DL 50/2017: tra gli emendamenti presentati in sede di conversione ancora novità in merito allo split payment per professionisti e ai tempi per il rimborso Iva. Ecco cosa cambia.
DL 50/2017, ancora novità per professionisti e imprese con l’esame degli oltre 3.000 emendamenti arrivati in sede di conversione. Le modifiche al decreto potrebbero cambiare ancora una volta le regole introdotte sullo split payment e introdurre nuove modalità per il rimborso Iva.
Il DL 50/2017 fortemente criticato da imprese e professioniste è pronto per essere portato all’esame di Camera e Senato e il 18 maggio è prevista la prima discussione degli emendamenti alla Camera; le novità potrebbero risparmiare i professionisti. Uno degli emendamenti presentati propone proprio di cancellare la norma del decreto, entrato in vigore il 24 aprile 2017, che prevede a decorrere dal 1° luglio 2017 l’estensione dello split payment ai professionisti.
Ulteriori novità richieste proprio in virtù delle novità introdotte allo split paymnt riguardano i tempi per il rimborso Iva: la richiesta dell’emendamento depositato alla Camera è di snellire la procedura burocratica e quindi di far diminuire i tempi per il recupero dell’imposta.
Ulteriori novità proposte con gli emendamenti al DL 50/2017 e per le quali c’è il parere favorevole di Padoan riguardano la web tax che verrebbe inizialmente introdotta in via temporanea, e una tassazione sui giochi più uniforme, di modo da non gravare soltanto su alcuni settori.
Ecco quali sono nel dettaglio le proposte in merito allo split payment e ai rimborsi Iva che potrebbero introdurre ancora novità con la conversione del DL 50/2017.
DL 50/2017: novità su split payment e rimborso Iva. Ecco cosa cambia
La norma che estende lo split payment anche ai professionisti a partire dal 1° luglio 2017 potrebbe essere eliminata grazie ad uno degli emendamenti presentati in sede di conversione del DL 50/2017. Attualmente si tratta soltanto di proposte ma il testo del Decreto Legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 24 aprile 2017 potrebbe uscirne stravolto dopo la conversione in legge.
Sono in tante le associazioni di categoria dei professionisti ad aver richiesto di cancellare la norma che estende lo split payment ai professionisti a partire dal 1° luglio 2017; la novità contenuta all’art 1 del DL 50/2017 con l’obiettivo di recuperare oltre 100 milioni di euro tra il 2017 e il 2018 sarà molto probabilmente rivista.
Novità anche per quanto riguarda i rimborsi Iva: con il DL 50/2017, a seguito dell’estensione dello split payment alle società controllate, la richiesta è di snellire la procedura burocratica e di ridurre il termine tra la presentazione da parte dell’impresa della richiesta di rimborso alla liquidazione del credito di almeno 30 giorni.
Il DL 50/2017 e la novità che prevede l’estensione dello split payment ai professionisti a partire dal 1° luglio 2017 è una delle maggiori critiche rivolte al Governo negli ultimi giorni. Con le novità fiscali introdotte più che al recupero dell’evaso per molti il Governo ha pensato soltanto ad un modo per recuperare liquidità, il tutto a svantaggio di contribuenti e professionisti.
DL 50/2017, split payment mette a rischio le imprese. Ecco i punti critici
La richiesta di cancellare l’articolo del DL 50/2017 che estende lo split payment ai professionisti dal 1° luglio 2017 arriva dalle associazioni di categoria che con l’entrata in vigore della novità lanciano l’allarme: i professionisti rischiano di dover far fronte ad un calo di liquidità e ad ulteriori problemi economici.
Non si tratta dell’unica critica mossa al DL 50/2017: nel mirino di commercialisti e loro assistiti le modifiche all’esercizio del diritto alla detrazione IVA a credito sugli acquisti (articolo 2), con le quali viene più che dimezzato il periodo di esercizio del diritto alla detrazione.
La nuova norma, infatti, recita che:
“Il diritto alla detrazione dell’imposta relativa ai beni e servizi acquistati o importati sorge nel momento in cui l’imposta diviene esigibile ed è esercitato al più tardi con la dichiarazione relativa all’anno in cui il diritto alla detrazione è sorto ed alle condizioni esistenti al momento della nascita del diritto medesimo”.
Si ricorda che, in precedenza, tale diritto poteva essere esercitato entro il secondo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione IVA relativa la periodo d’imposta considerato;
Critiche, inoltre, alle nuove regole per la compensazione dei crediti fiscali con modello F24: il limite per il rimborso libero scende a 5.000 euro a partire dal 24 aprile 2017; oltre sarà necessaria l’apposizione del visto di conformità da parte del professionista, e ancora non sono chiari limiti e modalità di applicazione.
I maggiori dubbi riguardano la compensazione del bonus Renzi, il credito anticipato dal datore di lavoro che opera come sostituto d’imposta e richiesto a rimborso proprio con modello F24. Nonostante la norma sembra escludere il credito da bonus Irpef dalle nuove modalità di detrazione, molti intermediari si sono visti scartare le deleghe di pagamento dall’Agenzia delle Entrate.
Novità per le quali si attendono dunque chiarimenti e che, stando agli emendamenti presentati in sede di conversione, potrebbero cambiare ancora una volta quanto previsto dal DL 50/2017 su split payment e rimborso Iva.
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