Dottrina della deterrenza: ecco quando la Russia può lanciare un’arma nucleare

Giorgia Bonamoneta

03/10/2022

04/10/2022 - 09:42

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Secondo la dottrina della deterrenza la Russia è legittimata a utilizzare armi nucleari. Ecco quando è possibile.

Dottrina della deterrenza: ecco quando la Russia può lanciare un’arma nucleare

Lo spettro dell’arma nucleare serpeggia sull’Europa dall’inizio del conflitto. La paura della guerra ampia e che mette in campo armi nucleari è stato motivo di intervento, ma anche propaganda da parte russa. Nelle ultime settimane molto circola sulla dottrina della deterrenza o dottrina di Mosca, o anche dottrina militare della Federazione russa, tutti documenti che descrivono il possibile comportamento russo in caso di offesa alla propria sovranità e integrità territoriale. Con l’annessione delle quattro regioni del Donbass (Zaporizhzhia, Kherson, Donetsk e Lugansk) in seguito ai risultati del referendum, si è discusso a lungo della possibilità di ritorsioni in caso di azioni militari.

Tra Russia e Stati Uniti la tensione è stata alimentata anche delle parole dell’ex presidente Dmitry Medvedev, attuale vicepresidente del consiglio di sicurezza di Mosca. Questo aveva parlato di un «diritto di usare le armi nucleari» da parte russa in caso di necessità. A tali affermazioni aveva allora risposto il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jack Sullivan, affermando che gli Stati Uniti avrebbero risposto in modo deciso, ma che allo stesso tempo le autorità russe erano state messe a conoscenza delle conseguenze catastrofiche dell’utilizzo di armi nucleari.

Negli scorsi giorni il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha aspramente criticato le mosse di Mosca, poiché a suo parere le misure contro l’Ucraina dovrebbero essere più drastiche. A rispondere a ciò ha pensato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, attraverso l’agenzia di stampa russa Tass: «I capi delle regioni hanno diritto di esprimere le proprie opinioni, ma nei momenti difficili le emozioni non dovrebbero prendere il sopravvento».

I toni sulla dottrina della deterrenza sembrano così abbassarsi appena. Eppure, secondo i documenti, la Russia può davvero lanciare un’arma nucleare in risposta a una minaccia.

Dottrina della deterrenza: cosa c’è scritto sull’uso del nucleare

Putin utilizza spesso un tono di minaccia verso ipotetiche azioni dell’Occidente, ricordando ai cittadini russi e di conseguenza al mondo intero, che per l’integrità territoriale della patria è disposto a utilizzare ogni arma a disposizione. Nella dottrina di deterrenza nucleare la Russia si riserva la possibilità di utilizzare armi nucleari in caso di minaccia. Nel testo della dottrina, aggiornato periodicamente, si afferma esplicitamente che la Russia userà armi nucleari «in difesa della propria integrità territoriale». Un’integrità territoriale che oggi comporta anche le regioni annesse in seguito al referendum.

Un qualsiasi attacco ai nuovi territori annessi potrebbe essere considerato da Mosca come una minaccia all’integrità territoriale e quindi l’utilizzo di armi nucleari potrebbe essere confermato. Ma cosa vuol dire utilizzare un’arma nucleare? È evidente che il lancio di un missile atomico da parte russa ne comporterebbe immediatamente un secondo, in questo caso da parte degli Stati Uniti. La “difesa nucleare” sarebbe già una guerra nucleare. Per questo i toni usati continuano a essere quelli ambigui e dell’equilibrio, tra una dichiarazione di forza come quella del capo ceceno e una di distensione come quella del portavoce del Cremlino Peskov.

L’uso di armi nucleari è impossibile?

Questo non vuol dire che l’utilizzo di armi nucleari sia impossibile, ma comunque è altamente improbabile. Secondo diversi studi, la soglia russa per utilizzo di armi nucleari sia estremamente alta. La dottrina della deterrenza di fatto è una dottrina sviluppata per scoraggiare un’azione aggressiva ed è nata proprio durante la Guerra Fredda, dove vigeva lo stesso clima di tensione nucleare. Al momento le armi nucleari continuano essere un’arma di deterrenza, più che di minaccia.

Secondo il rapporto di Kristin Ven Bruusgaard, che fa parte dell’Oslo Nuclear Project ed è consulente del governo norvegese, l’Occidente guarda la dottrina nucleare russa non come una dottrina di deterrenza, ma come la soglia bassa della Russia per l’uso delle armi nucleari. Al contrario Ven Bruusgaard ritiene la dottrina di Mosca una dottrina di deterrenza, ma che fa della propaganda un sistema strategico di tensione. Il rischio più alto, conclude, sta quindi proprio nel lasciare all’Occidentale decidere in base alla retorica (propaganda) della politica russa, più che sulla reale minaccia nucleare.

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