Detrazioni figli a carico, cosa cambia con l’assegno unico? Dopo lo slittamento della misura a gennaio 2022, vediamo quali sono le ipotesi allo studio da luglio 2021.
Detrazioni figli a carico e assegno unico, cosa cambia con la rivoluzione del sistema a sostegno delle famiglie?
L’assegno unico entrerà a regime da gennaio 2022, ma già da luglio 2021 inizierà un periodo di coesistenza tra le novità previste per il prossimo anno e l’apparato di sostegno già in vigore, cioè gli assegni familiari, le detrazioni per i figli a carico e il bonus bebè.
Facciamo il punto della situazione rispetto alle novità fiscali in arrivo assegno unico.
Detrazioni figli a carico: cosa cambia con l’assegno unico?
La legge-delega n.46 del 1° aprile e in Gazzetta ufficiale dal 6 aprile è il provvedimento che individua parametri e dettagli per l’assegno unico. Per tutti i decreti attuativi però i tempi sono sono troppo stretti per poter definire tutti i cambiamenti necessari.
L’assegno unico verrà riconosciuto in due modi:
- come assegno vero e proprio erogato mensilmente;
- come credito d’imposta, da detrarre in dichiarazione dei redditi.
La ministra per le pari opportunità e per la famiglia, Elena Bonetti, ha presentato il rinvio dell’assegno unico familiare così:
“L’assegno unico e universale completo partirà a regime da gennaio del prossimo anno ma il percorso comincerà dal primo luglio. Siccome i dipendenti oggi stanno percependo le loro detrazioni in busta paga, visto che ci sono stati degli anticipi, questi primi sei mesi devono innestarsi su un percorso di detrazione fiscale che deve continuare. Le detrazioni fiscali saranno poi completamente assorbite nell’assegno unico da gennaio.”
Il riordino del sistema a sostegno delle famiglie quindi slitta all’anno prossimo, ma questo non significa che da luglio non sono previsti cambiamenti: vediamo le ipotesi allo studio.
Detrazioni figli a carico e assegno unico: cosa cambia da luglio 2021? Le ipotesi
Attualmente le ipotesi allo studio del Governo sono due:
- lasciare le detrazioni fiscali per i figli a carico per tutto il 2021;
- lasciare le misure per la genitorialità già confermate per tutto il 2021 (tra cui il bonus bebè e il premio alla nascita).
L’obiettivo è quello di creare una sorta di “misura ponte” con cui porre le basi nel 2021 per la riforma che avverrà nel 2022.
Ci sono poi alcuni nodi critici da superare, come l’integrazione col reddito di cittadinanza e il limite ISEE. Assicura la ministra Bonetti che “nessuno ci perderà e si aggiungerà un assegno calibrato in base al reddito”.
La fase transitoria da luglio in poi dovrà quindi porre le basi per la misura definitiva, che da gennaio 2022 assorbirà tutte le detrazioni fiscali.
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