Dichiarata l’Indipendenza della Catalogna, ma è stata subito sospesa

Felice Di Maro

11 Ottobre 2017 - 10:29

Nel parlamento di Barcellona, discorso del Presidente Carles Puigdemont: rievocati i momenti più importanti dell’indipendentismo catalano ma tema centrale è stato il referendum del primo ottobre.

Dichiarata l’Indipendenza della Catalogna, ma è stata subito sospesa

Il presidente catalano Carles Puigdemont nell’atteso discorso al Parlamento di Barcellona ha dichiarato l’indipendenza della Catalogna ma gli effetti sono stati sospesi per raggiungere una soluzione concordata.

Mentre fuori dal parlamento la gente in strada ascolta dai maxi schermi a Madrid la vice di Rajoy, Soraya Saenz de Santamaría annuncia che per le prossime ore ci sarà una riunione d’emergenza del Consiglio dei ministri della Spagna.

Nonostante le tensioni - e non solo a Barcellona - non alle 18 come previsto ma alle 19 la Catalogna da regione della Spagna ha avviato una riconversione istituzionale che la farà diventare uno stato indipendente di forma repubblicana.

Puigdemont ha iniziato il suo discorso ringraziando tutti i manifestanti che fuori dal parlamento lo stavano ascoltando, ma ha ringraziato anche quelli delle manifestazioni di sabato per il dialogo e quelli di domenica per l’unità di Spagna.

Ha detto in modo chiaro che non era il momento di incendiare gli animi ma di cercare dialogo e pace ricordando anche l’importanza della Catalogna nella costruzione della democrazia post-franchista ma ha anche parlato della violenza della polizia durante il referendum di domenica, primo ottobre.

Ecco alcuni passaggi del suo discorso:

[...] dichiaro l’indipendenza. Chiedo che il parlamento la sospenda per qualche settimana per cercare di aprire il dialogo. Prendo atto del risultato del referendum e assumo il mandato del popolo perché la Catalogna si converta in Stato indipendente in forma repubblicana. Bisogna avviare un periodo in cui intrattenere un dialogo con lo Stato spagnolo e mi appello alla responsabilità di tutti. Il conflitto si può risolvere in maniera calma. Il referendum del 1° ottobre è stato fatto in condizioni difficili ed estreme ed è stato il primo caso nella storia delle democrazie europee che un referendum è stato accompagnato da attacchi della polizia ai votanti. Sono state colpite persone indifese, lo hanno visto tutti e lo ha visto il mondo, forzando quasi le persone a rinunciare a votare. Ma più di 2 milioni di persone hanno votato. Non sappiamo quanti hanno tentato di votare, ma le scuole chiuse in maniera violenta rappresentano un segno di quante persone avrebbero voluto votare. Sono qui dopo il risultato del referendum del primo ottobre per spiegare le conseguenze politiche che ne derivano. La Catalogna è un affare europeo. È un momento critico e serio e dobbiamo prenderci le nostre responsabilità per eliminare la tensione e non incrementarla. Dalla fine del regime di Franco, la Catalogna è stata non solo motore economico della Spagna ma fattore di stabilità del Paese e con gli anni, però il sistema ha smesso di svilupparsi nel cammino voluto dalla Catalogna ed è stata umiliata quando ha tentato di modificare il suo statuto nel rispetto della Costituzione.

Le reazioni di Madrid

Si tenga conto che la tensione è forte a Barcellona perché sono state prese misure di sicurezza con l’invio dell’esercito con blindati in appoggio della polizia.

Il parlamento è stato circondato. Ci si chiede però come si potrà - a breve s’intende - arrivare alla indipendenza reale quando gli scenari al momento non sono ancora chiari perché comunque continua lo scontro con il governo di Rajoy. I catalani hanno accettato il discorso di Puigdemont ed è importante ma con Madrid è sempre scontro.

Il governo di Rajoy considera le parole di Puidgemont una dichiarazione di indipendenza già definita e sta preparando una risposta che come annunciato sarà dura. Il giornale El Pais ha pubblicato una dichiarazione del governo spagnolo citata dalla agenzia Efe con la quale dichiara:

È inammissibile fare una dichiarazione implicita di indipendenza e poi sospenderla in modo esplicito. Il governo non cederà a ricatti. Il referendum è stato fraudolento e illegale.

Quindi sarebbe “inammissibile“ la dichiarazione d’indipendenza della Catalogna. Però come ha ricordato Puigdemont il testo di modifica dello statuto catalano è stato “tagliato e modificato per ben due volte”, tanto da diventare irriconoscibile. Il risultato è stata un’umiliazione per la Catalogna.

Prima del discorso, i media hanno diffuso una notizia davvero di rottura: la procura di Madrid denuncerebbe Puigdemont per sovversione in caso di proclamazione unilaterale dell’indipendenza. Questa c’è stata ma è stata sospesa nei suoi effetti.

Il reato di sovversione che contempla anche che chi dichiari l’indipendenza di una parte del territorio nazionale è punibile con pene fra i 15 e 25 anni di carcere sarebbe ipotizzabile soltanto se l’indipendenza producesse effetti. Questi sono stati sospesi ma ora cosa succederà? Si dialogherà? O si continuerà muro contro muro?

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