È il ritorno delle cassette audio. I cinesi hanno inventato un nastro che può memorizzare miliardi di contenuti

Andrea Fabbri

5 Ottobre 2025 - 18:21

Un’università cinese ha creato un dispositivo che ha la capacità di archiviare dati pari a 80 milioni di DVD e miliardi di canzoni. E sembra una musicassetta

È il ritorno delle cassette audio. I cinesi hanno inventato un nastro che può memorizzare miliardi di contenuti

La nostra è l’era del revival. Soprattutto a livello di moda e consumo culturale. Basti pensare al boom dei giradischi e dei vinili degli ultimi anni. E per chi ama l’audio vintage c’è una bella novità. Un gruppo di ricercatori cinesi della Southern University ha appena creato un dispositivo biologico che usa il DNA sintetico per archiviare le informazioni e che ha la forma di una musicassetta.

Una musicassetta con l’incredibile capacità di contenere, almeno a livello teorico, 375 petabyte di ogni tipo di dati.

Una musicassetta infinita

L’idea di creare un dispositivo a forma di musicassetta capace di contenere una mole inimmaginabile di dati è venuta al gruppo di ricercatori condotto da Xingyu Jiang della Southern University of Science and Technology della città di Shenzhen.

Un’idea che si è presto trasformata in realtà, come conferma la pubblicazione del prototipo su Science Advances e che si è tradotta nella realizzazione di un nastro fatto di poliestere-nylon e ricoperto di codici a barre microscopici con 545.000 partizioni per chilometro. Partizioni in cui sono presenti molecole di DNA sintetico che “diventano” i nuovi bit informatici.

Impressionante la capacità di archiviazioni teorica. Stiamo parlando di circa 362 petabyte per chilometro. Per fare un paragone, una cassetta con lunghezza pari alle LTO-9, quelle usate dalle aziende per proteggere milioni di dati dagli attacchi informatici, potrebbe contenere l’equivalente di più o meno 80 milioni di DVD.

Il problema della velocità

Prima di mettere in circolazione la nuova musicassetta, però, andrà risolto un problema fondamentale: quello della velocità di elaborazione dati.

La complessità del processo di archiviazione e della stessa struttura del dispositivo, fa sì che il “richiamo” dei dati sia attualmente molto lento. Recuperare 156 kilobyte, per fare un esempio, richiede 150 minuti. E anche se i ricercatori pensano di poter ridurre i tempi a un terzo, resta ancora un’infinità per un’epoca come la nostra in cui i sistemi informatici forniscono i dati richiesti in millisecondi.

Il futuro dell’archiviazione dati

Al di là della problematica legata alla velocità, la musicassetta cinese è una tecnologia con enormi potenzialità. A maggior ragione in quest’epoca in cui i data center e i sistemi di intelligenza artificiale richiedono una mole crescente di energia.

Per ridurne la richiesta, il DNA storage ideato dai cinesi, potrebbe essere una soluzione ideale: nessun consumo, durata eterna e densità di dati incredibile.

Non per niente Microsoft ha annunciato di avere comprato 10 milioni di basi di DNA sintetico e di essere già in grado di archiviare circa 200 megabyte di dati in uno spazio grande quanto una capocchia di spillo.

È ancora presto per sostituire i dischi rigidi dei computer e dei server, ma la strada per il futuro sembra ormai definitivamente tracciata. Forse serviranno ancora alcuni anni per rendere il sistema realmente competitivo a livello economico, ma le cassette “biologiche” entreranno in pianta stabile nelle nostre vite.

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# musica

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