate una volta scalata la classifica. Un vero e proprio “mutuo” su sé stessi per cui servono coraggio, spirito di sacrificio e una notevole fiducia nei propri mezzi.

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