Quesito, scadenze e dove firmare per il referendum matrimonio egualitario per equiparare unioni civili e matrimonio civile estendendo così l’accesso alle coppie formate da persone dello stesso sesso.
Dove firmare referendum matrimonio egualitario? Lo scorso 5 maggio ha preso il via la raccolta firma per un’iniziativa referendaria lanciata da comitato Uguali che ha presentato il quesito presso la Corte costituzionale.
Il quesito referendario sul matrimonio egualitario propone la modifica della normativa vigente al fine di abrogare le distinzioni tra l’istituto delle unioni civili e il matrimonio civile, di fatto estendendo l’accesso al matrimonio civile anche alle coppie formate da persone dello stesso sesso.
Come specificato da Rete Lenford a Gay.it, il referendum comunque non andrebbe a introdurre in Italia il matrimonio per coppie formate da persone dello stesso sesso, ma le coppie same sex vedrebbero parificati gli effetti della loro unione a quelli matrimoniali.
L’obiettivo adesso è quello di raccogliere 500.000 firme per il referendum matrimonio egualitario: attenzione però alla scadenza visto che la finestra per poter firmare è di 90 giorni e di conseguenza ci sarà tempo solo fino al 3 agosto.
La raccolta firme però sembrerebbe procedere bene visto che - a oggi 14 maggio - sul sito del ministero della Giustizia è riportato che in 288.454 già hanno sottoscritto il referendum matrimonio egualitario.
Ora che in Italia ci si appresta a votare per i referendum 2025 i promotori si aspettano un ulteriore scatto nella raccolta firme, ma anche una volta raggiunto il traguardo delle 500.000 firme spetterà poi alla Consulta avere l’ultima parola sull’ammissibilità o meno del quesito.
Dove firmare referendum matrimonio egualitario
Come abbiamo detto per il referendum matrimonio egualitario sarà possibile firmare fino al prossimo 3 agosto, con l’obiettivo che è quello di raccogliere almeno 500.000 firme prima dell’improrogabile scadenza.
Detta della scadenza e viste le diverse novità introdotte in materia referendaria negli ultimi anni, vediamo allora dove firmare referendum matrimonio egualitario e soprattutto chi può farlo.
- Online utilizzando SPID o la Carta d’identità elettronica tramite questa pagina
- Presso gli uffici comunali abilitati
- Nei banchetti organizzati nella varie città italiane.
Possono firmare per il referendum tutti i cittadini italiani che siano elettori, ovvero che abbiano compiuto 18 anni e siano iscritti nelle liste elettorali di un Comune italiano.
Il raggiungimento delle 500.000 firme però non determinerà automaticamente lo svolgimento del referendum, visto che poi il prossimo gennaio spetterebbe alla Corte costituzionale decidere se dichiarare ammissibile il quesito referendario.
Quesito referendum matrimonio egualitario
Lo scopo dei promotori del referendum matrimonio egualitario è quello di proporre “la modifica della normativa vigente al fine di abrogare le distinzioni tra l’istituto delle unioni civili e il matrimonio civile, di fatto estendendo l’accesso al matrimonio civile anche alle coppie formate da persone dello stesso sesso; l’intervento legislativo mira a garantire pari diritti e doveri rispetto alle coppie eterosessuali, in un’ottica di piena uguaglianza e non discriminazione fondata sull’orientamento sessuale”.
Questo è il quesito matrimonio egualitario per cui si stanno raccogliendo le firme.
Volete Voi che sia abrogata la legge 20 maggio 2016, n. 76, «Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze», limitatamente a:
Art. 1, comma 20, con riferimento alle parole: «La disposizione di cui al periodo precedente non si applica alle norme del codice civile non richiamate espressamente nella presente legge, nonche’ alle disposizioni di cui alla legge 4 maggio 1983, n. 184.»;
Art. 1, comma 21, integralmente;
Art. 1, comma 22, integralmente;
Art. 1, comma 23, integralmente;
Art. 1, comma 24, integralmente;
Art. 1, comma 25, integralmente;
Art. 1, comma 26, integralmente.
L’approvazione del quesito comporterebbe inoltre l’estensione alle coppie unite civilmente della possibilità di accedere all’adozione, secondo le modalità previste dall’ordinamento per le coppie coniugate. In particolare, verrebbero riconosciute la stepchild adoption (adozione del figlio del partner) e l’adozione piena, favorendo così la tutela giuridica e affettiva dei minori già inseriti in contesti familiari consolidati.
Se dovesse vincere il Sì, le coppie same sex potrebbero continuare soltanto a unirsi civilmente e non potrebbero sposarsi, ma vedrebbero parificati gli effetti della loro unione a quelli matrimoniali.
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