Scade il 31 ottobre 2025 il termine per la presentazione della dichiarazione Irap 2025. Ecco gli adempimenti e le sanzioni in caso di ritardo.
Entro il 31 ottobre 2025 deve essere presentata la dichiarazione Irap 2025 Imposta regionale sulle attività produttive. Ecco chi sono i soggetti obbligati, istruzioni, nuovi adempimenti per coloro che hanno aderito al Concordato preventivo biennale e a cosa fare attenzione.
L’Irap è l’imposta regionale relativa alle attività produttive, regolamentata dal Decreto Legislativo n. 446 del 1997. Si tratta di una delle imposte meno apprezzate e la Legge di delega per la riforma fiscale prevede il suo superamento. Di fatto però è necessario trovare la copertura per l’abolizione dell’Irap, imposta che finanzia prevalentemente il Sistema Sanitario Nazionale. Proprio per questo motivo, l’abolizione dell’Irap sembra ora un progetto accantonato.
Vediamo chi deve presentare la dichiarazione Irap 2025, scadenze e istruzioni principali.
Chi deve presentare la dichiarazione Irap entro il 31 ottobre?
Chi deve presentare la dichiarazione Irap? Nel tempo la platea dei soggetti passivi IRAP è stata ridimensionata e sono state escluse le persone fisiche (commercianti, artigiani professionisti) e i soggetti che esercitano attività agricola. Devono presentare la dichiarazione IRAP:
- Società di persone;
- Società di capitali (SPA, SRL, SAPA);
- Cooperative e società di mutua assicurazione;
- Trust ed enti pubblici o privati, non organizzati in forma societaria ma residenti in Italia, che svolgono prevalentemente o esclusivamente attività di natura commerciale.
- società e gli enti esteri che svolgono attività economica attraverso sedi fisse presenti in Italia;
- enti privati non costituiti in forma societaria e i trust, residenti in Italia, che non esercitano principalmente attività commerciali;
- amministrazioni pubbliche.
I soggetti Ires devono presentare la dichiarazione Irap entro il 10° mese successivo alla chiusura di esercizio. Se la chiusura è al 31 dicembre la scadenza coincide con il 31 ottobre.
Concordato preventivo biennale nella dichiarazione Irap
I contribuenti che hanno accettato la proposta di Concordato preventivo biennale 2024-2025 (CPB) sono tenuti a compilare la sezione XXII, quadro IS, del modello dichiarativo IRAP 2025.
Il valore della produzione netta oggetto di concordato deve essere depurata dalle spese per il personale e dalle altre deduzioni previste dall’articolo 11 del D.Lgs. 15 dicembre 1997.
Una volta effettuate le variazioni in aumento o in diminuzione deve essere compilato il rigo IS250 che prevede l’indicazione delle seguenti informazioni:
- il valore della produzione netta proposto con l’adesione al concordato (riportato al rigo P08 del modello CPB del periodo d’imposta del biennio precedente);
- le variazioni positive e negative in valore assoluto (pertanto senza essere precedute dal segno “-“) al valore della produzione netta concordato ove rilevanti ai fini IRAP;
- il valore della produzione netta rettificato tenendo conto delle variazioni.
I soggetti che indicano nella Modello Irap 2025 aiuti di Stato e/o aiuti “de minimis”, fruibili ai sensi dell’art. 10 del Regolamento di cui al D.M. Mise (ora Mimit) 31 maggio 2017, n. 115, devono compilare la sezione XVII del quadro IS per l’esposizione dei dati necessari ai fini della registrazione degli stessi da parte dell’Agenzia delle Entrate nel Registro nazionale degli aiuti di Stato (RNA), previsto dall’art. 52 della legge 24 dicembre 2012, n. 234.
Dichiarazione Irap tardiva od omessa
La trasmissione della dichiarazione Irap 2025 avviene telematicamente e la scadenza prevista è il 31 ottobre. Per chi adempie dopo il 31 ottobre, ma entro 90 giorni, quindi entro il 26 gennaio 2026 la dichiarazione si considera tardiva. Scaduti i 90 giorni la dichiarazione si considera omessa. Naturalmente a fronte di una dichiarazione tardiva o omessa è prevista l’applicazione di sanzioni e interessi.
In caso di dichiarazione tardiva la sanzione prevista è di 250 euro che può essere ridotta a 1/10 (25 euro) se trasmessa con il ravvedimento operoso. La sanzione deve essere versata con modello F24 e codice tributo 8911.
Nel caso in cui la dichiarazione sia presentata oltre il termine di 90 giorni, la sanzione prevista è pari al 120% dell’imposta dovuta con una sanzione minima di 250 euro (articolo 1 decreto legislativo 471 del 1997 come modificato dal decreto Sanzioni 87 del 2024).
La sanzione anche in questo caso può essere ridotta con il ravvedimento operoso.
Versamento Irap
Si ricorda che per il pagamento dell’IRAP è previsto il sistema di versamento tradizionale con acconti e saldo. Per gli acconti calcolati sull’Irap versata per l’anno precedente le scadenze sono 30 giugno e 30 novembre. Il saldo deve essere versato entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di riferimento.
L’aliquota è al 3,9% ma le Regioni in base al loro fabbisogno possono variare l’aliquota in aumento e in diminuzione fino allo 0,92%. Per alcuni settori l’aliquota è diversa, ad esempio per le banche è fissata al 4,65%, per le assicurazioni al 5,90%.
© RIPRODUZIONE RISERVATA