Il debito/PIL dell’Italia è ancora il secondo più alto d’Europa

Violetta Silvestri

22 Ottobre 2021 - 13:25

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L’Eurostat ha aggiornato i dati sul debito pubblico in relazione al PIL: la quota dell’Eurozona cala dal record del 100%, ma in Italia il rapporto è ancora uno dei più alti.

Il debito/PIL dell’Italia è ancora il secondo più alto d’Europa

In Europa il rapporto debito pubblico/PIL è diminuito alla fine del terzo trimestre.

Dopo aver toccato il record del 100,0% nel primo trimestre 2021 per i Paesi con moneta unica, ora si è attestato a 98,3% e a 90,9% per tutta l’Unione (in calo rispetto al precedente 92,4%).

Un generale rimbalzo del Prodotto Interno Lordo ha contribuito al miglioramento del livello di indebitamento dell’area euro. E in Italia? Dai dati aggiornati è emerso che il nostro Paese rimane saldamente tra i primi Paesi indebitati.

Debito/PIL in Europa scende: perché il calo?

Sia per l’area euro che per l’UE, la diminuzione del rapporto debito pubblico/PIL alla fine del secondo
trimestre è dovuto al rimbalzo del PIL, mentre il debito ha continuato ad aumentare a causa delle esigenze di finanziamento della politica misure adottate per mitigare l’impatto economico e sociale della pandemia.

Questa l’analisi aggiornata dell’Eurostat, dalla quale è emerso anche che rispetto al secondo trimestre del 2020, il rapporto debito pubblico/PIL è aumentato sia nell’area dell’euro (dal 94,4% al 98,3%) sia l’UE (dall’87,2% al 90,9%).

Italia al secondo posto per il debito pubblico

Il nostro Paese ha registrato un calo del rapporto debito/PIL nel periodo in esame, in linea con le indicazioni per tutta Europa.

Passando dal 160% al 156,3%, la diminuzione comunque non è bastata a far scivolare l’Italia nella classifica degli Stati con più debito.

I rapporti più elevati tra indebitamento pubblico e PIL alla fine del secondo trimestre del 2021 sono stati registrati in Grecia (207,2%) e, appunto, nel nostro Paese, rimasto saldamento al secondo posto.

Gli incrementi maggiori si sono evidenziati anche in Portogallo (135,4%), Spagna (122,8%), Francia (114,6%), Belgio (113,7%) e Cipro (112,0%), mentre i più bassi in Estonia (19,6%), Bulgaria (24,7%) e Lussemburgo (26,2%).

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