Dazi al 50% su alluminio e acciaio da oggi, la sfida di Trump continua

Violetta Silvestri

04/06/2025

Dazi doppi su alluminio e acciaio sono entrati in vigore oggi: Trump alza il tiro sulle tariffe per le due materie prime importate, che subiscono ora tasse aggiuntive dal 25% al 50%. Cosa significa?

Dazi al 50% su alluminio e acciaio da oggi, la sfida di Trump continua

Dazi raddoppiati su acciaio e alluminio stranieri che entrano negli USA: questa l’ultima mossa di Trump che inasprisce il clima della guerra commerciale quando tutti cercano strategie per ammorbidirla.

Mentre aspetta che i partner commerciali presentino la loro “offerta migliore” nel tentativo di evitare che le aliquote fiscali punitive sulle importazioni di altri beni entrino in vigore all’inizio di luglio, il tycoon ha alzato il tiro su materie prime cruciali.

Martedì 3 giugno, Trump ha firmato un proclama esecutivo che rende effettivo da mercoledì 4 giugno il suo sorprendente annuncio della scorsa settimana, secondo cui avrebbe aumentato i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio, in vigore da marzo, dal 25% al ​​50%.

Dazi più elevati servono per contrapporsi “ai paesi stranieri che continuano a smerciare acciaio e alluminio a basso prezzo e in eccesso sul mercato statunitense, minando così la competitività delle industrie siderurgiche e dell’alluminio statunitensi”, si legge nell’ordine.

L’inaspettato aumento delle imposte ha scosso il mercato di entrambi i metalli questa settimana, in particolare dell’alluminio, i cui sovrapprezzi sono più che raddoppiati quest’anno. Data la scarsa capacità attuale di aumentare la produzione interna, è probabile che i volumi delle importazioni non ne risentano, a meno che gli aumenti di prezzo non riducano la domanda.

Cosa significano i dazi al 50% su alluminio e acciaio voluti da Trump?

L’aumento tariffario si applica a tutti i partner commerciali, a eccezione della Gran Bretagna, l’unico Paese finora ad aver raggiunto un accordo commerciale preliminare con gli Stati Uniti durante la pausa di 90 giorni su una serie più ampia di dazi di Trump.

L’aliquota per le importazioni di acciaio e alluminio dal Regno Unito – che non si colloca tra i principali esportatori di entrambi i metalli verso gli Stati Uniti – rimarrà al 25% almeno fino al 9 luglio.

Circa un quarto di tutto l’acciaio utilizzato negli Stati Uniti viene importato e i dati mostrano che questo rialzo delle imposte colpirà in modo particolarmente duro i partner commerciali più prossimi degli Stati Uniti, ovvero Canada e Messico. Questi due Paesi si classificano rispettivamente al primo e al terzo posto per volume di spedizioni di acciaio verso gli Stati Uniti.

Il Canada è ancora più esposto, essendo di gran lunga il principale esportatore verso gli Stati Uniti di alluminio, con volumi circa doppi rispetto a quelli degli altri 10 principali esportatori messi insieme. Gli Stati Uniti ottengono circa la metà del loro alluminio da fonti straniere.

L’ufficio del Primo Ministro Mark Carney ha dichiarato che il Canada è “impegnato in negoziati intensi e approfonditi per far rimuovere queste e altre tariffe”.

Il ministro dell’Economia messicano Marcelo Ebrard ha ribadito che i dazi sono insostenibili e ingiusti, soprattutto considerando che il Messico importa più acciaio dagli Stati Uniti di quanto ne esporti.

Nella caotica guerra dei dazi scatenata e alimentata da Trump, infine, si segnala che oggi la Casa Bianca vorrebbe che i partner commerciali presentassero le loro proposte di accordi che potrebbero aiutarli a evitare che i pesanti dazi del “Giorno della Liberazione” di Trump entrino in vigore tra cinque settimane.

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