Non certo in Italia, dove per il secondo anno consecutivo i lavoratori devono accontentarsi di incrementi dimezzati rispetto alla media.
Esiste un’Europa dove le retribuzioni aumentano in misura consistente e un’altra in cui crescono più lentamente, tenendo a malapena il passo dell’inflazione.
Si potrebbe pensare che gli stipendi stiano correndo soprattutto nei Paesi con le paghe più basse e dove c’è quindi più margine di crescita: in effetti, in parte è così.
Ma è pure vero che un aumento consistente è osservato anche dove i salari risultano già più alti della media, come per esempio in Germania e in Austria. Per l’Italia, invece, gli aumenti (nominali) ci sono, ma risultano bassi al confronto con le altre economie più sviluppate. [...]
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