L’incremento delle esportazioni energetiche sta migliorando la bilancia commerciale del Paese. Nel 2024 petrolio e gas hanno generato 8,5 miliardi di dollari, pari all’11% del totale delle esportazioni.
L’Argentina ha raggiunto un nuovo record nell’agosto 2025, con una produzione di 816.144 barili di greggio al giorno, di cui il 65% proveniente da giacimenti non convenzionali. Questo risultato le permette di posizionarsi come quarto produttore di petrolio in America Latina, dietro al Venezuela e davanti alla Colombia.
Il motore di questa crescita è Vaca Muerta, la vasta formazione di shale situata nella provincia di Neuquén, paragonata inizialmente al bacino Eagle Ford ma oggi considerata ancora più produttiva e vicina, per caratteristiche e risultati, al Permian Basin statunitense.
Il punto di svolta risale al 2011, quando il governo di Cristina Fernández de Kirchner nazionalizzò il 51% di YPF, ponendo le basi per un più intenso sviluppo dello shale. Negli ultimi dieci anni, grazie agli investimenti e alla presenza di grandi compagnie internazionali, la produzione è cresciuta con regolarità fino a toccare livelli record.
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