Crisi greca: da inizio anno ritirati oltre 2,7 miliardi di euro. La corsa allo sportello è iniziata

Maurizio Contini

20 Febbraio 2017 - 12:34

La crisi in Grecia ricomincia a far paura alle famiglie che sono corse a ritirare i loro risparmi. Ecco cosa sta succedendo

Crisi greca: da inizio anno ritirati oltre 2,7 miliardi di euro. La corsa allo sportello è iniziata

In Grecia la crisi non lascia scampo e le famiglie cominciano ad avere paura per il futuro dei loro risparmi. Sembra infatti essere ripresa la corsa allo sportello e dall’inizio dell’anno sono già stati prelevati ben 2,7 miliardi di euro.
A darne notizia è il quotidiano tedesco Zeit, che mostra come la Grexit cominci a fare paura al popolo greco.

Il timore di un’uscita dalla moneta unica e di una forte svalutazione del conio nazionale ha portato quindi molti risparmiatori a riprendere i propri soldi dalle banche. La situazione sembra essere molto simile a quella verificatasi nel 2015, quando due dei più grandi istituti di credito ellenici furono costretti a chiedere soldi alla Banca centrale ellenica, per mancanza di fondi.

Le condizioni inoltre sembrano riproporsi dal momento che la crisi torna ai picchi di quel periodo. La nazione si trova ad attendere le decisioni della Commissione europea e a dover nuovamente sventare il rischio di un default.
Vediamo cosa sta succedendo e per quale ragione i contribuenti hanno ricominciato a ritirare i propri capitali dalle banche greche.

Leggi anche La crisi in Grecia spiegata: cause, sviluppi e conseguenze

2,7 miliardi ritirati da inizio anno: in Grecia è corsa allo sportello

Le banche non sono più un luogo sicuro dove tenere i propri soldi in Grecia e i cittadini hanno cominciato a prelevare i propri risparmi e tenerli nelle proprie case. Questo è il dato che emerge analizzando i depositi bancari della Grecia a dicembre 2016 e a febbraio 2017.

A fine dicembre 2016 i depositi ammontavano a 131,8 miliardi a metà febbraio si è scesi sotto i 129,09 miliardi di euro. Un dato che dovrebbe far riflettere sulle paure che il popolo greco ha al momento per la questione dell’uscita dall’Unione europea e dalla moneta unica.
A spaventare maggiormente è la scadenza di luglio 2017, per cui si dovranno trovare la bellezza di 7 miliardi di euro da restituire ai creditori.

Le stime per il prossimo anno parlano però di una crescita del PIL prevista intorno al 2,7%, ma la questione è molto controversa e la paura delle famiglie è comprensibile. Non è infatti dato sapere in che modo reagirebbero i mercati all’uscita della Grecia dall’Unione europea e quali potrebbero essere le conseguenze per il paese e per l’Europa intera.

Le stime di crescita inoltre si basano sull’applicazione più rigorosa delle regole di austerità, mediante le quali la Grecia dovrà riuscire a creare un disavanzo aggiuntivo di 3,6 miliardi per cominciare a ripagare i debiti accesi con l’Europa intera.
Nel frattempo si attendono le decisioni che verranno prese con la riunione di Bruxelles prevista per oggi, lunedì 10 febbraio 2017.

Oggi infatti sarà chiaro se la Grecia otterrà la terza tranche di finanziamenti, con cui pagare i debiti di luglio e a quali condizioni avverrà ciò.
Wolfgang Schäuble ha già dichiarato che al momento la nazione ellenica sta vivendo al di sopra delle proprie possibilità e che servono delle riforme strutturali.
Per riforme strutturali Schäuble intende un nuovo taglio degli sgravi fiscali e un abbassamento della spesa pubblica.

La questione è però fuori discussione per Tsipras e per il governo greco, che al momento inoltre affonda nei sondaggi politici. L’unica proposta che il premier greco accetterà è quella di un taglio del debito o di una rimodulazione dei pagamenti, dal momento che non è possibile toccare il PIL, come vorrebbe l’UE.

Argomenti

# Grecia
# Grexit

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it