La direttiva Omnibus spiegata, cosa cambia in Italia per commercianti e clienti

Giorgia Bonamoneta

1 Luglio 2023 - 19:22

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Cambiano le regole per i negozi fisici e digitali. Ecco come la direttiva Omnibus cambierà i saldi estivi, e non solo, al fine di proteggere i consumatori. Le novità.

La direttiva Omnibus spiegata, cosa cambia in Italia per commercianti e clienti

La direttiva Omnibus propone un adeguamento delle regole imposte dall’Unione Europea per i negozi fisici e gli e-commerce a tutela dei consumatori. L’approvazione della direttiva ha modificato il codice del consumo e della normativa per l’e-commerce, in particolare per gli annunci di sconto di riduzione del prezzo.

Con la direttiva Omnibus, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 marzo 2023, si vuole uniformare le regole sulla tutela dei consumatori e regolarizzare in particolar modo il mercato digitale. Le regole comportano una maggiore trasparenza nella comunicazione, affinché i consumatori possono acquistare in maniera consapevole, ma soprattutto l’inasprimento delle sanzioni. La direttiva allunga anche la black list delle pratiche scorrette, come la dual quality (la promozione di un bene diverso per caratteristiche ma identico a un altro che è già in commercio) e il secondary ticketing (rivendita di biglietti acquistati tramite bot).

Cosa cambia nella pratica con la direttiva omnibus?

Che cos’è la direttiva Omnibus?

La direttiva Omnibus (Ue 2019/2116) è stata recepita con il Decreto legislativo n.26 del 7 marzo 2023 ed è entrata in vigore solo ad aprile. Se ne torna a parlare a luglio perché le indicazioni sui prezzi delle campagne promozionali interesseranno per la prima volta i saldi estivi in Italia.

Il decreto prevede l’aggiornamento della normativa per la tutela dei consumatori, con l’obiettivo di rendere omogenee le norme e le sanzioni a livello europeo. L’Ue ha voluto modernizzare le norme in merito al mercato, tenendo conto degli e-commerce. Nella direttiva Omnibus non si tiene infatti conto della differenza dei canali di distribuzione e riguarda in maniera generica gli annunci di sconti e le riduzioni dei prezzi per i consumatori in ogni ambito.

Cosa cambia in Italia? Le offerte

Una delle norme della direttiva Omnibus riguarda proprio la comunicazione delle offerte e dei saldi. Si legge:

Ogni annuncio di riduzione di un prezzo deve indicare il prezzo precedente […]. Per prezzo precedente si intende il prezzo più basso applicato […] durante un periodo di tempo non inferiore a 30 giorni prima dell’applicazione della riduzione del prezzo.

Diventa quindi obbligatorio segnalare il prezzo più basso applicato negli ultimi 30 giorni, sia all’interno dei negozi fisici che online. Il cartellino diventa un’arma per il consumatore perché si aggiorna con tutte le informazioni. Non solo il prezzo degli ultimi 30 giorni, ma va inserita anche la percentuale di sconto e l’effettiva riduzione del prezzo.

Cosa cambia in Italia? Obblighi per e-commerce

Nuove regole anche per gli operatori e-commerce, in particolare sulla comunicazione trasparente. Sarà per esempio obbligatorio avere un sistema di verifica delle recensioni (solo di acquisti verificati, come su Amazon). Inoltre si aggiunge la possibilità di avere prezzi personalizzati per determinati consumatori o categorie di consumatore.

Direttiva Omnibus: aumentano le sanzioni

Le nuove regole entrano in vigore insieme alle nuove e più alte sanzioni. Infatti queste sono state riviste in rialzo. Le principali modifiche fanno riferimento:

  • da 5 a 10 milioni di euro (massimo) in caso di pratica commerciale scorretta;
  • sanzione massima pari al 4% del fatturato prodotto;
  • aumento a 10 milioni di sanzione per l’inottemperanza ai provvedimenti di urgenza e a quelle inibitorie oppure di rimozione degli effetti degli impegni assunti;
  • introduzione di sanzioni armonizzate a livello europeo anche quando un professionista utilizza clausole definite vessatorie.

Attenzione: ai consumatori è stata riconosciuta la possibilità di rivolgersi al Giudice ordinario per richiedere un risarcimento in caso danno, lo scioglimento del contratto o la riduzione del prezzo.

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