Detrazione figli non conviventi nel modello 730/2025: come funziona?

Patrizia Del Pidio

20 Giugno 2025 - 08:39

Le detrazioni per i figli spettando anche quando questi ultimo non sono conviventi. Vediamo cosa cambia nel 730/2025 e cosa prevede la normativa di riferimento.

Detrazione figli non conviventi nel modello 730/2025: come funziona?

Le detrazioni per i figli a carico e quelle per gli oneri e le spese sostenute nel loro interesse spettano anche quando i figli non convivono con i genitori. Come si indicato i figli non conviventi nel 730/2025 e come si procede per avere diritto alle agevolazioni fiscali?

La dichiarazione dei redditi è entrata da poco nel suo vivo, visto che è possibile procedere all’invio all’Agenzia delle Entrate dei modelli dallo scorso 15 maggio e fino al 30 settembre, ma i dubbi che riguardano la compilazione del modello o la correzione del precompilato sono sempre molti. Soprattutto quando un figlio ha lasciato la casa dei genitori, ma ancora non è in grado di mantenersi da solo: in quel caso spettano ancora benefici fiscali ai genitori? La risposta a questa domanda è che dipende dal reddito personale del figlio.

Detrazione figli non conviventi nel modello 730: come funziona?

Facciamo una piccola premessa. Ci sono due modi per vedersi riconosciute le detrazioni per i figli a carico:

  • in busta paga, quindi con un pagamento mensile;
  • a conguaglio con la presentazione della dichiarazione dei redditi.

A scegliere la modalità di fruizione è il contribuente stesso. Non ci sono limiti d’età per beneficiare delle detrazioni Irpef per i figli a carico con la dichiarazione 2025, ma va sottolineato che, per chi percepisce il beneficio in busta paga, questo spetta da quest’anno fino al compimento dei 30 anni dei figli.

A stabilire le regole per le detrazioni spettanti per i figli a carico è l’articolo 12 del TUIR.

Il parametro fondamentale riguarda il reddito percepito dal figlio:

  • fino ai 24 anni, le detrazioni spettano qualora il figlio non abbia percepito più di 4.000 euro nel corso dell’anno d’imposta di riferimento;
  • una volta superati i 24 anni, si è considerati a carico solo se il reddito non supera i 2.840,51 euro, al pari di quanto previsto per gli altri familiari.

Va ricordato, però, che le detrazioni per i figli con età inferiore ai 21 anni non spettano perché assorbite dall’assegno unico e possono essere richieste solo al momento del compimento dei 21 anni di età. La Legge di Bilancio 2025, inoltre, ha introdotto l’età limite dei 30 anni, compiuti i quali la detrazione non spetta più per il figlio, anche se risulta fiscalmente a carico. Dopo il compimento dell’età limite, in ogni caso, i genitori possono continuare a beneficiare, per la prole che risulta fiscalmente a carico, della detrazione per oneri e spese sostenuti nell’interesse dei figli.

Queste, dunque, le regole generali. L’articolo 12 del TUIR non prende in considerazione altri parametri, nemmeno quello della convivenza. Che il figlio a carico, quindi, conviva o meno con i genitori non è rilevante, le detrazioni spettano lo stesso.

Detrazioni figli a carico: a quanto ammontano?

La detrazione teorica che spetta per ogni figlio a carico è di 950 euro, ma va riproporzionata al reddito del dichiarante e nello specifico si utilizza la seguente formula:
950 x (95.000 - reddito imponibile) /95.000

Va sottolineato che in presenza di più di un figlio, l’importo 95.000 va aumentato di 15.000 per ogni figlio successivo al primo (in entrambe le posizioni della formula). Nella seguente tabella riportiamo la formula da applicare in base al numero dei figli a carico:

Numero di figli a carico Formula per il calcolo
1 euro 950 x (95.000-reddito complessivo) / 95.000
2 euro 950 x (110.000-reddito complessivo) / 110.000
3 euro 950 x (125.000-reddito complessivo) / 125.000
4 euro 950 x (140.000-reddito complessivo) / 140.000
5 euro 950 x (155.000-reddito complessivo) / 155.000
6 euro 950 x (170.000-reddito complessivo) / 170.000

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