Crisi Geox, siglato accordo con i sindacati per la gestione di 130 esuberi

Giorgia Paccione

1 Ottobre 2025 - 09:53

Raggiunta l’intesa a Montebelluna: incentivi all’esodo e contratti di solidarietà per fronteggiare la riorganizzazione aziendale che coinvolge un quarto della forza lavoro.

Crisi Geox, siglato accordo con i sindacati per la gestione di 130 esuberi

È stata raggiunta ieri, 30 settembre 2025, un’intesa tra la direzione di Geox e le organizzazioni sindacali per affrontare la delicata fase di ristrutturazione che sta attraversando l’azienda veneta del settore calzaturiero.

L’accordo, siglato presso la sede centrale di Montebelluna, in provincia di Treviso, prevede la gestione di 130 posizioni in esubero su un totale di 500 dipendenti impiegati nella struttura. L’intesa è stata immediatamente sottoposta al vaglio delle assemblee dei lavoratori, che hanno espresso parere favorevole. Sia le rappresentanze sindacali che l’azienda hanno definito soddisfacente il risultato raggiunto, che cerca di bilanciare le esigenze di sostenibilità economica del gruppo con la tutela occupazionale dei dipendenti coinvolti nella riorganizzazione.

Le cause della crisi e il piano di ristrutturazione

La difficile situazione che sta vivendo Geox si inserisce in un contesto di mercato particolarmente complesso per il settore della calzatura di fascia medio-alta. L’azienda trevigiana ha dovuto fare i conti con una crisi che si è acuita negli ultimi mesi, anche a seguito dell’introduzione dei dazi americani che hanno pesantemente impattato sulle esportazioni verso gli Stati Uniti, tradizionalmente uno dei mercati di riferimento più importanti per il marchio.

La necessità di contenere i costi operativi ha spinto la società a delineare un piano di riorganizzazione mirato a ridurre le spese complessive fino a una quota vicina al 30%.

È proprio in questo quadro si colloca la decisione di procedere con un ridimensionamento dell’organico della sede centrale, che comporta il taglio di oltre un quarto della forza lavoro attualmente impiegata a Montebelluna. Una scelta che l’azienda ritiene indispensabile per garantire la sostenibilità futura delle attività del gruppo.

I dettagli dell’accordo: incentivi, outplacement e solidarietà

L’intesa raggiunta prevede diverse misure per gestire gli esuberi in modo graduale e il più possibile sostenibile dal punto di vista sociale. Il pilastro centrale dell’accordo è rappresentato dagli incentivi all’esodo volontario, calibrati in base all’anzianità di servizio dei dipendenti.

Per coloro che hanno maturato maggiore anzianità aziendale, l’incentivo potrà raggiungere l’importo corrispondente a un’intera annualità di retribuzione, rendendo l’uscita più sostenibile dal punto di vista economico. Particolare attenzione è stata riservata ai lavoratori con più di 45 anni che decideranno di aderire all’esodo: per questi dipendenti è previsto un percorso di outplacement gestito da agenzie specializzate, finalizzato alla riqualificazione professionale e all’orientamento verso nuove opportunità occupazionali coerenti con le competenze maturate.

Per coloro che rimarranno in azienda, l’accordo prevede la possibilità di accedere a contratti di solidarietà, la cui modulazione dipenderà dal numero di adesioni volontarie che si riusciranno a raggiungere.

L’azienda ha sottolineato come “le soluzioni concordate permetteranno di conciliare la tutela dei lavoratori con la sostenibilità delle attività del gruppo nell’attuale complesso e sfidante contesto di mercato”, evidenziando la volontà di trovare un equilibrio tra le necessità di risanamento economico e la responsabilità sociale verso i propri dipendenti.

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